domenica 29 marzo 2020

📚 #TiSpaccioUnLibro (e pure un film) | Ep. XVI

Pensavamo che fosse finita, e invece.
Ma finirà. Presto, non temete. 
Continuiamo ad avere fiducia.

Questa domenica la puntata di #TiSpaccioUnLibro va in onda qui. Per sorprendervi e perché mi stanco facilmente degli appuntamenti a scadenza ordinaria. Della serie: movimentiamo le cose che già passiamo tutti i giorni inchiodati alla sedia/divano/poltrona/letto che sia. 

Ho diverse news da darvi. Intanto, si avvicina aprile e, per quanti si fossero persi l'annuncio su Instagram, vi terrò compagnia anche in podcast. Lancerò un programma – 4 episodi, uno a settimana, di quindici minuti circa – dal nome Abracadabra, dove chiacchiereremo di universo fantasy, sci-fi e dintorni. Immagino che ci sarà da divertirsi. Save the date.

Sto vedendo un mucchio di cose. 
Ho ripreso a frequentare Netflix, per esempio, sia su consiglio di terzi sia su curiosità personale. In corso di visione cito: The Outsider – terzo episodio, una bomba; no, il romanzo non l'ho letto, ma stavolta penso che finirò prima la serie –, Freud – un suggerimento graditissimo, Tiziana –, Carnival Row – solo il primo episodio ma promette sviluppi avvincenti, #nonostanteOrlandoBloom
Potrebbe darsi che me ne sia dimenticato qualcuno. Ah, ecco: La fantastica signora Maisel. Non lo commento nemmeno, un titolo che si ama e che si deve rimediare –  Rachel Brosnahan, ma quale sogno è, signori?!
E anche Let's Dance, dove a eccezione di Rayane Bensetti‎ – che però, bontà divina, tagliategli quei capelli! – e Alexia Giordano – per la cui incolumità tremavo un minuto sì e l'altro pure – di trama proprio zero, il vuoto siderale. L'ho visto perché mi mancavano le pellicole dedicate al mondo del ballo, ma devo aver scelto la meno appropriata per farmi passare il magone, che è ancora incastrato a metà tragitto. 
Il podio lo conquista Frozen II.
Quanto mi è piaciuto, amici, e contro ogni aspettativa. Non mi erano arrivati pareri positivi e qualcuno lo aveva addirittura giudicato pessimo, così avevo deciso di aspettare e di sbarazzarmi delle influenze esterne che, volenti o nolenti, avevano trovato la maniera di accasarsi.
Strepitoso, superiore al suo predecessore, adatto al difficile periodo storico-sociale che stiamo vivendo, pieno di occasioni per riflettere sulla condizione umana e le sue relazioni con il "fuori" e con la dimensione animica della natura.  
A film concluso, avevo un solo ritornello nella testa.



Passando al versante #libri. Stamattina sono stata svegliata da una bellissima notizia. Andrea Massacesi, esperto bibliofilo del fantastico, mi ha inoltrato il link di un recente post della Fanucci che invita tutti a celebrare la pubblicazione italiana della Licanius Trilogy, dell'autore James Islington, prevista per ottobre 2020. Preoccupata dalla possibilità che nessuno si accorgesse di questa saga – osannata dalla critica e dai lettori oltreoceano – adesso posso tirare un sospiro di sollievo e dormire sonni sereni, #nonostanteloralegale. Islington vive in Australia, allevato dalle storie di E. Feist, Robert Jordan, Brandon Sanderson e Patrick Rothfuss. Non ho letto La Rota del Tempo – posso sentire Daniele Greene urlarmi nelle orecchie – ma se queste sono le premesse, l'eventualità che possa deludermi si ridicono a una percentuale molto bassa. Chissà.


A proposito della Fanucci, mi piacerebbe anche testare il sapore di un'altra loro uscita, fresca di stampa: La Rovina dei Re di Jenn Lyons. Qualcuno di voi sa dirmi niente?

Kihrin, l'apprendista di un bardo, è cresciuto ascoltando storie di gesta leggendarie. Costretto a rubare per sopravvivere alla povertà dei bassifondi di Quur, una sera fa irruzione nella casa sbagliata e viene marchiato da un demone: da quel momento in avanti la sua vita non sarà più la stessa. La difficile situazione di Kihrin lo porta al cospetto dei reali, che lo rivendicano come il figlio del loro principe perduto da tempo. Ma, lungi dal vivere il sogno di una vita di fasti e onori, Kihrin è in balìa delle spietate ambizioni della sua nuova famiglia, e quando cerca di fuggire dalla sua gabbia dorata non fa che peggiorare le cose. È ormai succube del ruolo di cui è stato investito e non c'è più scampo per lui, erede ritrovato di un regno ormai non più privo di corona come vuole l'antica profezia. Così ogni fazione – dèi, demoni, draghi e maghi – lo rivendica come propria pedina e tutte quelle vecchie storie che aveva ascoltato sin da piccolo, in cui l'eroe vince sempre, diventano improvvisamente depositarie delle più aspre menzogne.O forse no... Forse Kihrin non è l'eroe, e il suo destino non è di salvare l'impero. Forse il disegno che il fato ha per lui è quello di distruggerlo…
La Rovina dei Re è il primo libro della straordinaria serie di Jenn Lyons, Il Coro dei Draghi, il debutto fantasy più atteso dell'anno. Un'opera straordinaria, nella quale profezia e magia si intrecciano in un'incredibile epopea sulle sorti di un impero conteso da dèi e demoni.

Per quanto riguarda le letture in corso. Ne ho iniziate non so più neanche quante che vorrei sprofondare. Sebbene le porti avanti senza grossi problemi – seguendo un certo criterio organizzativo – non posso sottrarmi alla terribile sensazione di dedicarmici in modo distratto e irrispettoso. Mi tormentano le paturnie!
A voi capita mai di leggere più libri contemporaneamente? Come vi comportate? Resistete alla tentazione oppure le andate incontro a braccia aperte, che dico!, spalancate?
Comunque, ecco i miei:


  • La Catena d'Oro di Cassandra Clare | Evasione e intrattenimento; quei cucciolotti degli Shadowhunters avevano scavato una voragine nel cuore. Era un po’ che non andavo a trovarli. Matthew ha tutta la mia stima. James: oh, per favore, non parliamone nemmeno. Grace, puoi anche scomparire. Cordelia, fa’ un respiro ogni tanto. Anna Lightwood, tu sì che hai stile. Tessa e Will, fiumi di lacrime. Jem, intere valli. Suvvia, un po’ migliorata la scrittura di zia Cassie lo è – sembra che questa frase l'abbia partorita Yoda.
  • L'Istituto di Stephen King | Il buio quando si va a dormire e segretamente si vorrebbe tenere la luce accesa. Non sono che a una manciata di pagine, ma ho già stretto amicizia con Tim e percepisco il sopraggiungere di tenebrose complicazioni. Hanno detto It e L'Incendiaria, non mi illudo. So di non poter riavere quelle altitudini ma mi accontento delle atmosfere. Il Re ha elargito abbondanti doni al mondo, ha il diritto di prendersela comoda.
  • I Fiumi di Londra di Ben Aaronovitch | Cielo, non ho ancora capito se mi piaccia o meno. Dunque, mi sono decisa a cominciarlo dopo averlo sentito recensire a profusione dalla magnifica Fede di Prismatic. Dilettevole, esilarante, sofisticato, un tocco paranormale. L'aspirante agente di polizia Peter Grant – ok, lui mi piace, questo lo posso affermare con certezza – provvede a garantire l'ordine della vita londinese ma scopre che esiste un lato magico – e mostruoso – della stessa che implora il suo intervento. Il concetto non è malvagio e ha del potenziale, ma talvolta la narrazione si perde e, subito dopo, anche la mia pazienza. Un peccato, inoltre, i numerosi refusi che strappano via l'attenzione e più di qualche smorfia di disappunto. Noi procediamo.
  • La Nona Casa di Leigh Bardugo | Una delle principali ragioni della mia depressione professionale. È divina nella costruzione dei personaggi, della trama, delle ambientazioni. Nella resa della scrittura, soprattutto, che sfonda la quarta parete e diventa materia vivissima, organica. Meritiamo tutti un Darlington nella vita, ma non di vedere Grigi bighellonare a piede libero e rincorrerci nel tentativo di infilarci disgustosi scarafaggi nello stomaco. Stern, una sola raccomandazione: non morirmi o giuro che prendo in prestito quella stupida statuetta di Romolo e Remo e le faccio fare la fine che tu sai. 
  • Intrigo e seduzione di Mathilda Blake | Un romance, sì. L'autrice è una delle penne più poliedriche che conosca: scrive per bambini, scrive per ragazzi e scrive per adulti. La proposta di saggiare le conturbanti vicende di Gigì, una giovane ballerina del Moulin Rouge implicata in un caso di omicidio, ha esercitato un'attrazione immediata. Non me ne pento e, anzi, dovrei concedermi qualche capatina in più nel genere. Quando la mente è assediata dai pensieri, regalarle spasimi di emozione più rivelarsi terapeutico.

Cinque, nel complesso.
La pillola non è così amara, in fin dei conti.  

Prima di congedarmi, altre due comunicazioni flash.
Se siete adepti del culto lovecraftiano, non potete perdervi la perfezione di questo canale YouTube. Chiunque vi sia dietro, è un uomo di suprema grandezza. 



Se vagate in cerca di magazine che vi aggiornino sul fantasy/sci-fi/horror-verse, recuperate Locus. Da quando mi ci sono imbattuta, si è trasformata in una dipendenza. Il sito offre la possibilità di consultare articoli, approfondimenti, richiedere pacchetti di abbonamento – nella versione digitale della rivista e in quella cartacea – e leggere recensioni. In una parola: completo.
Non esiste l'edizione italiana ma non scoraggiatevi. L'appetitosa ricchezza dei contenuti vi spingerà a compiere il sacrificio della traduzione e ne uscirete ampiamente appagati.
Poi, perdonatemi, guardate quanta bellezza anche nella grafica.


Mi pare di aver esaurito le risorse, per oggi.
Fatemi sapere quali di queste informazioni hanno catturato il vostro interesse – sempre se, chiaro – e raccontatemi come state trascorrendo le vostre settimane di quarantena.


3 commenti:

  1. Non vedo l'ora di leggere "La nona casa" *-* sembra fantastico e molto interessante!

    RispondiElimina
  2. Chiara dolcissima, grazie per aver lasciato questo commento e… sì, lo è. Dio, se lo è.
    Tu cosa stai leggendo al momento?

    RispondiElimina
  3. Non so come sia possibile leggere tutti quei libri contemporaneamente! Se poi si tratta di fantasy... Come decidi quale leggere in un certo momento? È anche vero che leggendoli in ordine qualche volta mi trovo a non veder l'ora di finirne uno per passare a quello successivo, sentendomi in colpa ×_×

    RispondiElimina