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domenica 13 dicembre 2009

Quello che sento dentro


Quando. Dove. Perchè. Chi. Proprio io. No. Non ci credo. E' tutto assurdo. Impossibile. E' la morte. La morte dell'anima. La morte del cuore. La morte di te stesso. La morte del mondo. La morte dell'amore. La morte della luce. E quindi. E quindi che senso ha. Nessuno. Non ha nessun senso. Non c'è motivo di continuare a vivere. A sorridere. A dire alla gente che va tutto bene. Perchè sei morto. Perchè tutto è morto di te. Allora ti metti a scrivere. E sai che non passerà. Anche se scrivi, non passerà. Non passerà nulla di quello che provi adesso. Perchè la morte non passa. La morte arriva e basta. Non puoi nemmeno prevederla. Devi stare sempre all'erta. Devi stare sempre pronto. Io l'ho sentita bussare. Ho aperto. E che ne sapevo. Lei era lì. Mi ha fatto un inchino e poi ha detto che era venuta a prendermi. A prendere me. Che non era ancora giunta la mia ora ma che voleva mostrarmi qualcosa. Voleva farmi vedere cosa succede all'anima quando si muore. E io l'ho visto. Si diventa ombra. Spirito. Vento. Respiro. Si è molto più grandi. Enormi, quasi. E poi si non va da nessuna parte. Si resta qui. Nel mondo. A girovagare laddove c'è posto per anime. Ovvero ovunque. Dunque sono morta. Tutto in me è morto. E non importa. Non importa a nessuno se è successo. A voi importa? Basta. Sono stufa di questa vita. Devo aver pensato così. Perchè poi sono morta subito dopo. Basta. Sono stufa di credere che possa cambiare qualcosa. Perchè la gente non cambia. La gente ti promette che cambierà e poi non lo fa. E' una presa in giro. Nessuno sfugge. Nessuno. Allora sono morta. E da morta posso fare qualsiasi cosa. Posso anche ingoiarmi un palazzo intero. Posso anche buttarmi dalla vetta più alta del mondo. Tanto non si muore mai due volte. Tanto sarei spirito. Però non c'è gusto, non trovate? Forse sarebbe meglio se sentissi qualcosa. Un dannatissimo cambiamento nel mio corpo. Una crepa infinitesimale nel mio cuore. Che però si sente. Io voglio sentire il dolore. Voglio sentire tutto il dolore del mondo. Io voglio soffrire fino a consumare tutta l'acqua del mio corpo. Io voglio gridare fino a spezzarmi le corde vocali. Io voglio morire sul serio. Affogare in un intero abisso di morte e restare lì. Dimenticata dal mondo. Dimenticata da chi aveva promesso di amarmi e invece non l'ha fatto. Dimenticata da chi ha solo strupato il mio cuore. Dimenticata da me stessa, che in fondo mi odia. Si. Mi odia. Perchè secondo lei sono una fallita. Sono una perdente. Sono una che cade e non riesce a rialzarsi. Sono una che non capisce niente e che perde il valore della vita. E chi se ne frega del valore vero della vita! Tanto sono una fallita. Tanto sono una perdente. E' vero. Sono tutto questo. Non sono capace di niente. Non servo a un accidente di niente. Tanto la gente non mi ascolta. Tanto gli altri se ne fregano di quello che penso o dico. Allora al diavolo! Al diavolo tutti! Io scelgo la morte. La morte di tutto. E non venitemi più a cercare.

2 commenti:

Palmiro Poltronieri ha detto...

Car Anna,
proprio la negazione dimostra quanta vitalità nel tuo cuore, sfogati per bene, inveisci, trasformati, hai la vita davanti!!!
con affetto
Palmiro/zavorka

AnitaBook ha detto...

@zavorka: grazie ... :')