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giovedì 26 ottobre 2017

AVVISTAMENTI: “La voce della pietra”, il nuovo thriller con Emilia Clarke ispirato al romanzo di Silvio Raffo.



Giovedì. A mangiare mandorle, ascoltare canzoni in loop e iniziare libri a raffica come se avessero appena annunciato la fine dei mondi, nemmeno solo di quello che popoliamo da tempo. E alle 16.00 precipito nel bisogno di scrivervi qualcosa, anche solo per dirvi che sono fiera di essere una lettrice così, con i miei nodi e le mie burrascose intemperanze, i miei ideali ostinatamente romantici e le mie incresciose immaginazioni, e che dovreste esserlo pure voi, in ogni caso, sia che siate feroci classicisti sia che coltiviate le passioni più sfrenate e clandestine per le torbide storie d'amore raccontate nei romanzi più diseredati. 
Ho visto un trailer. Voice from the stone, prossimo ad approdare nelle sale. Nel cast, Emilia Clarke, che oramai è entrata prepotentemente nella schiera delle mie attrici più amate. Mi ha messo i brividi, ma di quelli che senti scorrere dentro, che si attorcigliano come serpi e paralizzano i muscoli. Quindi ho cercato di capire da dove scaturisse l'ispirazione e, come la maggior parte delle volte accade, ho scoperto che esiste una fonte letteraria di riferimento. La voce della pietra, di Silvio Raffo. Non disponibile all'acquisto ma molto probabilmente in arrivo (o in ristampa). Ecco la trama.

Ambientato in Toscana negli anni Cinquanta, il libro racconta la storia di Verena, un'infermiera oscuramente votata all'assistenza, e di Jakob, un ragazzo alle prese con lo straziante dolore per la morte della giovane madre. Protetto dalle mura di pietra dell'imponente castello "gotico" dove vive con il padre, il ragazzo si rifiuta di parlare, attratto solo dal silenzio profetico della scrittura, unico strumento che riconosce in grado di esorcizzare la morte.


Un thriller, a quanto pare, che al di là degli elementi gotici e del tocco noir (di foggia anche piuttosto sofisticata) si interessa soprattutto degli stati emotivi, delle disperazioni del cuore e di quell'oscurità che germoglia imponente, ghiotta di felicità. Perdere e perdersi per poi ritrovare e ritrovarsi, più o meno sopravvissuti. Un tema che accomuna molti dei miei scritti preferiti e che, d'altronde, continuerà a intonare sempre lo stesso ritornello. 
Aspetto questa uscita con curiosità. Intanto, gustatevi questa affascinante intervista all'autore. 

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