Lui.
Sherlock Holmes.
Nel XIX secolo un tale Sir Arthur Conan Doyle inventò di sana pianta un nuovo archetipo letterario, destinato a lasciare la sua scia nell'universo sovraffollato degli eroi partiroti dalla pura e fervida immaginazione di romanzieri di chiara fama. Comparso in cinque romanzi e cinquantasei racconti, Holmes è assurto ad icona memorabile del giallo da deduzione (genere il cui progenitore fu il tetro e tormentato Edgar Allan Poe), attirando nella sua logica sottile e infallibile schiere intere di seguaci adoranti.
Tutt'ora la nomea del personaggio sortisce i suoi effetti e ci pensa proprio il regista Guy Ritchie a risvegliare la celebre coppia degli inseparabili detective. Nella sua pellicola (fresca di proiezione), Ritchie studia un nuovo - e leggermente in tendenza con i tempi moderni - rompicapo per il diabolico Holmes e genera una trama piena di adrenalina, azione, avventura, arguzia, ars amatoria, ambiguità e arcani da risolvere. In poche parole, il mix perfetto per una pellicola che non si vede ma si assapora, come se in bocca avessimo la più squisita prelibatezza del mondo. Duricchia un pò, come film, tuttavia non annoia. Al contrario, non ci si rende nemmeno conto del tempo che passa e si arriva all'inevitabile fine senza avere la capacità di chiudere veramente il caso. Le ultime scene, infatti, fanno presagire la possibilità di un secondo capitolo (su cui circolano già alcune voci). Non sarebbe male, a mio avviso, poichè il fascinoso mondo di Sherlock Holmes sembra essere in grado di regalare ancora parecchie, appetitose, sorprese.
Nel frattempo, mi metto subito alla ricerca dell'antologia completa di Arthur Conan Doyle. In questo modo, potrò iniziare una conoscenza più approfondita con l'investigatore più scaltro e strampalato del mondo.
Sto arrivando, Mister Holmes.
Sherlock Holmes.
Nel XIX secolo un tale Sir Arthur Conan Doyle inventò di sana pianta un nuovo archetipo letterario, destinato a lasciare la sua scia nell'universo sovraffollato degli eroi partiroti dalla pura e fervida immaginazione di romanzieri di chiara fama. Comparso in cinque romanzi e cinquantasei racconti, Holmes è assurto ad icona memorabile del giallo da deduzione (genere il cui progenitore fu il tetro e tormentato Edgar Allan Poe), attirando nella sua logica sottile e infallibile schiere intere di seguaci adoranti.
Tutt'ora la nomea del personaggio sortisce i suoi effetti e ci pensa proprio il regista Guy Ritchie a risvegliare la celebre coppia degli inseparabili detective. Nella sua pellicola (fresca di proiezione), Ritchie studia un nuovo - e leggermente in tendenza con i tempi moderni - rompicapo per il diabolico Holmes e genera una trama piena di adrenalina, azione, avventura, arguzia, ars amatoria, ambiguità e arcani da risolvere. In poche parole, il mix perfetto per una pellicola che non si vede ma si assapora, come se in bocca avessimo la più squisita prelibatezza del mondo. Duricchia un pò, come film, tuttavia non annoia. Al contrario, non ci si rende nemmeno conto del tempo che passa e si arriva all'inevitabile fine senza avere la capacità di chiudere veramente il caso. Le ultime scene, infatti, fanno presagire la possibilità di un secondo capitolo (su cui circolano già alcune voci). Non sarebbe male, a mio avviso, poichè il fascinoso mondo di Sherlock Holmes sembra essere in grado di regalare ancora parecchie, appetitose, sorprese.
Nel frattempo, mi metto subito alla ricerca dell'antologia completa di Arthur Conan Doyle. In questo modo, potrò iniziare una conoscenza più approfondita con l'investigatore più scaltro e strampalato del mondo.
Sto arrivando, Mister Holmes.
7 commenti:
mwahahaha si è piaciuto un sacco anche a me XD divertente e di sicuro intrattenimento, ma a suo modo intelligente e mai troppo banale o stupido.
e poi Downey Jr. è proprio un gran figo *#*
io devo ancora vederlo! L'antologia completa ce l'ho e l'ho letta, adoro sherlock holmes!
@Smilla*: concordo in tutto e per tutto! Assolutamente una pellicola da non perdere: spassosa, travolgente, con intrecci narrativi da maestro e mai scontati. Io ne sono rimasta entusiasta (non so se si è capito ... ahahah)!
Per quanto riguarda Downey Jr. mi sento di confermare la tua teoria, mia cara: proprio un gran figo, già. Tuttavia, non disdegno nemmeno il compunto dottor Watson ... Jude Law non è niente male. :P
@Yuko86: hai l'antologia!!?? Mitico! Ma è quella della Newton & Compton per la collana "I Mammut", con la copertina gialla e una caricatura molto carina di Sherlock Holmes a fumetti?
Io ancora non l'ho visto...Tuttavia non ho potuto fare a meno di notare la coppia Watson-Holmes. Forse è per questo che a nessuno verrebbe in mente di accompagnarmi a vederlo...
Per quanto riguarda i libri. Ehm. Me li sono persi, probabilmente. Sono un'amante del giallo, in assoluto il mio genere preferito (escludendo zia Rowling e zia Licia), eppure i libri di Conan Doyle non mi hanno mai attratta. Non quanto i mitici racconti di Poe, che sa essere sadico al punto giusto, o quelli di Agatha Christie, che io considero i migliori.
Ho fatto male a non interessarmi? Mi hanno regalato "Il mastino dei Baskerville" due anni fa, ma non l'ho ancora aperto.
@Fede: prima di ogni cosa ... benvenuta! :)
Dunque, risponderò al tuo commento stilando una serie di punti da analizzare.
1)dovresti adottare delle tecniche persuasive ad alto tasso di infallibilità ( oppure, se proprio la situazione lo rende necessario, ricorrere a delle provocazioni minatorie. Ma io, ovviamente, sarei più propensa per le tecniche persuasive) per convincere qualcuno ad accompagnarti al cinema. L'ideale sarebbe trovare un amante del genere, o un amico docile e sempre obbediente che farebbe di tutto pur di elargire amore per il prossimo. Vedi tu, quale di queste opzioni ti è più congeniale?
Hihihihihi ...
2)anche io amo la Rowling e Licia!^^
3)Edgar Allan Poe è un genio del male, a mio parere. Ricordo che leggemmo un suo racconto in classe, durante una lezione di letteratura inglese, e che rimasi disturbata dalle immagini descrittive che proponeva. Le sue storie sono agghiaccianti! Incredibile come la paura, naturalmente inclusa nel pacchetto "emozioni umane", possa attribuirsi a qualcosa che prescinde dall'essere trascendentale, incorporeo, mostruoso o sanguinante. Nei racconti di Poe, la paura scaturisce dal reale e non dal mistico, dal tangibile e non dall'immateriale. E' sorprendente, un pò come i racconti dell'altro grande genio: Lovecraft. Brr ...
4)Agatha Christie è un patrimonio letterario. I suoi gialli sono scritti con passione, cura dei particolari, perizia ed estro narrativo. Ho amato Dieci Piccoli Indiani e le indagini del commissario Poirot, e sono libri che rileggerei all'infinito. Certi talenti sono così evidenti che non esiste critica in grado di confutarli. :)
5) Doyle è uno scrittore nuovo anche per me. Nel senso che conosco il suo essere "padre" del celeberrimo investigatore privato, ma non mi sono mai avvicinata ai suoi romanzi. Diciamo che il film mi è servito da spunto, da molla di lancio. Tuttavia, posso dirti che "Il mastino di Baskerville" è l'indagine più nota di Sherlock Holmes e anche la più commentata. Se spulci qualche recensione in rete (su Anobii se sei iscritta, oppure su qlibri o anche il semplice portale di ibs) potrai trovare delle informazioni utili a riguardo. Poi, ovviamente, ogni lettore ha il suo punto di vista.
Spero di essere stata esauriente e di poter leggere ancora altri tuoi commenti. :)
Dopo questo benvenuto, sarei una pazza a non tornare!
Soprattutto perchè ho trovato un blog che parli di libri ma come dico io, però.
Io sarei più propensa per l'amico obbediente. Anche se non so quanto resisterebbe con me ahahah
E io che pensavo che quel libro fosse sconosciuto! Incredibile, non si finisce mai di scoprire cose nuove.
Tornerò, carissima!
@Fede: e io ti aspetterò! ;)
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