Buon 2017 amici miei carissimi. I miei auguri sono anche video. Magari qualcuno se li è persi, li lascio subito sotto questa FONDAMENTALE introduzione.
Sono pronta a confessarmi, a sputare fuori tutta la verità. E non perché l'abbia trattenuta chissà per quale vergogna o vigliaccheria quanto piuttosto perché non avevo capito dove si fosse cacciata né chi o cosa l'avesse originata. Adesso, però, e a seguito di un incontro con un testo che potreste definire casuale ma che di casuale ha ben poco (in fondo vagavo proprio alla ricerca di una risposta), sono arrivata a stanarla, a portarla alla luce e a liberarmene.
No, forse a liberarmene non ancora, però comincerò di certo a recuperare un atteggiamento differente da quello assunto in modo “automatico” negli ultimi anni.
Pronti? Okay.
Un po’ di tempo fa accadde qualcosa per cui qualcuno mi disse che avevo perso di credibilità, che era stato deluso da alcune mie parole (fraintese oltretutto), che dopotutto non ero poi così convincente nei miei video e che si sarebbero interrotti determinati rapporti (per me fonte di stima e orgoglio). Ecco. Successe di nuovo. Uno schema ripetuto negli anni più bui della mia vita che tornava a farmi visita. Io, tuttavia, non me ne accorsi. Nel senso che non creai alcun collegamento con il passato e che il mio cervello semplicemente attivò un nuovo “programma” per fissare l'episodio in una categoria precisa e, con il tempo purtroppo, sempre più rafforzante e autoconvalidante.
Un po’ di tempo fa accadde qualcosa per cui qualcuno mi disse che avevo perso di credibilità, che era stato deluso da alcune mie parole (fraintese oltretutto), che dopotutto non ero poi così convincente nei miei video e che si sarebbero interrotti determinati rapporti (per me fonte di stima e orgoglio). Ecco. Successe di nuovo. Uno schema ripetuto negli anni più bui della mia vita che tornava a farmi visita. Io, tuttavia, non me ne accorsi. Nel senso che non creai alcun collegamento con il passato e che il mio cervello semplicemente attivò un nuovo “programma” per fissare l'episodio in una categoria precisa e, con il tempo purtroppo, sempre più rafforzante e autoconvalidante.
È da allora che ho continuato a convincermi PER DAVVERO di rappresentare una delusione, di essere poco convincente, di non valere molto, di aver perso di credibilità e di non poterla più meritare né riconquistare. Quindi, promesse su promesse, illusioni su illusioni. Un circolo vizioso praticamente che ha coinvolto anche voi.
Però sono felice. Felice di aver finalmente rintracciato la radice del declino di questo meraviglioso posticino costruito a suon di sacrifici, idee pazze, divertimento, entusiasmo e sconfinato amore.
Non c'era YouTube, non c'erano le visualizzazioni, non c'erano i blogtour, non c'erano i giveaway né book haul o book tag.
I libri. Solo quelli. E tutta me stessa. Tutta la me stessa in cui confidavo.
«D'accordo Anita, ma dove vuoi andare a parare?» mi chiederete in coro.
Giusta domanda.
Al cuore del problema, ecco dove. E ai modi che mi restano per ritornare dove eravamo rimasti.
Smantelliamo i traumi e impostiamo i pensieri su una frequenza diversa.
Perché tutto QUESTO lavoro vale eccome! Io DEVO difenderlo!
E raccontarvelo senza temerlo più è il punto di partenza.
Buon anno amici.
4 commenti:
Bla bla bla. Anche questo tuo momento fa parte del solito cerchio di cui parli. Sei imprigionata nei tuoi stessi schemi mentali. Mi spiace.
Sì. È così. Sono proprio imprigionata.
Ma pensi che non possa uscirne più? Mai più?
Io credo di potermi ancora riscattare… ;)
Facciamo una sfida? Ti andrebbe?
Chiara, ma quando cresci? Tu non devi fare una sfida con me, devi farla con te stessa. Sai cosa penso di te? Che fondamentalmente sei un'insicura, che ti basta un soffio di vento per cascare giù, per iniziare a dubitare di te stessa. E tedi noi, che desideriamo solo sentire di libri, con tutte le tue paturnie noiosissime. Sono anni che l'iter è sempre lo stesso: qualcuno ti critica, la tua fiducia in te stessa crolla, annoi chi ti segue con i tuoi arzigogolati ragionamenti paranoici e, finalmente, ti tiri su e ricominci. Stesso circolo da sempre. Riesci semplicemente a parlare di libri (che dici di amare così tanto) e poi a viverti i tuoi problemi psicologici in privato, senza necessariamente sbatterli su piazza, annoiando terribilmente tutti quanti?
Felice per molti motivi. Che tu mi abbia risposto subito e che, soprattutto, lo abbia fatto in modo estremamente sincero e schietto, spendendoci parole e tempo.
La tua diagnosi è corretta. L'ho fatto per così tanto tempo da perdermi più in scuse e giustificazioni piuttosto che raccontarvi di libri. Delle critiche non ho mai avuto timori, non mi sono mai lasciata danneggiare, ma confesso (proprio come nel post) che ce ne sono state alcune che sono riuscite a incrinare le mie sicurezze emotive e farmi tornare fragile. Però è anche vero — e tu te ne ricorderai — che mi rifugiavo qui per riassumervi la giornata, le esperienze vissute, i pensieri e le suggestioni del cuore. Quindi a darvi anche qualcosina in più di me, quel qualcosina da cui è dipeso il magnifico rapporto di amicizia e “familiarità” che è andato a crearsi con voi.
Sorrido e accolgo la possibilità di cambiare tutto questo, ma senza darmi istruzioni. Se un giorno avrò voglia di parlarvi della bontà della torta al cioccolato che ho gustato a colazione, non mi proibirò di farlo. :)
Perciò grazie, ecco. Sei stato l'unico ad avermelo fatto presente.
Credo che tu ci tenga, altrimenti perché prenderti il disturbo?
Posso chiederti una cosa anch'io, però? A proposito di insicurezze, potresti rivelare il tuo nome? Anche l'anonimato ne è fonte. Eh eh eh eh.
Scherzi a parte, sento di conoscerti.
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