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lunedì 28 giugno 2010

Blatty & Kluver


Bene, amici, oggi avrei dovuto postare la terza puntata dedicata al libro del mese ma è venuto fuori un video di 58 minuti (praticamente vi raccontavo ogni pelo di pagina) e servivano 2 giorni per renderizzarlo. Morale della favola: finiamo tutto domani, cercherò di essere compendiosa. Oggi però voglio scrivervi ugualmente e parlarvi di due novità che ho scorto in libreria. Si tratta di Legacy, di Kluver Cayla, e Redenzione, di William Peter Blatty. Il primo pubblicato dalla Sperling & Kupfer e il secondo dalla Rizzoli nella collana HD. Procediamo con ordine e prendiamo in analisi Legacy.





LEGACY DI KLUVER CAYLA


Legacy


Trama:

Una massa di riccioli ribelli, occhi neri come l’ebano e l’animo inquieto di chi guarda al futuro con trepidazione e paura: è la giovane Alera, principessa del Regno Hytanico. Destinata fin dalla nascita a un matrimonio combinato secondo la legge Hytanica, in base alla quale le donne sono costrette a sottomettersi alla guida e al volere degli uomini, proprio ora che è giunto il momento di annunciare al popolo il nome del futuro sposo scelto per lei dal padre, la ragazza non riesce a rassegnarsi, divisa tra la ragione di stato e la fedeltà a se stessa e ai propri sogni. Tanto più che per il suo pretendente, l’arrogante e ambizioso Steldor, Alera prova sentimenti ambigui: ne è al contempo attratta e respinta. Quando poi, un giorno, a palazzo incontra Narian, un ragazzo dal passato oscuro e dal dolce sorriso, la giovane principessa si innamora perdutamente di lui, accantonando del tutto gli obblighi di Corte. Con le sue idee innovative sulle donne e sul mondo, Narian le mostra un nuovo modo di affrontare la vita e le insegna a essere padrona del proprio destino. Presto però Alera deve fare i conti con una dolorosa verità: scopre infatti che Narian proviene dall’odiato Regno di Cokyri e che al suo nome è legata una terribile maledizione. Solo Alera potrà salvare Hytanica, imparando a discernere il Bene dal Male.

Considerazioni:


Non posso dire molto perché dovrei comprarlo e leggerlo, però devo ammettere che questo libro mi attira. Fiuto, sesto senso, percezione interiore. E' a metà tra un fantasy e uno storico, con qualche spruzzatina di mistero, e già la trama ha un certo ritmo, intriga. La copertina mi ricorda quelle dei romanzi cortesi di Chrètien de Troyes (Ivano, Cliges, Lancillotto, Perceval), con gli arabeschi e le miniature, con le figure di cavalieri e dame stile medievale. Ci sono molti fattori che mi inducono ad acquistare questo romanzo, credo proprio che succederà nella prossima passeggiata in libreria. L'autrice è molto giovane e se andate a visitare il suo sito web scoprirete qualcosa in più riguardo al suo mondo e alla sua saga.


REDENZIONE DI WILLIAM PETER BLATTY





Trama:

Albania, 1973: un uomo dal fascino oscuro viene arrestato e orribilmente torturato dalla polizia, ma non apre bocca, e riesce inspiegabilmente a fuggire dopo aver ucciso i suoi carcerieri. È una spia straniera, un demone venuto dall'inferno, una sorta di redentore? L'anno dopo, a Gerusalemme, un neurologo dell'ospedale Hadassah, un poliziotto arabo e cristiano, un'agguerrita infermiera si imbattono nelle enigmatiche tracce lasciate da un agente della CIA, Paul Dimiter. Cosa era venuto a fare lì? E perché il suo passaggio è segnato da una scia di guarigioni miracolose e morti oscure? Una spia può essere capace di tanto? A quasi trent'anni dal suo ultimo romanzo, l'autore che ha terrorizzato il mondo con "L'esorcista", torna con una storia di vendetta, orrore e compassione, fede e amore, peccato e perdono: un thriller carico di suspense sull'eterno mistero del Bene e del Male.


Considerazioni:


Premetto che io sono rimasta folgorata e positivamente sconvolta dal capolavoro di questo scrittore, ovvero L'esorcista (apparso per la prima volta nel 1971 e ingiustamente oscurato dall'omonimo film che ne ha rubato il pregio e ne ha fatto una sua interpretazione). Ora, dopo circa trent'anni, ritorna con un thriller psichedelico che dovrebbe mantenersi sullo stesso genere o almeno sullo stesso stile narrativo. Proprio questa perplessità mi assilla, la paura di comprare questo romanzo e di trovarvi un Blatty diverso, cambiato, adeguato agli schemi. Mia madre, comunque, mi ammazzerebbe. Se vedesse il libro impilato insieme a tutti gli altri, con quella mano emergere dall'oscurità e quel filo di sangue gocciolante, credo verrebbe a spargere acqua benedetta nella mia stanza (hihihihi). Lei non ama queste letture macabre perché ha un cuore troppo sensibile, che deve rimanere tale. Però la rassicuro sempre dicendole che certi libri si devono leggere con distacco, criterio, saldi nelle proprie convinzioni e nei propri pensieri. Non lo so, davvero. Sono indecisa. Forse dovrei sfogliarne qualche pagina in libreria. Qualcuno di voi l'ha letto?

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