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giovedì 27 gennaio 2011

Parlo con te...

Ti ho raccontato.
Inizia così.
Ti ho raccontato di me e di te. Te ne sei accorto? Ci hai fatto caso?
Perché a volte sono brava a nascondere parole dietro altre parole, mi piace mescolare la carte. Tolgo gli assi, però. Altrimenti non vale. 
E adesso.
Adesso questo silenzio. Ma, in fondo, ti ho mai capito? Ti ho mai conosciuto?
Dico, conoscerti sul serio. Come avrei voluto. Come è giusto che sia.
La risposta è sì, la risposta è no. La risposta è nel mezzo. Nel centro di questa linea che unisce... cosa?
Due destini, due esistenze, due nomi? E se fosse tutto irragionevole? Una stupida utopia. Un sogno alimentato ingenuamente. E se fosse solo. Solo niente. Solo il bianco, solo il vuoto. Mi mancano i respiri.
Non riesco a decidermi. Mai. Con te succede sempre così. Con te è come una guerra. Da che parte schierarsi? Vorrei che tu mi aiutassi a definire i contorni delle immagini. A definire le mie perplessità. A vederci chiaro. Ma poi mi dico che troverò il coraggio. Il coraggio di annunciarmi al mondo, con il cuore in mano e senza più nascondigli. Anche se l'amore ti fa soffrire, non vorresti smettere mai.
Ti ho raccontato molto. Di me. Di te. Di te che sei per me.
Ora non so quanto ancora riuscirei a mentire. Perché mi sentirei morire.
Morire come fosse l'ultima speranza, di trovare una bellezza ancora intatta.

Notte, amici.

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