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venerdì 25 febbraio 2011

Shilpi Somaya Gowda: un grande successo!


UNA DONNA INDIANA COSTRETTA AD ABBANDONARE LA FIGLIA APPENA NATA. UNA DONNA AMERICANA CHE NON RIESCE AD AVERE FIGLI. LA STORIA DI DUE FAMIGLIE DIVERSE E INDISSOLUBILMENTE UNITE. 



testoIl 27 Gennaio, la casa editrice Corbaccio pubblica il romanzo di Shilpi Somaya Gowda intitolato La Figlia Segreta e si ritrova subito ai primi posti delle classifiche internazionali. Un libro che io non ho avuto ancora il piacere - e il modo - di acquistare ma che è riuscito ad attirare ugualmente la mia attenzione. A partire dal volto in copertina. La storia si inserisce nel genere romance, narrativa contemporanea, consta di 360 pagine e costa 18,60 €. Un intenso e commovente romanzo d’esordio sul rifiuto e l’accettazione, così è stato definito. Scopriamo insieme in quali toni ne ha parlato la critica. 




«Gowda scrive con compassione e sensibilità adottando il punto di vista di ognuno dei personaggi e descrive con profondità e intelligenza l’India di oggi.»
Booklist 



«Una storia di divisione e riconciliazione familiare scritta con intensità e profondità, unita a una notevole capacità di cogliere diversi orizzonti culturali e sociali.»
Kirkus Reviews 


«Un romanzo d’esordio che mette in luce tutte le contraddizioni e i contrasti dell’India di oggi.»
Library Journal 

 

testoPer citare solo alcune delle più insigni testate giornalistiche o capisaldi della critica letteraria estera. L'autrice è nata e cresciuta a Toronto da genitori indiani originari di Mumbai. Laureata alla Stanford University, ha trascorso dei periodi in India a lavorare come volontaria in un orfanotrofio. Ha vissuto a New York, in North Carolina e ora vive in Texas con il marito e i figli. La figlia segreta è il suo primo romanzo. E ora passiamo al contenuto del romanzo. 





La figlia segreta segna l’arrivo di un nuovo talento nel panorama della letteratura mondiale. In capitoli brevi e incisivi esplora i temi della cultura e dell’appartenenza, intrecciando le vicende di due famiglie: una in lotta per la sopravvivenza nei sobborghi più poveri di Mumbai, l’altra alla disperata ricerca di un’unità nonostante le differenze culturali nella ricca California. 


Jasu sa di non avere scelta, nelle condizioni di miseria in cui vive la sua famiglia in un remoto villaggio dell’India non c’è posto per una figlia femmina. Già una volta non ha esitato a uccidere la bambina data alla luce dalla moglie.
Kavita sa che il destino della bambina che ha appena partorito non sarà diverso da quello della bambina che l’ha preceduta, perciò decide di ingannare il marito e affidarla a un orfanotrofio di Mumbai. Il tempo e l’arrivo di un figlio maschio non potranno certo curare le sue ferite e lenire il dolore per la perdita delle due figlie.
Krishnan è un medico di origini indiane che non può avere figli. È lui a convincere la moglie ad adottare una bambina indiana, convinto che l’arrivo di un figlio porterà unità e serenità in famiglia.
Somer è una donna americana bianca, una pediatra di successo. L’impossibilità di avere figli suoi la spinge ad accettare la proposta del marito, ma la sua estraneità all’identità comune di padre e figlia renderà sempre parziale la sua accettazione della bambina e la allontanerà ancor più dal marito.
Asha è la bambina salvata da Kavita ed è l’anello che unisce due famiglie. Ma una famiglia piena di attenzioni e una vita agiata possono mettere a tacere il richiamo delle radici? 


Una trama, insomma, che intreccia le vicende di diversi personaggi destinati a percorrere, forse, gli stessi sentieri. Una storia ricca e complessa, viva grazie alla sincerità che le parole sembrano promettere. Da leggere. 



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