Perché l'amore

Lunedì è San Valentino. Sì, bé, non è che io vada matta per questa ricorrenza e nemmeno festeggio come la gente - ma soprattutto i giovani - è solita festeggiare. Insomma, sono un po' contro questa idea di trovare all'amore una data per essere celebrato, per essere ricordato. "Tesoro, oggi ti posso dire che ti amo perché è San Valentino" oppure "Ehi, oggi possiamo dedicarci all'amore. Possiamo pensare al nostro sentimento". L'amore non ha bisogno di un santo per essere compiaciuto o viziato. L'amore non arriva una volta sola e nei nostri calendari. L'amore non lo si può impacchettare dentro un borsellino firmato o un cioccolatino. L'amore se ne infischia delle poesie copia-incolla. L'amore non può essere quantificato materialmente. Ti regalo un diamante perché il nostro amore vale tanto, ti regalo una rosa perché il nostro amore vale poco. Una rosa potrebbe pesare un mondo e un diamante potrebbe non contare nulla. L'amore non è lussurioso, non si ammira a uno specchio. L'amore intinge le sue mani nella coppa della nostra vita, trova la fusione di cromature giuste nella tela della nostra esistenza. L'amore bussa alle porte del cuore e vi costruisce la sua casa, ma non va in letargo per risvegliarsi soltanto il quattordici di febbraio. L'amore è sempre desto, ha un fisico possente e un'armatura indistruttibile. L'amore è disposto a morire infinite volte per l'amato, per rinascere ancora e ancora più forte di prima. L'amore ascolta, ci accarezza, ci disarma. E io sento l'amore ogni giorno, ogni ora, ogni istante. Ne assumo dosi massicce eppure non mi basta mai. Io mi ricordo dell'amore sempre, perché l'amore è sempre con me. Perché l'amore è una vita e oltre. Perché l'amore è ovunque.