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giovedì 23 febbraio 2023

📖 COSA HO LETTO. Cronache di un aggiornamento.

Io in una solita giornata trascorsa a immaginare come sarebbe stata la mia vita se non avessi avuto l'amore dei libri a salvarla.

Titolo un po’ spicciolo, I know, ma siamo a corto di slancio inventivo — quel pigrone.
Amici, amici: buon giovedì! Abbiamo avuto Carnevale, senza il bisogno di camuffare i profili dietro maschere e costumi. Internet ci ha insegnato le prodigiose magie del foto-ritocco, per cui basta esprimere un desiderio e Photoshoop esaudisce.
Siamo diventati una specie di poche pretese (se cogli il senso ironico dell'espressione).
In questi giorni di solitaria routine quotidiana, macino pagine e progetto di sovvertire il mondo. Partendo dal mio, perché — insomma — conosci i tuoi limiti. In fuggevoli siparietti imbevuti di malinconia, mi domando se valga ancora la pena ancorarsi a qualcosa in cui credere, in cui spendersi e sacrificarsi. Mi sembra che gli entusiasmi della gioventù siano una follia del passato già piena di inestetismi, e che è stato bello, certo, sentirsi animati dal fuoco della creatività più ambiziosa ma che adesso sia da sciocchi persuadersi di avere ancora le forze per correre il rischio.
Eppure.
Non sono una che si arrende. Sopravvive sempre quella vocina petulante che mi incoraggia a nutrire fiducia. Aggiungi pure che sia spinta verso letture che finiscono per rispondere ai grandi dubbi del cuore e che fermano il tremito convulso dei pensieri — ed ecco che quella fiamma si riaccende. Che dice ancora: ho luce da vendere.

Ma, in termini più concreti, cos'è che ho concluso?
Recensioni in pillole.

Noi i cattivi di Amanda Foody e C.L. Herman, una pubblicazione OscarVault Mondadori di 396 pagine al prezzo di 22,00€. Primo di una dilogia. 
Riponevo altissime aspettative su questo romanzo, purtroppo parzialmente disattese. L'incipit è dei più serrati: ogni vent'anni, all'arrivo della Luna di Sangue — letteralmente, il cielo di Ilvernath si tinge di rosso — sette famiglie colpite da una maledizione devono sacrificare uno dei loro membri, chiamato campione, per conquistare il predominio della magia più potente e preservare gli equilibri del cosmo. Ok, detta così suona sufficientemente catastrofica ed è proprio a causa di queste premesse che mi sono lasciata raggirare. I capitoli sono narrati dal punto di vista di quattro dei sette candidati, quelli che, a detta delle autrici, avrebbero potuto vantare un maggiore potenziale — e una più esacerbata cattiveria — ma che di fatto si rivelano solo sottomessi alle oppressioni familiari. Alistair, Isobel, Briony e Gavin, i loro nomi. La vera reclusione dell'anima di questi anti-eroi, infatti, sta nell'impossibilità di sottrarsi agli obblighi che la loro discendenza impone e che istruisce i loro caratteri a perseguire la via della malvagità più sadica per ottenere dignità sociale, gloria e prestigio. Una scelta narrativa che rende sì interessante il dilemma alla base del plot — la cattiveria: è una dote con cui si nasce o che si acquisisce? — ma che allo stesso tempo comprime lo spessore dei personaggi, appiattendone la voce, gli istinti e i desideri. Arrivata a metà lettura, mi sembrava di non procedere e la curiosità nei confronti del torneo — le cui prove sono molto meno agguerrite di quanto mi sarei immaginata — cominciava a eclissarsi. Si capisce che nessuno dei quattro è realmente assistito da intenzioni scellerate e che cercano disperatamente di prendere tempo per evitare di disintegrarsi a vicenda a suon di incantesimi e maledizioni. Ecco. Questo è uno dei "punti d'attrazione" del libro: l'uso e l'inserimento della magia nelle vite dei cittadini di Ilvernath. Esistono botteghe d'artigianato locale specializzate nella fabbricazione di sortilegi buoni e un po’ meno buoni, che possono essere frequentate come un normalissimo supermarket e i cui proprietari, se convinti dalle qualità del campione in gara, possono offrire una preziosa collaborazione — gli sponsor di Hunger Games, sì, anche il nome è rimasto invariato; un omaggio voluto, suppongo. L'ho trovato un espediente delizioso, e assai originale. Una volta acquistata la magia di preferenza, si indossa al dito mediante un anello. Consumata la sua energia, non c'è possibilità di ricarica — salvo alcuni casi eccezionali con cui, già, avrai a che fare. Ammetto di essermi divertita un sacco dinnanzi allo svilupparsi di certi rapporti tra i poveri partecipanti. Risse, diffidenze, tradimenti, complotti, aspre discussioni, dispetti, situazioni di convivenza compromettenti e altre appetitose variabili. Ho apprezzato che la dinamica romance sia stata spolverata con ragionevolezza, nella misura in cui sarebbe tornata utile alla trama. Le storie da incubo con cui è cresciuto l'arrogante e temutissimo Alistair — il mio cattivo del cuore — restano i momenti che più mi hanno regalato brividi. Parole di chiusura per il finale: c'è un plot-twist che, ahimè, ho visto arrivare già dopo la cerimonia d'apertura del torneo, anche perché accomuna tutti e quattro i personaggi. Attento agli estremi del romanzo perché ci sono un paio di scene da raccapriccio. Se leggerò il secondo volume? Che domande. Assolutamente.

🎶 LEGGILO E ASCOLTA : https://music.youtube.com/watch?v=5yP9olT_TdM&feature=share

Shatter Me di Tahereh Mafi, una pubblicazione Rizzoli di 902 pagine (parliamo della trilogia completa) al prezzo di 20,00€. Una rilettura, per essere precisi. Forse proprio dopo aver terminato Noi i cattivi ho avvertito l'urgenza e la mancanza di quella distopia contemporanea, a tratti urban e a tratti sentimentale, che ha invasato noi lettori ai — bei, vecchi — tempi di Twilight e compagnia. Così, la Mafi. Ricordavo quanto mi fosse piaciuta, anzi quanto mi avesse elettrizzato il personaggio di Juliette, protagonista della saga, e volevo verificare che l'amore per il suo spirito reazionario non fosse cambiato. Verdetto: è persino aumentato. Wo. E ripeto WO. Quello che avevo dimenticato riguardava gran parte delle vicende: come Juliette fosse finita prigioniera, come riuscisse a evadere, quali fossero gli ingranaggi della Restaurazione — il regime governativo che ha resettato l'umanità nel tentativo di ripulirla dal peccato delle ingiustizie, delle disparità sociali e delle violenze tra i popoli ma che fomenta nuove e ancora più brutali forme di sopraffazione — e quale ruolo incarnassero Adam e il gelido Warner. Dio, che trip. Che esperienza immersiva. La scrittura di Tahereh, così angolosa, ispida e letale, è anche capace di poetismi che enfatizzano le qualità introspettive di Juliette — il cui punto di vista fa da traino —, che ne rafforzano l'intelligenza, la scaltrezza e la destrezza fisica. Certo è una ragazza che ha vissuto a lungo costretta nella negazione di sé, nell'estraniazione dal mondo sempre conosciuto e dagli affetti genitoriali — è la stessa famiglia a sbarazzarsi della sua presenza dopo averne scoperto il dono. Ha disabituato il cuore a interagire con la vicinanza e/o soprattutto con il tocco di qualcuno. Sa di non poterlo fare, di essere nociva per il prossimo, e così pensa. Finché non subentra il caos. Adam, soldato semplice preposto alla sua salvaguardia, diviene polo magnetico delle sue paure e dei suoi desideri più sopiti. In poco meno di 250 pagine, accade di tutto. Ed è impossibile fermarsi. Nonostante i meravigliosi momenti condivisi con Adam, il mio di cuore si è inevitabilmente alleato con il lato oscuro della Forza: Warner. Warner è spietatezza, seduzione, calcolo e potere, predatore e carnefice. Artiglia l'attenzione con un semplice battito di ciglia, con un respiro che freme tra le labbra, con un pugno chiuso pronto a impartire ordini. È un despota ferreo, nato con l'ambizione della leadership, ma che sono sicura possa donare inaspettate sorprese con l'evolversi delle vicende — no, non volermene, non ho ancora letto gli altri libri. Avrei voluto sottolineare ogni dannatissima frase, di questo primo volume. Era in programma anche una serie-TV, ma in una recente diretta su Instagram l'autrice ha comunicato che è stata cancellata; in compenso, arriverà il film di un'altra sua opera dal titolo 
A large expanse of sea.

🎶  LEGGILO E ASCOLTA :  
https://music.youtube.com/watch?v=smliX2zINbU&list=RDAMVMmRyhgTKms04
 
Sangue e Cenere di Jennifer L. Armentrout, una pubblicazione HarperCollins di 592 pagine al prezzo di 17,90€. Anche questo primo di una serie — in Italia a fine gennaio è arrivato il terzo volume La Corona di Ossa
Questa lettura è stata una vera scommessa. Vinta, per la miseria, e con tutti i crismi. Non avrei puntato un centesimo sulle sue pagine e invece, dopo una partenza che pareva promettere un supplizio, mi sono perdutamente innamorata del suo mondo, dei suoi personaggi, della storia. La Armentrout con il romance e lo spicy gioca in casa; è un'autrice con un certo talento, con una certa spiccata propensione ai legami intrisi di conflitti, di astio e arroventato desiderio, ma io ne avevo solo e sempre sentito parlare. Silvy — ragazza, come ti capisco ora — aveva cercato più volte di indurmi in tentazione, eppure avevo saputo resistere, conservando un ostinato scetticismo. Andiamo, mi dicevo, non sei mai stata lettrice da romance puro. Ti piace che i tipi si sbaciucchino o che si respiri una tensione erotica da torci-budella — e torci-sonno — ma nulla di più. Poi vuoi altro. L'azione, l'avventura, il fantasy, il dramma, l'epicità del dramma, la crudeltà dei destini insoluti. Una mattina mi sveglio, siamo a dicembre 2022, e decido di infilare Sangue e Cenere nella lista dei libri per Santa. È la fine di tutte le certezze, perché Santa quel libro me lo regala e io comincio a leggerlo e capitolo dopo capitolo mi accorgo di provare una specie di vorticosa eccitazione sotto-pelle che mi incita ad andare avanti, a volerne ancora, con più ingordigia. Saltato l'incipit — la cui stranezza adesso riesco a contestualizzare — fila via che è uno spasso. Poppy — diminutivo di Pennelaphe, nome scelto in onore di una divinità sacra per gli abitanti di Solis — è una Vergine. La prescelta, la favorita, che per ovvie ragioni deve osservare uno stile di vita improntato sulla castità, sul rigore dei precetti religiosi, sul silenzio e la cessazione di ogni qualsivoglia diritto. Sua missione è quella di servire gli dèi, perciò pace amen, niente festini al chiaro di luna o serate pizza e merletti in sala comune. Ha una dama di compagnia, sua unica amica, che si chiama Twany — dolcissima e sempre gentile — con la quale può abbassare leggermente le difese e mostrarsi più libera e spontanea — non è costretta a indossare il velo in sua presenza, per esempio — e due guardie del corpo, di grado differente, Rylen e Vikter. Ora. L'impero di Solis è minacciato dall'Oscuro e dai Craven, orride creature al suo servizio, che combutta contro i Lord Ascesi e le Lady in Attesa per dimostrarne l'ipocrisia etica — non starò qui a spiegarti tutti i cavilli politici e socio-culturali perché farei confusione e ti toglierei il piacere della lettura. Succedono brutte cose e il panico serpeggia negli animi del popolo. Muore Rylen, la guardia di Poppy, durante un attacco da parte di un losco individuo incappucciato, e viene sostituita da Hawke, un avvenente soldato approdato da poco a Masadonia e di cui si ignora praticamente tutto il background. Da qui in poi, la trama subisce una brusca accelerazione di accadimenti che non ti daranno tregua. Elaborare congetture ti verrà istintivo: have fun. Cadere nella trappola dei giudizi — o dei cugini peggiori, i pregiudizi — affrettati, altrettanto. Muoviti piano, asseconda il ritmo della narrazione, è stato studiato perché possa assuefarti senza via d'uscita. Sebbene anch'io avessi inquadrato Poppy all'interno dell'abusato archetipo della ragazzina ingenua che guarda al mondo fuori come a una possibilità di salvezza idilliaca e benevola, mi son dovuta ricredere mano a mano che ne esploravo gli interessi, i pensieri e le vere virtù. Sa difendersi, eccome, e tiene testa a qualsiasi recluta addestrata di palazzo; non possiede il dono dell'assennatezza, forse, per cui molto spesso va a cacciarsi in guai che le procurano terribili tormenti — e punizioni corporali — ma questo non le impedisce comunque di continuare a lottare per la rivendicazione della propria libertà. La terza parte del romanzo — superato il macello del Rito — è pazzesca. P a z z e s c a. E non perché vi sia chissà quale complessità di plot, bensì perché il suo infittirsi si farà avvincente e ti sarà impossibile contrastare l'inesorabile degenerare delle circostanze, che fiuterai fin nei polmoni e giù nello stomaco. Su Hawke devo tacermi — e censurarmi. Che gran figlio di — figliolo. Caro, splendido figliolo.
Bada bene: se sei un lettore avvezzo alla narrativa fantasy high, epic, grimdark più classica, questo romanzo potrebbe suscitarti svariate e infelici reazioni emotive; tuttavia, il mio consiglio è di abbandonare ogni reticenza e di godertelo con gioia e spensieratezza. Perché su questa Terra non esistono lettori di serie A e lettori di serie B. Esiste chi legge, e come si comporti in camera da letto non ha alcuna importanza. 

🎶  LEGGILO E ASCOLTA : https://music.youtube.com/watch?v=ywTho0cg5TU&list=RDAMVMmRyhgTKms04

Aspetta, prima di salutarci diamo una sbirciatina a quello che ho in corso di lettura.




9 commenti:

Grazia Ciavarella ha detto...

Ciao, Anita!
Di questi romanzi ho letto solo il primo volume di Shatter Me (quando uscì anni fa) e ricordo che non mi era piaciuto, tant'è che non ho proseguito la saga.
Delle ultime uscite m'interessa Liberi come la neve di Rita Nardi, vedo che lo hai inserito nella barra dei titoli in libreria. Lo leggerai?

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