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mercoledì 4 dicembre 2013

Eros in Rosa con Sperling Privé

Vi suona strano un titolo del genere su questo blog, vero? Niente paura, non sono impazzita. 
Coinvolta in una seducente iniziativa a cura della Sperling Privé, costola della Sperling che ambisce a una narrativa rosa cosparsa di venature hot e tutta digitale, ho avuto il piacere di chiacchierare con alcune autrici protagoniste di questa nuova collana scoprendo ulteriori modi di raccontare l'amore e le sue infinite sfaccettature. Insieme a me, altre blogger hanno partecipato al tour d'interviste dando vita a una fitta rete di curiosità, aneddoti e chicche per i più appassionati del genere e non. 
Nonostante non ami l'erotico, o meglio i romanzi totalmente incentrati su un intreccio passionale di tipo fisico, mi sono divertita a esplorare il lato più audace dell'amore, qui trattato con raffinatezza e carezzevole malizia, senza rimanerne mai infastidita ma, al contrario, lasciandomi sedurre.
Vediamo, adesso, se succederà la stessa cosa anche a voi.

Ci sono inviti a cena che non si possono rifiutare¿ Determinata, spavalda e intraprendente, Sofia Interrante, giovane giornalista di provincia, non è certo una che te le manda a dire. Sembra che niente possa metterla in imbarazzo. Eppure quando il direttore le affida un articolo su un famoso chef stellato, considerato ormai un sex symbol e onnipresente in tv, Sofia per la prima volta è davvero in difficoltà. Perché la star in questione è proprio Manlio Vivaldi. In un attimo la mente di Sofia corre alla sezione C del liceo Mazzini, a quel compagno di banco brufoloso e secchione nonché spacciatore fidato di versioni di latino e greco. Sembrano passati secoli da allora e Sofia ha chiuso a doppia mandata tutto quello che lo riguarda. Perché tra loro c¿è un segreto che non ha mai osato confessare a nessuno, e che non intende rivangare adesso. Ma a volte la vita ci sorprende regalandoci una seconda possibilità. Così, tra ricordi e sensuali scoperte dietro il bancone da cucina, Sofia e Manlio si ritrovano travolti da una passione vertiginosa che li porterà verso un nuovo e inatteso inizio...


La mia domanda a Patrizia Crespi:

Vieni a cena da me fonde i sapori della cucina a quelli della passione, uno dei sodalizi più apprezzati quando si parla di amore galante e voluttuoso al contempo. Da dove nasce questa idea?
Faccio parte di un'associazione culturale e qualche mese fa abbiamo organizzato cinque serate in una scuola alberghiera dove presentavamo un libro e una ricetta, il connubio, appunto, tra narrativa e cibo. Ho avuto modo così di visitare le cucine dell'istituto alberghiero e conoscere gli aspiranti giovani cuochi, ma soprattutto gli insegnanti. Uno di loro è uno chef che appare spesso in televisione.

Quando Giulia De Biase mi ha chiesto di scrivere il privè, ho deciso di mettermi alla prova in un genere che fino a quel momento era stato lontano dalle mie intenzioni (i miei romanzi affrontano altri temi). Avevo appena concluso quel ciclo di incontri e l'ultimo era stato proprio quello con lo chef. Ho pensato di usare il cibo per spiegare il sesso: il bisogno di soddisfarci, mangiando un piatto di spaghetti o facendo l'amore.

Una mia cara amica, psicologa e critico gastronomico, mi ha dato lo spunto principale. Lei sostiene -giustamente-, che il modo di mangiare di una persona, la sua educazione a tavola e i piatti che sceglie al ristorante, rivelano molto della sua personalità e gli stessi modi, la stessa educazione, la ritroveremo nell'intimità.
Manlio è gentile, delicato, innamorato e passionale, la sua gentilezza e la sua passione le ritroviamo anche nell'impastare, nel condire e persino nel fare la spesa. Un'attenzione speciale che riserva a Sofia anche nel fare l'amore.

È un torrido luglio quando Alexander vede per la prima volta Atzuko Mikoshima, giovane fotografa giapponese dalla delicata e misteriosa bellezza orientale. Lui è il gallerista che ospita a Perugia la sua prima mostra italiana e, in quella noiosa riunione di artisti presuntuosi e attempati galleristi, Atzuko – fasciata in un abito nero sensuale ed elegante – gli sembra l'unica cosa davvero viva e vibrante. Una visione che, suo malgrado, gli accende i sensi e non gli esce più dalla testa. Nonostante Alexander, bello, ricco e con un matrimonio fallito alle spalle, si sia da tempo ripromesso di dedicarsi a una sola passione, l'arte. Infatti, quando la rivede, gli riesce impossibile non cedere a questo nuovo, fortissimo desiderio, pur sapendo che potrebbe sconvolgere ancora una volta la sua vita. Enigmatica, sexy, imperscrutabile come le sue foto in bianco e nero, Atzuko trascinerà Alexander in un sensuale e imprevedibile gioco dal sapore orientale, in cui ogni incontro sarà una nuova, inesplorata terra da scoprire.



La mia domanda a Beatrice De Carli:

Per narrare della sua seducente storia sentimentale ha scelto una protagonista dai tratti orientale, misteriosa e quasi inafferrabile in quel suo silenzio di seta e di sguardi furtivi. Ma nell'animo di questa giovane fanciulla scalcia un cuore vigoroso dedito agli amori forti, devoti e tumultuosi, che il fascinoso protagonista maschile avrà difficoltà a gestire. Qual è stata la sua ispirazione per questo intreccio emozionale ma anche culturale?
Atzuko è un'artista che ha una percezione particolare del proprio corpo e lo usa in funzione della propria arte. Alexander rimarrà sconvolto dall'eros raffinato quanto dal distacco che in alcuni momenti palesa la sua amante. E la passione lo travolge, insieme a un amore che non immaginava possibile. Non c'è stato da parte mia alcun intento di scontro-confronto culturale, ma un'esigenza di trama: volevo un'artista anticonvenzionale, una fotografa, e l'ho immaginata giapponese (amo le fotografie di Araki e le antiche pitture erotiche) figlia di una tradizione estetica diversa dalla nostra.

Zoe adora la sua nuova vita a Parigi: due bambini cui badare come ragazza alla pari a casa dei ricchi Duville, un lavoro in una galleria d'arte – che è la sua vera passione – e una deliziosa amica sudamericana con cui condividere i piaceri che offre la città. Una sera, però, rimasta sola con i piccoli, improvvisamente sente un rumore. O i Duville sono tornati molto prima, oppure… in casa c'è qualcuno. Zoe scende le scale, nel buio, e si ritrova faccia a faccia con una figura alta, dalle spalle larghe, il viso coperto da un passamontagna da cui fanno capolino, illuminati dalla luce della finestra, due meravigliosi occhi blu notte. Lo sconosciuto, intento ad armeggiare con i quadri della sala, si accorge di lei, le si avvicina, la fissa, con quello sguardo blu intenso, e in un attimo Zoe riceve il bacio più sensuale e appassionato della sua vita. Un bacio che non dimenticherà mai più. Finché un giorno, nella galleria, entra un uomo alto, dalle spalle larghe, con due occhi di un irresistibile blu scuro. Gli stessi occhi del ladro di quadri. È davvero lui, l'uomo che l'ha baciata nel buio di casa Duville? Perché è tornato? Forse perché anche lui non può dimenticare quel bacio? E soprattutto, quali segreti nasconde?

La mia domanda a Eva Mangas:

Be', magari tutti i ladri fossero così cortesi e galanti! Come il cielo a mezzanotte è una storia che anche a leggerne la trama non svela molto dei suoi sviluppi e lascia tutt'intorno a sé un alone di delizioso mistero. Posso magari azzardare che la figura del ladro, protagonista maschile e oggetto di desiderio della protagonista femminile, rappresenti in qualche modo l'incarnazione dell'amore proibito, di quello anche un tantino criminale e trasgressivo, che popola la fantasie di molte donne. Ho indovinato? Ci spieghi un po' come mai questa scelta.
Mi piace giocare sul non detto, sui lati oscuri dell'animo umano. E mi piace anche mescolare eros e mistero: sono convinta infatti che entrambi producano (a livello letterario) una deliziosa tensione. Mescolarli assieme acuisce l'effetto. Hai ragione, Jules è un amore proibito perché pericoloso: nasconde delle tenebre con le quali Zoe, la protagonista del libro, non è sicura di voler familiarizzare. Ma è proprio il connubio tra paura e desiderio alla fine a farla cedere: lei che pensava di essere immune alla seduzione, al fascino di un'amore intenso da cui non c'è ritorno. Jules ruba per necessità... per scoprire un segreto che lo riguarda molto da vicino, ma non rinnega di provare un certo gusto nel farlo. E, come ruba con piacere i quadri, ruberà con altrettanto piacere (e qualcosa di più) il cuore di Zoe. Ma questo furto gli costerà caro.
  
A volte le parole possono sedurre. E, forse, farti innamorare. La donna Gemelli sogna l'amore romantico e la sua fervida immaginazione vive di mille fantasie. Ma Livia Camusi è una Gemelli sui generis: giovane ricercatrice precaria e storica dell'arte, ha detto basta alle emozioni e ai sentimenti. Soprattutto uno, l'amore. Tanto - si è detta - quello capace di toglierti il fiato esiste soltanto nei libri, non certo nella vita vera. E infatti è solo leggendo i suoi amati romanzi che Livia riesce a sognare davvero. Finché, un giorno, la fondazione per cui lavora le chiede di fare da guida al famoso Viktor Ivanov, carismatico autore russo di bestseller, arrivato in Italia con l'intento di fare ricerche di archeologia per il suo prossimo libro. E quel giorno per Livia cambia tutto. Vitale, passionale e dotato di un fascino irresistibile e magnetico, lo Scorpione Viktor rappresenta tutto ciò che l'eterea, cerebrale e schiva Gemelli Livia vorrebbe evitare. Eppure, l'affascinante scrittore tesse intorno a lei una ragnatela di seduzione cui è impossibile sottrarsi. Così Livia scoprirà non solo i molti segreti che Viktor Ivanov nasconde, ma soprattutto l'altra faccia di sé, quella più inconfessata, fatta di emozioni e desideri cui forse, per la prima volta, avrà il coraggio di abbandonarsi.

La mia domanda alle autrici Flumeri & Giacometti:

Ho sempre avuto un debole per i cavallereschi protagonisti maschili di quei romanzi appartenenti a una letteratura femminile storica ma mai démodé. Sono stati i primi a farmi palpitare e a permettermi di salvaguardare quell'idea di amore vero e incondizionato che prima o poi travolge la vita di ciascuna fanciulla, anche se molto spesso con un ingiusto ritardo. Per questo quando ho letto la trama del vostro Scrivilo sulla mia pelle mi sono sentita subito vicina e solidale alla protagonista femminile. Il vostro compito è stato quello di darle un compagno ammaliante e temerario al pari dei suoi rivali cartacei, e lo avete fatto attraverso la scrittura. Perciò la domanda che vi pongo è: può un romanzo insegnare e preservare l'amore dalle abrasioni del tempo? 
Magari un romanzo avesse questo potere…un romanzo può farci sognare, ma solo noi possiamo preservare l'amore dalle abrasioni del tempo, reinventando continuamente il rapporto con la persona amata, senza darlo mai per scontato.

Per leggere le altre interviste:
Un booktrailer tutto privé: 

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