In My Mailbox è una rubrica ideata da Kristi, blogger di The Story Siren
Amici, ecco la puntata di In My Mailbox, appuntamento settimanale tanto amato, che non sono riuscita a postare sabato (cause varie: umane, spaziali, temporali e... animali). La settimana appena trascorsa è stata tragica per la sottoscritta, perché ho ceduto un'altra volta all'impulso di acquistare libri. Ben sei, pensate! Non ne vado fiera, il senso di colpa mi divora, ma non potete immaginare quale felicità nel portare a casa nuovi romanzi "fratellini" da aggiungere alla famiglia numerosa. Comunque si tratta di libri che desideravo da tempo comprare, classici di narrativa passata e moderna, che sono sicura non mi lasceranno delusa o pentita della spesa. Siete curiosi? Allora seguitemi...
"Romeo e Giulietta" (1594-1595) è la tragedia dell'amore giovane in contrapposizione all'amore maturo di Antonio e Cleopatra: è la storia d'amore per eccellenza e lo è diventata proprio perché è molto di più. Odio, amore, nelle sue più diverse espressioni, la vita in famiglia, la vita sociale. L'intenzione stessa di Shakespeare non era quella di scrivere un dramma sentimentale ma una "grande e ricca tragedia di passioni umane", qualunque esse siano. È sì una celebrazione del sentimento più romantico e "più antico del mondo" ma con una consistenza assolutamente naturalistica e per questo attuale.
"Il punto di partenza è offerto da un fatto di cronaca: tra il 28 e il 31 dicembre 1827 "La Gazette des Tribunaux" pubblica, in quattro puntate, il resoconto del processo ad Antoine Berthet, un ex seminarista che nella chiesa di Brangues, piccola città dell'Isère, aveva sparato, durante una funzione religiosa, a M.me Michould de la Tour, madre dei ragazzi di cui era stato, per qualche tempo, istitutore. La condanna a morte fu eseguita a Grenoble il 23 febbraio 1828. Più tardi Stendhal dichiarerà con spavalda civetteria, di non aver inventato proprio nulla. In realtà - anche se la cronaca giudiziaria gli fornisce uno spunto più significativo di quanto non si riconosca abitualmente - Stendhal ha inventato "tutto"." (dall'introduzione di Mario Lavagetto)
"Il punto di partenza è offerto da un fatto di cronaca: tra il 28 e il 31 dicembre 1827 "La Gazette des Tribunaux" pubblica, in quattro puntate, il resoconto del processo ad Antoine Berthet, un ex seminarista che nella chiesa di Brangues, piccola città dell'Isère, aveva sparato, durante una funzione religiosa, a M.me Michould de la Tour, madre dei ragazzi di cui era stato, per qualche tempo, istitutore. La condanna a morte fu eseguita a Grenoble il 23 febbraio 1828. Più tardi Stendhal dichiarerà con spavalda civetteria, di non aver inventato proprio nulla. In realtà - anche se la cronaca giudiziaria gli fornisce uno spunto più significativo di quanto non si riconosca abitualmente - Stendhal ha inventato "tutto"." (dall'introduzione di Mario Lavagetto)
Assaf è un sedicenne timido e impacciato cui viene affidato un compito singolare: ritrovare il proprietario di un cane abbandonato seguendolo per le strade di Gerusalemme. Correndo dietro all'animale, Assaf viene condotto di fronte a inquietanti personaggi, attraverso i quali ricompone i tasselli di un drammatico puzzle: la vicenda di Tamar, una ragazza solitaria e ribelle, fuggita da casa per andare a salvare il fratello, giovane tossicodipendente finito nella rete di una banda di malfattori. "Qualcuno con cui correre" è il ritratto di due adolescenti che si cercano, che forse si amano, che soffrono ma combattono con generosità per qualcosa che è dentro di loro.
La vicenda si svolge nella Boston puritana del sec. XVII. Hester Prinne ha preceduto nel Massachusetts il marito, un anziano scienziato, e ha avuto una figlia, Pearl, da una relazione illegittima. Viene messa alla gogna e condannata a portare sul petto la lettera A (adultera), ritagliata "in un bel panno scarlatto". Rifiuta di dire il nome del suo amante, ma il marito, sotto falso nome, si mette alla ricerca dell'uomo. Riesce a scoprirlo: è il giovane revederendo Dimmesdale, che soffre moltissimo, ma, per orgoglio, non vuole confessare. Pressato dal marito di Hester alla fine confessa pubblicamente la sua colpa, ma stroncato dall'emozione, muore.
Le eroine dei fumetti le invitano a essere belle. Le loro riviste propongono test sentimentali e consigli su come truccarsi. Nei loro libri scolastici, le mamme continuano ad accudire la casa per padri e fratelli. La pubblicità le dipinge come piccole cuoche. Le loro bambole sono sexy e rispecchiano (o inducono) i loro sogni. Questo è il mondo delle nuove bambine. Negli anni settanta, Elena Gianini Belotti raccontò come l'educazione sociale e culturale all'inferiorità femminile si compisse nel giro di pochi anni, dalla nascita all'ingresso nella vita scolastica. Le cose non sono cambiate, anche se le apparenze sembrano andare nella direzione contraria. Ad esempio, libri, film e cartoni propongono, certo, più personaggi femminili di un tempo: ma confinandoli nell'antico stereotipo della fata e della strega. Sembra legittimo chiedersi cosa sia accaduto negli ultimi trent'anni, e come mai coloro che volevano tutto (il sapere, la maternità, l'uguaglianza, la gratificazione) si siano accontentate delle briciole apparentemente più appetitose. E bisogna cominciare con l'interrogarsi sulle bambine: perché è ancora una volta negli anni dell'infanzia che le donne vengono indotte a consegnarsi a una docilità oggi travestita da rampantismo, a una certezza di subordine che persiste, e trova forme nuove persino in territori dove l'identità è fluida come il web.
Partecipe in eguale misura dell'estrema dolcezza orientale e di una certa crudezza di ritmi di tipo occidentale, in queste "Poesie d'amore" Hikmet ci mostra le due facce della sua natura, lirica ed epica, saldate in un risultato unico. Versi immortali, che riassumono nell'elemento erotico i diversi aspetti dell'attività e dell'esperienza dell'autore, poeta d'amore perché prima di tutto poeta di battaglie e di idee.
6 commenti:
Fantastici acquisti!!
I miei complimenti Anita ;D
belli belli, ho Shakespeare, Stendhal e Hawthorne, di Grossman avevo letto "Ci sono bambini a zigzag" che mi era piaciuto molto.. hai scelto bene :)
Il rosso e il nero è bellissimo. Dovesse piacerti, ti consiglio anche La certosa di Parma, Armance e Dell'amore (quest'ultimo è soprattutto un'analisi sull'innamoramento romantico, applicabile specialmente a un contesto letterario, nonostante gli intenti di Stendhal).
Interessanti anche tutti gli altri libri di questo In my mailbox.
Buona lettura,
Ludo.
Tempo fa ho fatto una full immersion nel mondo shakespeariano e dunque ho letto Romeo e Giulietta, incommentabile... è un'opera stupenda!!!
Letto anche "La lettera scarlatta" un libro che mi ha appassionata e intristita. "Il rosso e il nero" ce l'ho ma non l'ho letto quindi vedremo.
Ottimi acquisti davvero!!!
Sto leggendo proprio in questi giorni "Romeo e Giulietta" :D
Mamma mia, Anita! Stai per raggiungere quota 100 dei libri da leggere!
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