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domenica 7 febbraio 2010

Alberto Bevilacqua - L'amore stregone


Amici, la recensione di oggi è dedicata ad un autore che molti di voi apprezzeranno: Alberto Bevilacqua.
Il romanzo in questione è la sua ultima pubblicazione: L'amore stregone (Mondadori).


TRAMA:

Da sempre Bevilacqua muove il suo sensibile scandaglio di narratore a cogliere le svolte profonde della nostra contemporaneità. Esemplare la storia di Sara che, fin dalla fanciullezza, incarna le seduzioni e le contraddizioni che stiamo vivendo; le percepisce spesso con misteriosi poteri che scambia per stregonerie, mentre si tratta di suggestioni esercitate su di lei dalla madre: Marlene, la seconda, indimenticabile presenza femminile della vicenda. Donna di inquieta personalità e di enigmatica bellezza, le cui stimmate spiccano anche nella figlia, Marlene è la compagna di Tommaso, il padre della protagonista: geniale pianista simbolo di un'armonia difficile da trasferire nella realtà di oggi, volgare e approssimativa. Tommaso si è innamorato pazzamente di Marlene, ne ha fatto il proprio idolo anche ispirativo, ma lei lo tormenta con il suo carattere difficile e la sua vita trasgressiva. Sara vive la sua prima maturità potendo contare soltanto sulla complicità sentimentale dello zio Samuel, fratello di Tommaso. Il mito del padre e quello, controverso, della madre, si scontrano infatti, all'inizio, con le loro ripetute assenze. Tuttavia, Sara rincorre emozioni, asseconda i suoi istinti, dà sfogo a una fantasia già provocata da una forte sensualità, si lascia invadere dal mondo, da ogni sua luce, ogni sua ombra. Samuel le è accanto anche quando deve far fronte a presenze che avvelenano la sua crescita.


COMMENTO DI ANITA:

Io ho comprato questo libro per curiosità e devo dire che ne sono rimasta profondamente delusa. Tuttavia, si tratta sempre del parere di una lettrice anonima e indipendente. Il mio giudizio non ha alcun peso, nè significato. E poi, conoscete il mio motto: concedere sempre una seconda possibilità. Perciò, Bevilacqua avrà modo di "rifarsi" (hihihi). Il fatto è questo: io non riesco ad abituarmi alle storie che parlano di eros. Sono del parere che l'amore fisico, intimo, tra due corpi deve essere dosato in maniera saggia e ponderata. Scene dove il fattore sessualità è molto presente e dettagliato possono suscitare piacere, ma se troppo ricorrenti possono sortire un effetto contrario. Di fastidio e repulsione. Sara, in fondo, è solo una ragazzina e Bevilacqua le affida un ruolo piuttosto adulto e malizioso. Questo suo cercare affannosamente l'appagamento dei sensi, questo suo scoprire prematuramente il mondo della libidine e della lussuria - con fantasie erotiche inimmaginabili - rovina il bel personaggio che ne poteva uscir fuori. Un'anima di ragazza pura, innocente, candida. Ma, ripeto: è la prima opera che leggo del maestro Bevilacqua. Avrei dovuto informarmi, magari. Sicuramente l'impatto sarebbe stato meno traumatico.
Per chi segue l'autore, il libro apparirà come una lettura godibile e piena di suggestioni.
Per chi vuole iniziare a conoscerlo, invece, io ho solo espresso un mio parere.
La scelta finale spetta a voi.


Sperando di caricare il video per domani, vi saluto e vi auguro una buona notte!


Anita

1 commento:

Anonimo ha detto...

si vede che non conosci bevilacqua :)