L'ultimo post risale al 21 maggio. Nel frattempo sono morta? A tratti, come nelle conversazioni in alfabeto Morse. Mi spiace davvero non pubblicare con regolarità, ma è un periodo di grossi sconvolgimenti e mi ritrovo immersa più nella vita quotidiana che in quella digitale. Ricorda, però, che quando non mi leggi qui puoi recuperarmi sui social. Non è difficile che, trattandosi di piattaforme di condivisione più istantanee, riesca a garantirti apparizioni più consistenti.
Sono successe anche un sacco di cose bellerrime. Ho aperto un nuovo GDL, su Telegram, e a giugno abbiamo letto La Chimera di Praga della Taylor, nella sfavillante ristampa per il decennale a opera della Fazi (tra poco sarà lo stesso per Il Circo della Notte della Morgenstern; 17 luglio, se non sbaglio). Avevamo fissato una live di discussione finale ma è saltata come un mortaretto. Vediamo di riuscire a organizzarci entro il mese. Ad agosto ci avventureremo tra le pagine di un'altra storia. Se sei curioso di scoprire quale e vuoi dare il tuo contributo votando il titolo che ti piacerebbe "vincesse", fai ancora in tempo. Unisciti alla ciurma; l'unico requisito richiesto dal regolamento di bordo è portarti dietro un paio di bottiglie di rum.Qualche settimana fa ho ricevuto una mail dallo staff del Master in Editoria e Booktelling dell'Università Cattolica del Sacro Cuore che mi invitava a partecipare al primo Forum Nazionale dei BookInfluencer, un evento dedicato al futuro della divulgazione letteraria nel digitale.
Bello nella forma (la location scelta è stata la prestigiosa Villa Mazzotti a Chiari) e ricco nei contenuti. Tanti gli spunti di riflessione, tanti gli ospiti coinvolti ad argomentarli: "Matteo Biagi (insegnante e curatore del sito Qualcunoconcuicorrere.org, animato da ragazzi tra i 12 e 23 anni), David Frati (direttore di Mangialibri.com), Giovanna Burzio, (curatrice di Bookinfluencer. Chi parla di libri e dove trovarli, La Corte editore), Giulia Fossati (digital PR di GEMS Gruppo Editoriale Mauri Spagnol) e Stefania Soma, nota in rete come “Petunia Ollister”."
In più, un concorso rivolto ai #bookpusher come me. Traccia: una mini-recensione di uno dei propri libri del cuore.
Potevo forse rinunciare alla "chiamata"?
Ho inviato un elaborato audio e ho raccontato di come sia cominciata la mia vita da lettrice. Di come Harry Potter mi abbia mostrato la luce nelle tenebre. Puoi ascoltarlo qui.
Il 26 giugno sono stati eletti i vincitori. È comparso anche il mio nome.
Sembra banale galvanizzarsi per così poco, ma nel mio personale modo di accogliere i doni della vita ogni traguardo conquistato è una gratificazione alla "n" potenza. Mi rende fiera dei passi compiuti e ancora più convinta del percorso intrapreso.
Ai libri devo il mio respiro.
Alla scrittura consacro il mio destino.
Ed è questa la ragione, la sola in effetti, della mia latitanza. Scrivo, amico lettore, a più non posso. Per dieci anni mi sono dedicata strenuamente alla difesa delle storie altrui, ora è arrivato il momento di coltivare le mie. In modo serio, rispettoso, totale. Forse gli intenti non sono stati sempre chiari. All'inizio neanche dovevano. Preferivo che emergesse l'amore sfrenato per la lettura, l'urgenza di contagiarti, di ricordarti come un libro avesse il potere di salvarti. Sono contenta di aver dato ispirazione a tanti e di essere stata, in qualche modo, promotrice di un movimento rivoluzionario tutt'oggi attivo. Non abbandonerò questo posto, lo sai bene, ma ci sarò in tempi più rilassati. Con la speranza di poterti aggiornare presto sul destino della mia scrittura.
A questo proposito, ti lascio la meravigliosa intervista fatta a Donna Tartt da Rivista Studio. Una dichiarazione, in particolare, ha colpito la mia attenzione:
Nell'era dei social media, non hai un account Twitter, e non sei su Facebook o Instagram. A metà degli anni 2000, ero in India e tutti parlavano dei social media. Sembrava interessante. Ma Becky Swift, la figlia della scrittrice Margaret Drabble, che era al mio tavolo durante una cena, mi disse: "Donna, non DEVI farlo, fidati di me quando dico che non devi mai e poi mai essere coinvolta nei social media, ti fa scemare tutto, taglierà il tuo tempo di scrittura e di lettura in modi che non puoi immaginare. Promettimi che ne starai lontana". E l'ho fatto. Becky è morta troppo giovane, e mi chiedo se si sia resa conto di quale immenso dono mi abbia fatto quella sera. Se ti capita di leggere questo in Paradiso, Becky, grazie.
Può apparirti stupido sottolineare questo pericolo della realtà social, ma senza le dovute precauzioni il rischio che si corre è davvero notevole. Lo conferma anche questa celebre "bookstagrammer" statunitense, che ha scelto di allentare la presenza su Instagram argomentando una serie di problematiche piuttosto concrete e verificabili.
Cerco di farlo presente anch'io nella chiacchierata con lo strepitoso team di Pink Magazine Italia che, nella persona di Alessandra Paoloni, autrice Newton Compton, mi ha invitato a raccontare la mia vita nei libri. Se ne hai voglia, puoi leggerla qui.
Di cosa abbiamo bisogno oggi, allora, per tornare a respirare un'esistenza serena, finalmente coesa, e riconquistare la nostra sfilacciata umanità? Ce lo dice l'autore TJ Klune, da poche ore disponibile in libreria con La Casa sul Mare Celeste, vincitore del prestigioso Alex Award ed edito in Italia da Oscar Vault Mondadori.
Ecco cos'è la vita! Così strana e meravigliosa che lascia senza parole. Può anche far male? Sì, certo che può, e di brutto. Ma non è solo questo.
Quando ero un ragazzino - queer, effeminato, una bocca e un cervello che non smettevano mai di muoversi - volevo essere chiunque altro ma non me. Mi sentivo come se avessi una "alterità" addosso, qualcosa che mi rendeva diverso dai miei coetanei, incapace di relazionarmi con loro. Mi sentivo un estraneo, anche nella mia pelle.
Crescendo, ho imparato che le nostre differenze devono essere celebrate piuttosto che denigrate. Sono un tipo strano, e non c'è niente di male, perché non c'è nessuno come me. Abbraccia la tua stranezza. Abbraccia la tua alterità perché è tua e solo tua. Può essere più facile a dirsi che a farsi, lo so, ma quando trovi persone che ti amano per ciò che sei e non per quello che vogliano che tu sia, non c'è niente di meglio. È come trovare casa.
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