Nel sogno la vedo che cammina verso di me. Ha un abito bianco, quasi trasparente, e sul viso un'espressione che è di desiderio e di trionfo insieme. Viene verso di me attraverso una stanza buia con il pavimento di pie- tra e io sento il profumo delle rose secche d'ottobre. Tiene le braccia aperte e io le vado incontro spalancando le mie per abbracciarla.
Provo timore, repulsione, desiderio ineffabile. Timore e repulsione per- ché so che posto è quello, desiderio perché la amo. L'amerò sempre. Ci so- no momenti in cui vorrei che in questo stato fosse ancora in vigore la pena di morte. Una breve passeggiata lungo un corridoio scuro, una sedia a schienale rigido equipaggiata con una calotta d'acciaio, morsetti... poi un unico, rapido sobbalzo e sarei con lei.
Mentre in sogno ci avviciniamo l'un l'altro la mia paura cresce, ma mi è impossibile staccarmi da lei. La mia mano preme sulla sua schiena liscia, sulla pelle coperta solo dalla seta. Lei sorride con quei suoi profondi occhi neri. Alza la testa verso di me e schiude le labbra, pronta al bacio.
È a questo punto che cambia, che si raggrinzisce. I capelli passano dal nero a un marrone sporco e inondano il candore vellutato delle sue guance, ruvidi e opachi. Gli occhi diventano piccoli e lucenti. Il bianco della cornea svanisce e lei mi fissa con quei minuscoli occhi, simili a due pezzi di lucido giaietto. La bocca è una buia caverna da cui sporgono ricurvi denti giallastri.
Io tento di urlare. Tento di svegliarmi.
Non posso. Sono di nuovo in trappola. Lo sarò sempre.”
Provo timore, repulsione, desiderio ineffabile. Timore e repulsione per- ché so che posto è quello, desiderio perché la amo. L'amerò sempre. Ci so- no momenti in cui vorrei che in questo stato fosse ancora in vigore la pena di morte. Una breve passeggiata lungo un corridoio scuro, una sedia a schienale rigido equipaggiata con una calotta d'acciaio, morsetti... poi un unico, rapido sobbalzo e sarei con lei.
Mentre in sogno ci avviciniamo l'un l'altro la mia paura cresce, ma mi è impossibile staccarmi da lei. La mia mano preme sulla sua schiena liscia, sulla pelle coperta solo dalla seta. Lei sorride con quei suoi profondi occhi neri. Alza la testa verso di me e schiude le labbra, pronta al bacio.
È a questo punto che cambia, che si raggrinzisce. I capelli passano dal nero a un marrone sporco e inondano il candore vellutato delle sue guance, ruvidi e opachi. Gli occhi diventano piccoli e lucenti. Il bianco della cornea svanisce e lei mi fissa con quei minuscoli occhi, simili a due pezzi di lucido giaietto. La bocca è una buia caverna da cui sporgono ricurvi denti giallastri.
Io tento di urlare. Tento di svegliarmi.
Non posso. Sono di nuovo in trappola. Lo sarò sempre.”
Scheletri è il titolo con cui viene ufficialmente riconosciuta e datata la seconda raccolta di racconti del maestro del terrore, l'ineguagliabile genio del male, Stephen King. Ne contiene 22, di opere. E si potrebbe pensare davvero a della materia che deve essere contenuta, ovvero tenuta a bada, per evitare che le pagine la rigurgitino sul mondo liberando incubi e afflizioni inverosimili. A voler essere più precisi si tratta di 19 racconti, una novella (romanzo breve), The Mist, La Nebbia (sì, quella del film) e due componimenti poetici (però, King, lo sai che non l'avrei mai detto?). Io personalmente non ho avuto modo di assaporare i terrificanti piaceri di quest'antologia, ma ora più che mai rimedierò. Ora più che mai perché vi spiego: ho conosciuto, sebbene solo virtualmente, una persona che King se lo porta nel cuore, al pari di un padre o di un fratello, e che ha deciso di impelagarsi in un'impresa che ha dell'incredibile ma che dimostra quanto sia importante porsi degli obiettivi e lavorarci sodo per conquistarli, anche quando assomigliano a una chimera. Massimo Volta, questo il suo nome, fondatore della Dream Society Of Antarctica, una sorta di fabbrica dell'immaginifico, fotografo e regista per amore (perché passione è un po' riduttivo). Ci ha concesso un'intervista per raccontarci nel dettaglio il suo universo di idee, creatività e lanci nel vuoto del rischio e del coraggio, ma soprattutto per condividere un segreto. Un segreto riposto in un progetto ambizioso che col Re succitato ha tutto a che fare.
E ovviamente l'onore sarebbe immenso, ma le precarie possibilità economiche assai d'impiccio. Per questa volta ci accontenteremo del ruolo degli spettatori quieti e pazienti, inchiodati ai loro divanetti di velluto o alle più moderne sedie ergonomiche in attesa di gustarsi il film, di cui, ahimè, non conosciamo ancora la data d'uscita. Continuerò a tenervi aggiornati comunque, non preoccupatevi, e magari, chissà, potrebbe anche arrivare qualche spezzone in anteprima. Io non ho detto nulla, però.
Per completare questo magnifico speciale, un ultimo regalo: la galleria del backstage e di alcuni scatti delle riprese. Una carrellata di immagini da far brillare gli occhi.
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