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venerdì 8 gennaio 2021

L'amore è una bussola (e il dolore davvero una cosa con le piume)

Io questa storia te la racconto. Non perché voglia spiattellare i miei problemi ai venti né per conquistare la tua compassione, ma piuttosto perché potresti sentirla amica, viverne una simile, ricavarne un motivo di conforto. Chi può dirlo cosa siano capaci di fare le condivisioni. 

Il mio 2021 è iniziato con una sfida, di quelle che la vita ti schianta addosso al suono tonante di una frusta, o sei dentro o sei fuori. Dopo una serie di accertamenti, alla sister è stata trovata una malformazione intramuscolare alla gamba destra. Le causa dolore, e incertezza, perché la sua natura è ancora un mistero da decifrare. Continuiamo ad ascoltare il parere di medici e specialisti e, con tutta probabilità, sabato giungeremo a una diagnosi definitiva, capendo in quale direzione muoverci per trattarla. Nel frattempo, le ha simpaticamente dato un nome: Norberto. Visto che è lì nel suo corpo, meglio parlarci, scambiare due chiacchiere e, perché no, sancire un'alleanza. Nessun vincitore, ciascuno ci guadagna qualcosa. Sei d'accordo?

Puoi ben immaginare quanto mi sia difficile dedicarmi ad altro. Non trascorro i giorni nella disperazione, ma concentro comunque tutte le energie sulla ricerca e la pratica di uno stato mentale sereno, fiducioso, propositivo. Raccolgo intenzioni e preghiere luminose e le spando oltre i confini del cuore, perché arrivino a lei e la preparino alla guarigione.  

Hai presente la frase di uso comune Finché non capita a te? Sembra incredibile, ma prima o poi succede che anche tu debba venire a patti con le grandi, grandissime paure dell'esistenza. Fanno visita alla sera, sopratutto, quando sei solo con te stesso, appartato con i pensieri, e snoccioli in sequenze arruffate gli scenari che ostruiscono il respiro. Una sovraffollamento di idee, alcune dai contorni sfrangiati, altre più nette. Lavorano come marcatori e tracciano il disegno di una mappa sconosciuta, di un luogo brullo, fitto di sentieri che assomigliano ad artigli, con asperità rocciose e bacini d'acqua in secca. Vi dimorano le ossessioni, le paranoie, i film che hai dettagliatamente concepito e sovreccitato ma che non hanno mai avuto la consistenza dura della realtà. Aspettano che tu dia loro potere per divenire. E non è una condanna, quanto un'assoluzione. Hai finalmente l'opportunità di capire dove la tua evoluzione si sia arenata, annodata, intiepidita. Dove e quando abbia smesso di credere

Affrontiamo tutti il panico di non ricordare più chi siamo né perché dovremmo ostinarci ad arrancare in virtù di una promessa di felicità che sembra prenderci a sberle negli occhi. Inseguiamo i sogni mentre coviamo subdolamente la cattiveria di sgominare e distruggere quelli degli altri; imbottiamo la testa di convinzioni riciclate e poi, per non dover soffrire il senso di colpa, professiamo una fede integerrima.

Un bel pasticcio. Puoi giurarci.
La notizia positiva, però, è che puoi estrarci del potenziale.  


Ho guardato Soul. Se mi segui su Instagram, sai che ho pubblicato la foto di un acquisto in GameStop, un po’ di mesi fa e che, tra un gioco in scatola e un paio di cuffie nuove per la mie sessioni di scrittura, spuntava il FunkoPop™ di 22. Quel giorno, quando ho scelto di comprarlo e di portarlo a casa, conoscevo poco e niente della sua storia, del ruolo che avrebbe avuto nel lungometraggio, della sua identità. Una volta finito, con le guance zuppe di lacrime, l'ho tenuto su un palmo, ci siamo sorrisi e i tasselli del puzzle sono andati al loro posto, mostrandomi il quadro completo.
Perché, ancora una volta, niente accade mai per caso. Perché, ancora una volta, nel modo esclusivo in cui io e te ci affidiamo alla bontà genuina della vita, non siamo mai, veramente soli. 

So cosa si prova. A essere annientati dall'impotenza di fronte all'apparente invariabilità di certe situazioni, specie quelle che interessano la salute e la materia circoscritta della nostra carne. Eppure, non dovrebbe spaventarci. Se guardi più attentamente, più da vicino, al microscopio dei tuoi super-sensi, ti accorgeresti delle infiltrazioni di luce irradiate dal dolore. Sì, anche lì dove non lo riterresti possibile. Quella dell'amore non è una cellula isolata, un virus che si contrae, un tesoro che si riesuma scavando. Abita nello spazio e nel tempo di ogni istante; abita in te, che sei suo custode, e può soccorrerti, non per spianarti la strada del ritorno bensì per accrescerne il livello di pericolosità e avventura. Affinché tu possa perderti davvero, seriamente, e assaporare il brivido dei passi nell'ignoto. 

Hai mai notato un albero che sta nudo contro il sole, com'è bello? Tutti i suoi rami sono delineati, e nella sua nudità vi è una poesia, vi è una canzone. Ogni foglia è andata e sta aspettando la primavera. Quando arriva la primavera, riempie di nuovo l'albero con la musica di molte foglie, le quali nella giusta stagione cadono e vengono soffiate via. E questo è il modo in cui va la vita.
A stagioni, dunque. Si semina, si nutre il terreno di linfa, si fiorisce e poi, al momento opportuno, ci si spoglia di alcune foglie. Non tutte, solo quelle pronte a rinascere. 
La malattia non è una dipartita. In questi giorni in cui la voce dei dottori è una scheggia di gelido cristallo incastonata nelle orecchie, ho confermato la fragilità dell'uomo. La competenza spesso incontra il rischio di calcificare la sensibilità, disattivando l'utilizzo cauto e consapevole delle parole. Ruggiscono come sentenze lapidarie e sbattono nella prigione delle predizioni più nefaste, a digiuno di speranza.
Guidale alla scoperta di una verità diversa, all'accettazione che l'Universo o Dio o il Fato non abbia in programma di torturarti per il piacere di esibire la sua supremazia indiscussa ma che ti stia offrendo l'occasione di sciogliere i legami con la sofferenza e le inquietudini che ti trascini dietro e riconnetterti, così, al tuo sé più profondo. Persino quelle che chiameresti prospettive peggiori, hanno in seno il germoglio di un cambiamento positivo. 

Mia sorella non avrà più disturbi alla gamba. La sua raccolta di sangue serpiginosa scomparirà. Anzi, la dissoluzione è già in atto. Le ho promesso un esercito come quello di Silente ed è esattamente ciò che avrà. 
E tu, amico lettore, se mi afferri nebulosa, ora non avrai più bisogno di domandartene il motivo.
Raccontami la tua felicità, se ti va. Ti ascolto nei commenti. Ripopolarli, sarebbe un dono magnifico. 

Nulla impedirà al sole di sorgere ancora, nemmeno la notte più buia. Perché oltre la nera cortina della notte c'è un'alba che ci aspetta.

1 commento:

Endimione Birches ha detto...

TI sono vicina e spero che tutto si risolva per il meglio 🤞🏻
Un grande abbraccio
Endi