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mercoledì 13 aprile 2011

Vi Presento: Rebecca Johns


Anche questo pomeriggio, cari amici lettori, abbiamo il piacere di trascorrerlo in compagnia di un ospite speciale; una scrittrice che ha fatto conoscere, anche in Italia, il suo profondo interesse per la Storia e, in particolar modo, per le figure piene di fascino e mistero che ne hanno fatto parte. E' con onore che presento a tutti voi Rebecca Johns!



Hi, Rebecca! Welcome to my blog. How are you? It's a pleasure, for us, to have you here. Would you like a cup of tea?

That would be wonderful, thank you.
 
Ciao, Rebecca! Benvenuta nel mio blog. Come stai? E' un piacere, per noi, averti qui. Ti andrebbe una tazza di tè?

Sarebbe fantastico, grazie.

Well, every interview I've done started with this question: who is Rebecca Johns?

I grew up in a small town in Illinois with my mother and father and two younger sisters, in a former farming community that’s now a suburb of Chicago, but I didn’t like small-town life and was eager to move away when I turned eighteen.  These days I’m a mother and a wife, and a teacher of writing.  Although I moved around the United States a great deal after I left home, I now live just a few miles from where I grew up.  I wanted to raise my daughter near my parents and sisters, my nieces and nephews.  Family is very important to me.  My family is especially close, which is probably why I wrote about it so extensively in my first book, Icebergs.

Be', ogni intervista che ho fatto è iniziata con questa domanda: chi è Rebecca Johns?

Sono cresciuta in una piccola città, nell'Illinois, con mia madre e mio padre e due sorelle più giovani, in una comunità agricola che ora è un sobborgo di Chicago, ma a me non piaceva la vita da "piccola città" e, una volta compiuti i diciotto anni, ero impaziente di allontanarmi. Oggi sono una madre e una moglie, e un'insegnante di scrittura creativa. Anche se mi sono trasferita in giro per gli Stati Uniti dopo essermene andata da casa, ora vivo a pochi chilometri da dove sono cresciuta. Ho voluto crescere mia figlia vicino ai miei genitori, le mie sorelle e i miei nipoti. La famiglia è molto importante per me. La mia famiglia, poi, è particolarmente unita, motivo per cui ho scritto ampiamente su di essa nel mio primo libro, Iceberg.

What were your favorite subjects at school? Maybe... history?

Yes, history.  And literature and writing.  In college I studied to be a journalist, but I’m too shy to make a good reporter.  I’m not good at asking questions of people when I know they don’t want to speak to me, and a reporter, I’m afraid, must not take no for an answer.  Fiction is simpler—you just make it up.

Quali erano le tue materie preferite a scuola? Forse ... storia?

Sì, la storia. E la letteratura e la scrittura. Al college ho studiato per essere un giornalista, ma sono troppo timida per essere una buona reporter. Io non sono brava a fare domande alla gente quando so che non vuole parlare con me, e un giornalista, purtroppo, non può accettare un "no" come risposta. La fiction è più semplice. 

 Tell us about your relationship with books. When it started? 

I was always an avid reader as a child.  I loved the Little House on the Prairie books, probably because they were about the American Midwest.  I understood them.  And Shakespeare, especially Romeo and Juliet.  And fantasy novels, and romances.  I would read a book 30, 40 times if I loved it, until I wore out my love for it, even just a little.

Parlaci del tuo rapporto con i libri. Quando è cominciato?

Sono sempre stata un'appassionata lettrice da bambina. Ho amato i libri de La Casa nella Prateria, probabilmente perché parlavano del Midwest americano. Li ho capiti. E Shakespeare, in particolare Romeo e Giulietta. E i romanzi fantasy, e i romance. Quando amo così tanto un libro, vorrei leggerlo 30, 40 volte, fino a quando non avrò consumato il mio amore per esso, anche solo un po'.

 Do you like libraries? I think they are very seductive, with all that silence. There is the perfect atmosphere to read in peace, surrounded by books.

Absolutely.  I worked in the library when I was in high school and always enjoyed seeing what people were reading.  The first real conversation I had with my husband was at the library—we talked for hours when I was supposed to be working.  We’re both readers and writers.  Now I bring my daughter.

Ti piacciono le biblioteche? Penso che siano molto seducenti, con tutto quel silenzio. C'è l'atmosfera giusta per leggere in pace, circondati da libri.

Assolutamente sì. Ho lavorato in biblioteca quando ero al liceo e mi è sempre piaciuto vedere quello che le persone erano intente a leggere. La prima vera conversazione che ho avuto con mio marito è stata in biblioteca, abbiamo parlato per ore, anche se avrei dovuto lavorare. Siamo entrambi lettori e scrittori. Ora ci  devo portare mia figlia.

 Love for writing. When, where, why?

Like many writers, I started writing when I started reading.  My first attempts at stories were poor imitations of the books I loved.  I tried my hand at Little House on the Prairie imitations when I was as young as nine, and by the time I was thirteen I was writing complete short novels in notebooks—fantasy, science fiction, attempts at gritty realism that fell far short of my own expectations.  I wanted so much to be as talented as the writers I loved.  Of course now I know that emulating the great writers is the best way to learn, but at the time I felt like a failure.

L'amore per la scrittura. Quando, dove, perché?

Come molti altri scrittori, ho iniziato a scrivere quando ho iniziato a leggere. I miei primi tentativi furono povere imitazioni dei libri che amavo. Ho cercato di scrivere qualcosa sullo stile de La Casa nella Prateria, avevo circa nove anni, e poi quando arrivai ai tredici anni, scrissi racconti completi in dei quaderni -- fantasy, fantascienza, tentativi di crudo realismo che scesero molto al di sotto delle mie aspettative. Volevo così tanto possedere lo stesso talento degli scrittori che amavo. Naturalmente, adesso so che imitare i grandi scrittori è il miglior modo per cominciare a praticare l'arte del mestiere, ma all'epoca mi sentivo un totale fallimento.

Can you describe to us what happens when you feel that a new story to write is coming?

I usually feel distracted and cluttered—like I have a room full of papers that needs clearing out.  Only by telling the story can I get some space to breathe again.

Puoi descriverci cosa succede quando senti che una nuova storia da scrivere è in arrivo? 

Di solito mi sento distratta e disordinata, come se avessi una stanza piena di carte che necessiti di essere sgomberata. Solo raccontando la storia posso avere un pò di spazio per respirare di nuovo.

 What is the blank page for you?

A wonderful new opportunity. Every time I think I may get closer to getting what is in my head on the page.  It never turns out exactly the way I want, but every time I get closer.

Cos'è la pagina bianca, per te?

Una nuova, meravigliosa opportunità. Ogni volta penso di poter avvicinarmi a ottenere ciò che è nella mia testa sulla pagina. Non è mai come io vorrei, ma ogni volta ci vado vicino.

 Now, is time to talk about your novel, The Countess. When did you decide to write about Erzsébet Bathory?

After Icebergs I foundered a bit.  I wasn’t at all sure what I should do next.  But I had long been interested in stories of women and violence.  There often seems to be this assumption in our culture that women are incapable of violence, even though we know it’s not true.  And I love first-person stories with unreliable narrators—one of my favorite books is Lolita, and though I know I’m not anywhere in the same league as Nabokov, I always wanted to try my hand at such a kind of narrator.  It was my agent who ultimately encouraged me to try it, and I’m pleased to say he was right, as usual.

Ora, è tempo di parlare del tuo romanzo, La Contessa Nera. Quando hai deciso di scrivere di Erzsébet Bathory?

Dopo Iceberg ho naufragato un po'. Non ero affatto sicura di cosa fare. Ma ero da tempo interessata a storie di donne e di violenza. Sembra che ci sia spesso, nella nostra cultura, l'idea che le donne non siano capaci di violenza, anche se sappiamo che non è affatto vero. E io amo le storie in prima persona, con inaffidabili narratori -- uno dei miei libri preferiti è Lolita, e anche se so che non sono assolutamente ai livelli di Nabokov, ho sempre voluto creare un tale tipo di narratore. E' stato il mio agente che alla fine mi ha incoraggiato a provare, e io sono lieta di poter ammettere che aveva ragione, come al solito.

Was it difficult to reconstruct her life? What was the most laborious part during the writing?

Most books about Bathory are in German and her native Hungarian, and because I don’t speak either of those languages I searched a long time for some reliable works in English.  Valentine Penrose’s Bloody Countess is available in and English translation, but it is very dreamy and poetic and hard to follow, as well as relying more on legend than fact.  Raymond McNally’s Dracula Was a Woman was a step in the right direction, but it was Tony Thorne’s Countess Dracula and Kim Craft’s Infamous Lady that provided the best translations of the court records, as well as the most updated and unbiased research on her life.
Another book I found useful was Beloved Children, by the Hungarian scholar Katalin Peter, who wrote a very interesting study on family relationships and the raising of children in the same time period in which Bathory lived.  It was this book that influenced much of the story of Erzsebet’s fears for her son and the precariousness of her position after the death of her husband.

È stato difficile ricostruire la sua vita? Qual è stata la parte più laboriosa durante la scrittura?

La maggior parte dei libri su Erzsèbet Bathory sono in tedesco e nella sua lingua nativa, l'ungherese, e poiché io non parlo nessuna di quelle lingue, ho cercato a lungo per qualche testo affidabile in inglese. Bloody Countess di Valentine Penrose è disponibile in inglese ma è molto sognante e poetico e perciò difficile da seguire, e poi fa più affidamento alla leggenda che alla realtà. Dracula era una Donna di Raymond McNally è stato un passo nella giusta direzione, ma sono stati Countess Dracula di Tony Thorne e Infamous Lady di Kim Craft che hanno fornito le migliori traduzioni dei documenti dei tribunali, così come la ricerca più aggiornata e imparziale sulla sua vita.Un altro libro che ho trovato utile è stato Beloved Children, dello studioso ungerese Katalin Peter, che ha scritto uno studio molto interessante sulle relazioni familiari e la crescita dei bambini nell'epoca in cui Bathory  è vissuta. E' stato questo il libro che ha influenzato gran parte della storia di Erzsebet, dai timori per suo figlio alla precarietà della sua posizione dopo la morte del marito. 

I was wondering why the Countess is always described in her atrocity. She was more than just a killer. She was a loving mother and a devoted wife. What do you think?

Her legend has overtaken the real person somewhat.  The more I dug into her story the more I realized how little the woman behind the legend had been seen in literature and in history.  She was many things—a loving mother and daughter and sister, a dutiful if indifferent wife, and a killer.  Those contradictions more than anything else were what drew me to her story.  I know some readers have expressed disappointment that there wasn’t blood-bathing or a body count in the many hundreds in my version of her story, but both of those ideas were inventions that occurred many, many years after the real Erzsebet’s life was over.  There have been plenty of other books written in that vein.  I wanted to do something more startling, more original.  Why tread the same ground others have covered before?

Mi chiedevo perché la Contessa viene sempre descritta nella sua atrocità. Era più di una semplice assassina. Era una madre amorevole e una moglie devota. Cosa ne pensi?

In qualche modo, è come se la sua leggenda avesse superato la realtà. Più mi addentravo nella sua storia e più mi rendevo conto di quanto poco la donna dietro il mito era stata affrontata nella letteratura e nella storia. Lei era molte cose -- una madre amorevole, una figlia e una sorella, una moglie doverosa, e un'assassina. Tali contraddizioni furono ciò che più mi attrasse della sua storia. So che alcuni lettori hanno espresso disappunto per la mancanza di spargimenti di sangue o un conteggio dei corpi nella mia versione della sua storia, ma entrambe queste idee rappresentano le invenzioni che vennero fuori molti, molti anni dopo che oramai la vita  vera di Erzsebet era finita. Ci sono stati un sacco di altri libri scritti su quel genere. Volevo fare qualcosa di più sorprendente, più originale. Perché percorrere la stessa strada che altri hanno già calpestato?

Will you come in Italy to introduce your novel?

I would love to.  If someone were to invite me, I would come anytime, anywhere!  Italy is beautiful country with beautiful people.  I remember my last visit there very fondly.

Verrai in Italia per presentare il tuo romanzo?

Mi piacerebbe. Se qualcuno dovesse invitarmi, verrei in qualsiasi momento... ovunque! L'Italia è un paese bellissimo con bellissima gente. Ricordo la mia ultima visita lì con molto affetto.

Can you give us a preview of your next works?

I have a number of things in the works—I am still in the very early stages—but I think it’s likely to be a futuristic story this next time.  I think I’m ready to move away from history for a while.

Puoi darci qualche anticipazione sui tuoi lavori futuri? 

Ho una serie di cose in corso -- Sono ancora in una fase d'inizio -- ma penso che la prossima storia sarà futuristica. Penso di essere pronta ad allontanarmi dalla Storia per un po'.


Rebecca, I think that it is satisfactory. Thank you for your friendliness and your courtesy. We do to you our best wishes for everything and... come back when you want! Bye, bye.

Mille grazie!  Thank you so much for inviting me.

Rebecca, penso che sia soddisfacente. Grazie per l'amicizia e la cortesia. Ti facciamo i nostri migliori auguri per tutto e... torna quando vuoi! Bye, bye.

Mille grazie! Grazie per avermi invitata. 


testoL'AUTRICE - Rebecca Johns insegna al dipartimento di inglese della DePaul University, a Chicago, e scrive su giornali e riviste tra cui «Harvard Review», «Chicago Tribune», «Cosmopolitan». Il suo primo romanzo, Icebergs, è stato finalista dell'Hemingway Foundation/PEN Award per romanzi d'esordio e ha ricevuto il Michener-Copernicus Award. 



IL ROMANZO - Ungheria, 1611. L'alba illumina l'imponente castello di Csejthe. Nella torre più alta, una donna completamente vestita di nero è sveglia da ore. Il suo sguardo austero è rivolto verso una feritoia nel muro che mostra solo un piccolo squarcio di cielo. Quello squarcio di cielo è l'unica cosa che scorgerà per il resto della vita. Murata viva in quella stanza fino alla morte: così ha decretato il conte palatino. Ma la contessa Erzsébet Báthory non ha nessuna intenzione di accettare supinamente il destino che le viene imposto. Non l'ha mai fatto nella sua vita.
Fin da bambina Erzsébet è stata una ribelle, innamorata solo dei libri e delle folli corse con il suo cavallo, sorda ai severi insegnamenti della madre sulle arti femminili. Ha solo sei anni quando, nella sua dimora tra i freddi monti della Transilvania, assiste ad atti di violenza indicibili. Atti che la segnano nel profondo e che non dimenticherà mai. Neanche quando, appena adolescente, è costretta a sposare l'algido e violento Ferenc Nádasdy. Un uomo sempre lontano, più interessato alla guerra e alle scorribande che a lei. Erzsébet è sola, la responsabilità dei figli e dell'ordine nel castello di Sárvár è tutta sulle sue spalle. Spetta a lei gestire alleanze politiche e lotte di potere. Lotte sanguinose, piene di sotterfugi e tranelli, che fanno emergere la parte più oscura della contessa, un'anima nera. Strane voci iniziano a spargersi sul suo conto. Sparizioni di serve torturate e uccise, nobildonne svanite nel nulla. Chi è davvero la donna imprigionata tra le gelide pietre di Csejthe? È solo vittima di una cospirazione per toglierle il potere? O il male è l'unico modo per Erzsébet di sopravvivere in un mondo dominato dagli uomini?
Un romanzo magistrale e potentemente evocativo. Venduto in tutto il mondo dopo agguerrite aste, La contessa nera si ispira alla figura della prima serial killer della storia, Erzsébet Báthory, la contessa sanguinaria. Padrona spietata, torturatrice di centinaia di giovani donne, assassina crudele. Questo è quello che dice la leggenda. Ma la verità è un'altra. È la verità di una donna fragile, inquieta, ribelle. Con tutte le sue debolezze, ma anche tutta la sua forza. 

testo
Madre. Amante. Strega. Assassina.
A volte il male è l'unico modo per difendersi. 


«Terribile e seducente. Le atmosfere gotiche sono potenti, intense, e la contessa Báthory è un personaggio impossibile da dimenticare.»
«Publishers Weekly»

2 commenti:

Andrea Storti ha detto...

Lei è fantastica. L'ho intervistata anch'io ed è di una gentilezza e simpatia uniche!!! :)
Brava Anita!

AnitaBook ha detto...

Concordo. Risposte approfondite, generose... tra amiche, come.