Da oggi noterete un po' di cambiamenti sul blog, perché ho deciso di scrivere post più accurati, dedicati a uscite libresche per le quali vale davvero la pena spendere i soldi; che poi potrebbero rivelarsi ugualmente delle schifezze, eh, ma, quanto meno, propongono trame efficaci, creative e pulsanti. Questo, ci tengo sempre a sottolineare, è il mio personalissimo modo di vedere le cose. In questi giorni si è discusso, insieme ad altri blogger, su importanti questioni come l'editoria -- non conosceremo nello specifico i meccanismi che ne stabiliscono il modus operandi, ma sappiamo osservare e ci piace confrontarci -- e il crescente desiderio di letture nuove, davvero promettenti. Ecco perché adotterò un diverso criterio di valutazione; non preoccupatevi, però, rimarrò sempre la solita pazzoide.
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Affrontare argomenti delicati come l'incesto (Proibito), la transessualità (Luna), l'anoressia (Wintergirls), il suicidio (13) e altri ancora, è sempre un'impresa ardua, una strada impervia perché troppo dentro alla complessa morfologia della psiche umana e alle sue connessioni con i vari aspetti della società. Tacere non va mai bene, ma raccontarlo -- specialmente in un romanzo, magari da spettatori estranei al problema -- potrebbe rivelarsi altrettanto pericoloso se non lo si fa con la giusta pazienza e la dovuta sensibilità. Per fortuna, finora ho sempre letto tentativi riusciti di autori che hanno speso il loro tempo e, soprattutto, tutto l'amore per mezzo del quale hanno saputo far crescere personaggi forti, indimenticabili. Così, eccoci di fronte a due prossime uscite che spero di leggere e di trovare concrete, capaci di farmi tremare d'emozione. Storie difficili, di insurrezione dell'animo, di annullamento e depressione, dipendenza e vulnerabilità, in una spirale di cruda realtà e tragica illusione. Niente di inventato, ripeto, succede davvero.
Non rido più. |
Hannah Moskowitz
Giunti Y280 pagine
14,50 €
SINOSSI - Questa è la storia di una missione disperata, estrema, ai limiti del concepibile. È la missione di Jonah, un ragazzo di 17 anni che ha deciso di rompersi sistematicamente e volontariamente tutte le ossa che ha in corpo.
Jonah ha una famiglia a dir poco difficile. Ha due genitori quasi assenti, che non ricordano più perché stanno insieme e a malapena riescono a tenere le fila di un matrimonio che sta rovinando la loro vita e quella dei figli. E ha due fratelli: Will, di pochi mesi, che piange incessantemente, e Jesse, di 16 anni. Il rapporto tra Jonah e Jesse va ben al di là dell’amore fraterno. Sì, perché Jonah è l’angelo custode di Jesse, colui che ogni giorno lo salva da morte sicura per soffocamento. Jesse soffre infatti di gravi allergie alimentari, soprattutto al latte e, dato che Will è ancora un poppante, Jesse non è mai al sicuro, nemmeno in casa. I suoi attacchi sono violenti, terribili, devastanti, tanto da spedirlo in ospedale. Jonah non può permettersi di perderlo mai di vista: controlla tutto ciò che mangia, tocca, respira. Si assicura anche che quella sbadata di sua madre non allatti Will e poi tocchi il fratello. Ogni volta che il cellulare squilla, il cuore di Jonah parte al galoppo per la paura che Jesse sia in fin di vita. Jonah vuole essere più forte, ha bisogno di essere più forte, per sorreggere una famiglia sull’orlo del baratro, per sostenere un fratello che rischia di morire ogni giorno, per non cedere al raptus omicida nei confronti di un bebè che riduce a brandelli i nervi di tutti. Rompersi le ossa e guarire è l’unico modo che Jonah conosce per rinforzarsi. Perché chiunque sa che un osso fratturato ha il potere di curarsi da solo e di ricrescere più forte, rinvigorito. E il primo pensiero di Jonah ogni mattina è quello di escogitare nuovi metodi per raggiungere lo scopo nella maniera più veloce ed efficace possibile.
La sua è una storia di autodistruzione per amore. Dita, gomiti, femori, costole: il conto è minuziosamente riportato. È un’impresa metodica. Una scarica di adrenalina, poi il dolore, intenso, nauseante. Un libro crudo e provocatorio, che descrive con realismo una forma estrema di autolesionismo. La storia di un ragazzo raccontata da una sedicenne: è sorprendente come la giovane scrittrice sia stata in grado di ricostruire le dinamiche psicologiche di un adolescente. Un libro che non può non lasciare un segno.
Data di pubblicazione: 25 Aprile
Che magnifico sorriso! |
Il blog dell'autrice:
http://hannahmosk.blogspot.com/
Non rido più. |
Crank
Ellen Hopkins
Fazi
400 pagine
16,00 €
SINOSSI - Kristina Georgia Snow è la figlia perfetta: una studentessa modello, seria e tranquilla. Quando si trasferisce a casa del padre la sua vita cambia: la ragazza giudiziosa scompare e una nuova personalità sembra emergere, quella di Bree. L'incontro con il mostro, Crank, avverrà per opera di Adam, il ragazzo dei suoi sogni, tutto muscoli scolpiti e sorrisi smaglianti, di cui lei si innamorerà, senza realizzare che quell'amore ne farà a pezzi la vitalità, la giovinezza, l'entusiasmo. Quella che inizialmente sembrava una montagna russa di emozioni e di svaghi ben presto si trasformerà nell'inferno della dipendenza e di una totale perdita di controllo. Bree tenterà di trovare una via di scampo, tra mille difficoltà, e la sua sarà una battaglia per recuperare la sua anima e la sua mente: in altri termini, la sua vita.
Data di pubblicazione: 29 Aprile
Smile! |
Sito ufficiale: http://www.ellenhopkins.com/
Un'intervista all'autrice (in lingua)
2 commenti:
L'introduzione a questo post ha dipinto un sorrisone a 36 denti sulla mia faccia, molto simile a quello di Hannah Moskowitz!
Passando oltre, entrambi i libri presentati hanno stuzzicato notevolmente il mio interesse; per vicende personali sono molto sensibile all'argomento droga, autolesionismo e adolescenze rubate, quindi leggo sempre con interesse libri sull'argomento. Spero che la capacità narrativa delle autrici sia all'altezza del tema trattato.
In ogni caso, grazie Anita per le preziose anteprime! Ottimo lavoro ;)
La vita attrae Anita, maledettamente...ci chiede di conoscerla per quella che è, dentro e fuori dai libri.
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