Il 9 giugno del 1865, durante un viaggio in treno in compagnia della sua giovane amante, Charles Dickens rimane coinvolto in un terribile incidente ferroviario, in seguito al quale incontra un misterioso e sinistro personaggio di nome Drood che cambierà per sempre la sua vita.
Il racconto degli sconvolgenti avvenimenti che seguirono è condotto dal suo migliore amico, ed eterno rivale, Wilkie Collins, autore de La donna in bianco, il quale viene coinvolto in una serie di indagini nell’underworld di Londra, attraverso sotterranei oscuri e misteriosi abitati da colonie umane di derelitti e delinquenti, fumerie d’oppio clandestine, pratiche di mesmerismo, rituali esoterici e antiche sette segrete.
Quando però le ricerche sembrano condurli finalmente all’enigmatico Drood, Collins viene messo da parte senza ricevere spiegazioni da Dickens, il quale dopo poco tempo comincia a mostrare segnali inquietanti di cambiamento. Come se non bastasse, Collins inizia ad avere visioni inspiegabili e allucinazioni, e a provare un senso costante di minaccia.
Tutto ciò si aggiunge ai terribili dolori provocati dalla gotta, per i quali lo scrittore assume quotidianamente dosi sempre più massicce di laudano. Provato fisicamente e mentalmente ma allo stesso tempo avvinto in questo gioco mortale, Collins si dibatte tra la follia e la paura che tutto ciò faccia invece parte di un diabolico piano dell’inafferrabile Drood…
L'autore è un tipo versatile, che adora cimentarsi in varie imprese narrative. L'idea di base è un ottimo biglietto da visita. Gustosa questa voglia di ritornare indietro nel passato, di ridestare la voce e le spoglie di un giovane scrittore autodidatta, amico/nemico del più celebrato Dickens, e di affidare a lui le sorti di questa storia intrisa di fumosa leggenda e triste realtà. Chi era Edwin Drood, il protagonista dell'ultimo lavoro di Dickens, rimasto incompiuto? Un personaggio affascinante ma anche pericoloso, un'ombra avvolta nel mistero, che ha accompagnato Dickens fino alla morte. Un romanzo forte, impulsivo e trasgressivo, dunque, che è stato inserito nel genere gothic/thriller. Io sono molto curiosa e credo proprio che mi toccherà aggiungerlo alla ormai interminabile lista. E poi, se il Re ha gradito...
3 commenti:
Questo libro mi ispira molto... sarà perché sono una fan di Collins?
Con tutto il rispetto per il lavoro di Dickens - che nella sua stessa epoca era considerato un esempio di stile oltre a essere di fatto un successo commerciale - tra un suo libro e uno di William Wilkie Collins, temo finirò sempre per scegliere quest'ultimo.
Spero sia ben scritto e che l'autore non abbia dato troppo spazio alla rivalità tra Dickens e Collins, tutt'altro che scontata.
Ludo.
Ogni volta che entro in libreria mi fermo a sfogliarlo. Mi spaventa un po' la dimensione. Non perché mi spaventano i libri grossi... piuttosto perché devo fare spazio in libreria. In questo periodo sto rimettendo in ordine tutti i libri nella speranza di ricavare nuovi interstizi. Drood è enorme, dove lo metterò? mi sa che devo fare un salto da ikea (o trovarlo in ebook!)
Ludo, ogni tuo commento mi incanta. Mi piace tanto il tuo modo di esprimerti. Davvero. Anche io spero che non sia una storia scontata.
Gloutchov, a chi lo dici! Io sono in crisi (e i miei lo sono ancora di più). Sto trasformando la casa in una biblioteca! :D
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