***Questa recensione NON È spoiler free e contiene IMMAGINI ESPLICITE che potrebbero FERIRE e COMPROMETTERE la vostra sensibilità.***
Mi viene un po’ d'agitazione a introdurvi questo episodio ma, dopo anni di attività in rete, mi sono accorta che sono state poche le occasioni in cui ho dibattuto contrariata intorno a un'esperienza di lettura, e in un certo senso è stato un gran peccato. Il valore del dialogo letterario è proprio questo, in fondo: essere battaglieri anche nella critica per incentivare uno scambio d'opinioni quanto più vario e sincero possibile. Astenersi per paura della reazione che si potrebbe ottenere è lesivo per la crescita della propria forma mentis e quindi infruttuoso e involutivo. Scoprire l'esistenza di Killing Stalking – l'incontro è avvenuto in libreria – e decidere di leggerne gli ampiamente discussi contenuti – applauditi o sferzati da recensioni distruttive – mi ha dato il pretesto per rimediare alla lacuna e aprire uno spazio del nostro salotto-web che dedicheremo all'analisi di quella narrativa controversa e storpiata che, sempre più disinvolta, affolla gli scaffali delle librerie. Vi prego soltanto, qualora voleste esprimere il vostro parere e affermare con fervore il vostro dissenso nei confronti delle mie interpretazioni, di servirsi sempre di toni rispettosi, educati, gentili. Ci muoviamo tutti quanti nella stessa direzione, dopotutto: quella dello sviluppo e dell'arricchimento dello spirito e della persona.
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