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martedì 7 gennaio 2020

Greta Thunberg ma anche Joaquin Phoenix.

Purtroppo no, non dirò nulla su Greta Thunberg.
Suvvia, non guardarmi così. La mia è una posizione piuttosto controversa e non voglio rovinarti la cena. Magari ne discuteremo in un altro articolo. Prima o poi.
Ti parlo di Joaquin Phoenix, invece. Ieri, lunedì 6 gennaio, ha vinto il Golden Globe come miglior attore in un film drammatico. Una vittoria profetata, eppure travolgente. È Joker, forse il più bel film della storia del cinema degli ultimi dieci anni (pure venti), ma esiliando questa informazione in un angolino — solo gli istanti necessari — ti accorgeresti che in realtà è la persona a essere premiata, il talento, il valore intrinseco di Joaquin (persino l'evidente imbarazzo e le parolacce pronunciate e censurate). Un uomo che non ama vantarsi del successo conquistato e che se ne serve, anzi, per portare avanti battaglie etiche, in solidale fratellanza con una porzione di mondo sempre più chiassosa, in lotta per la difesa della causa animale/ambientale e la distruzione della dilagante ipocrisia che ha disattivato il buon senso. Te lo propongo di seguito.



Hai mai letto Tom Regan (1983, The Case for Animal Rights, assai difficile da procurarsi ma non impossibile), padre di una vera costituzione degli animali e dei viventi indifesi?
“Gli animali non esistono in funzione dell'uomo; essi hanno un'esistenza ed un valore propri. Una morale che non incorpori questa verità è vuota. Un sistema giuridico che lo escluda è cieco.” 
Provaci, ti aspetto al ritorno. Non ti prometto che all'improvviso smetterai di mangiare carne, né che comincerai a praticare yoga ogni mattina, ma di sicuro una piccolissima parte di te cambierà.
A leggere certi libri succede sempre; specie quelli che non hanno paura di esprimere una verità contraria. Mi è accaduto anche con Jonathan Safran Foer (Se niente importa, 2009 | Salvare il mondo prima di cena, 2019), che ho conosciuto sotto le spoglie del narratore brillante di Ogni cosa è illuminata (il lessico di questo romanzo è uno spasso senza fine).
Ti lascio nelle loro mani. Ascoltali quando credi di averne voglia e non solo perché devi. In fondo non finiscono perennemente in televisione o sulle copertine del Times. La loro è una voce silente, più preoccupata del messaggio che del messaggero (e non per questo meno risoluta).
Se la cerchi, si fa trovare. E se la cerchi, immagino voglia dire che tu sia pronto a riceverla.
Buonanotte.

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