Amici, eccomi tornata con le nostre recensioni. Il libro che voglio discutere insieme a voi è BRYAN DI BOSCOQUIETO di un giovanissimo FEDERICO GHIRARDI. Sono al corrente delle accese polemiche che hanno interessato - per lungo tempo - sia la scelta di una casa editrice rinomata come la Newton Compton di pubblicare questo romanzo, sia alcune tematiche affrontate dallo stesso Ghirardi; tuttavia, il mio giudizio rimane quello di Anita, lettrice affezionata alla letteratura del genere fantastico e aperta ad ogni tipo di proposta. Vi ho sempre messi al corrente del mio punto di vista, giusto? Io credo che sia bene leggere di tutto, anche il romanzo non proprio riuscito o con qualche "mancanza", per farsi un'idea e una cultura generale. Poi, ovviamente, si riconosce il merito laddove c'è. Senza ombra di dubbio Federico Ghirardi si è messo d'impegno per regalare al lettore una buona storia, ma essendo uno scrittore in erba si è lasciato sfuggire alcuni dettagli, alcune tecniche importanti (non me ne voglia Federico ... io parlo sempre da lettrice singola). Non ho comprato il seguito (già edito) della serie, quindi non posso fuoriuscire oltre certi determinati confini; però conto di farlo a breve. Bisogna dare sempre una seconda possibilità, e poi chissà che Federico non abbia riempito le sue "mancanze".
Alla prossima, amici.
P.S. Perdontemi, ma per ben due volte ho detto "Francesco" al posto di "Federico". Il motivo di tale svista è semplice: ho un amico che si chiama Francesco Ghirardi e mentre facevo la recensione mi confondevo con lui.
Come al solito - ma tanto oramai è routine - ho dovuto dividere il video in due parti perchè blogger faceva i capricci
Anita
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