Ragazzi, giornata fantastica (di quelle che vorresti non finissero mai e che ricorderai per sempre) ma... che nervi, non mi funziona la webcam! Il mio PC sta dando segni di cedimento e urge una riformattazione del sistema. Lo so, dovrei installare un antivirus decente ma sono pigra e mi lascio infestare. Morale della favola: è solo colpa mia. Tuttavia, risolverò questo problema in giornata e tutto ritornerà pulito e splendente. Adesso occupiamoci di cose serie, tipo "recensione". Sì, mi dispiace soltanto che debbo essere costretta a farvela scritta e non attraverso un vlog. Sarebbe stato più reale e visibile. Perché il romanzo di cui voglio parlarvi oggi è uno di quei romanzi che ti sbriciolano gli organi, piano e con spietatezza, e che ti fanno lacrimare fino a strozzarti. Ho consumato un'intera confezione di fazzoletti, cara Lauren Oliver, e adesso non la smetterò più di pensare a Sam per i prossimi giorni.
Titolo: E finalmente ti dirò addio
Autore: Lauren Oliver
Editore: Piemme Freeway
Pagine: 429
Prezzo: 18,00 €
Sito ufficiale:
http://www.laurenoliverbooks.com/
SINOSSI - Samantha Kingston ha tutto quello che un’adolescente potrebbe desiderare: un ragazzo affascinante, tre amiche fantastiche, un’incredibile popolarità. Quel venerdì 12 febbraio si preannuncia dunque come un altro giorno perfetto nella sua meravigliosa vita. Non sarà così. Quella sera Sam morirà. Tornando con le sue amiche in macchina da una festa, infatti, avrà un incidente. La mattina seguente, però, la ragazza si risveglia misteriosamente nel suo letto, guarda il calendario e rimane sconvolta: è ancora il 12 febbraio. Sospesa fra la vita e la morte, Sam continua a rivivere quella sua ultima giornata. Ogni volta si comporterà in modo diverso, cercando disperatamente di evitare l’incidente che la porterà alla morte. Ma riuscirà a uscire da quell’incubo solo quando capirà che non è per salvare se stessa che continua a tornare...
RECENSIONE - La trama rende davvero poco la bellezza di questo libro però serve a stuzzicare il lettore, a invitarlo. L'ho iniziato in ritardo - periodo confuso e psicologicamente caotico=rallentamento letture - ma non ne sono dispiaciuta, sapete? In verità, ho come l'impressione che l'attesa abbia contribuito a riscattarne lo straordinario potere che ne è custodito. Appena ho sfogliato le prime pagine mi son detta che sarebbe stata la solita storia della ragazzina che muore la cui anima rimane eternamentre intrappolata nel limbo della realtà fino a quando non avrà espiato qualche errore passato. Sentivo quasi l'avanzare della delusione addosso. Così presto?, vi domanderete. Bé, sì, immagino che possa capitare. Invece... invece è stato diverso. Oddio, ammetto che le prime cento pagine hanno faticato a trascinarmi nel cuore della storia perché c'era qualcosa che impediva loro di prendermi. Probabilmente, la personalità della protagonista, Samantha Kingston, adolescente in carriera con il fisico perfetto e la battuta sempre sulla punta della lingua. Non ci sono entrata subito in sintonia; insomma, carattere spigoloso, ribelle, troppo audace, superficiale. Il mondo patinato descritto attraverso i suoi occhi appesantiti dal mascara mi dava l'idea di essere insipido, privo di sfumature, come una di quelle fotografie bellissime che si trovano sulle riviste dei Giardini incantati: come ricreare un angolo di paradiso a casa tua oppure Vacanza da sogno. L'immagine è impeccabile, esternamente, ma pure a volerci scavare con le unghie, pure a voler grattare sulla carta... dentro non ci troverai mai nulla di reale. Ecco, è esattamente questa la sensazione che ho provato e mi sono fabbricata una barriera immaginaria per porre dei confini tra me e Samantha. Mossa pregiudiziale, so anche questo, ma che ci volete fare? Ho dato retta a quella cosa che la genta chiama "primo impatto". Samantha ha delle amiche che sembrano uscite fuori da un giornalino di Barbie. Carine, plastificate, popolari. A scuola marinano le lezioni, collezionano ragazzi come trofei, ricevono complimenti a non finire e sono temute dalle matricole (che sparlano alle loro spalle ma loro non lo sanno perché sono troppo impegnate a ritoccarsi il rossetto sbavato). Samantha ha anche una sorellina di nome Izzy - una sorellina fantastica, aggiungerei, che trasforma tutte le "s" in "f" e cerca di attirare l'attenzione della sorella maggiore solo per farle capire che le vuole bene ma senza ottenere risultati - e due genitori che non se la sentono di interferire nei suoi problemi di teenager ma che vorrebbero fare di più. Samantha ha poco interesse per quello che non riguarda direttamente la sua vita, il suo nome, le sue giornate. Persino per la famiglia. A lei piace passare il tempo in maniera diversa, magari pomiciando con il suo fidanzato e prendendo in giro le "sfigate" della scuola. Non si preoccupa di niente perché è convinta che il suo modo di agire sia giusto e immacolato. Però di fronte alla morte non c'è rimedio, né tentativo di fuga. Quella ti viene addosso e ti sventola una clessidra mezza vuota davanti agli occhi. "Time out: tempo scaduto, dolcezza" ti dice e ti afferra un polso con le sue mani ossute per teletrasportarti... dove? Può la morte concederti un'opportunità? Non di ritornare in vita, quello mai, ma di risolvere alcune questioni in sospeso. In un solo giorno. La risposta è: forse. Forse per Samantha ha voluto fare un'eccezione. Lei muore di ritorno a una festa di un ragazzo, Kent, che non aveva mia preso in considerazione e che invece le sta sempre intorno, in macchina, con le sue amiche. Un lampo di luce forte, un grido, il rumore delle gomme che stridono sull'asfalto e... buio. Samantha muore troppo velocemente. Forse è per questo motivo che riapre gli occhi e si ritrova a rivivere il suo ultimo giorno. Dall'inizio alla fine, per ben sette volte. Ma perchè? Quale il suo ruolo? E cosa c'entra Juliet Sykes, il bersaglio preferito del gruppo? Quella da ridicolizzare e da schiacciare sotto i piedi come una formica? Ci sarà mai veramente una... fine?
Arrivata a un certo punto non riuscivo più a fermarmi, ero partita in quarta e giravo le pagine con avidità e le parole si tramutavano in qualcos'altro, tipo in figure di inchiostro, e la scena prendeva vita sul serio. Arrivata a un certo punto ho cominciato ad avvertire una sorta di buco nello stomaco, una fitta nel petto, e ho avuto la certezza che presto sarei giunta a toccare la pagina conclusiva. Poi, non ne avrei più trovate. Ammetto di aver trattenuto il respiro e di aver alzato parecchie volte gli occhi al cielo per costringermi a ricacciare le lacrime in gola. Ma sono scese ugualmente. E quando ho chiuso il libro me lo sono stretto al petto, mentre la mia cagnolina dormiva acciambelata sulle mie gambe e le mie lacrime le bagnavano il pelo. Potete credermi o no, ma è così che è andata. Non voglio soffermarmi su niente, nessuna scheda tecnica, nessun particolare. Comprate questo libro, leggetelo e poi non sprecate neanche un istante della vostra vita. Perché Samantha vi ha avvertiti: ci potrebbero essere mille domani oppure... soltanto oggi.
Voto: 5/5
Autore: Lauren Oliver
Editore: Piemme Freeway
Pagine: 429
Prezzo: 18,00 €
Sito ufficiale:
http://www.laurenoliverbooks.com/
SINOSSI - Samantha Kingston ha tutto quello che un’adolescente potrebbe desiderare: un ragazzo affascinante, tre amiche fantastiche, un’incredibile popolarità. Quel venerdì 12 febbraio si preannuncia dunque come un altro giorno perfetto nella sua meravigliosa vita. Non sarà così. Quella sera Sam morirà. Tornando con le sue amiche in macchina da una festa, infatti, avrà un incidente. La mattina seguente, però, la ragazza si risveglia misteriosamente nel suo letto, guarda il calendario e rimane sconvolta: è ancora il 12 febbraio. Sospesa fra la vita e la morte, Sam continua a rivivere quella sua ultima giornata. Ogni volta si comporterà in modo diverso, cercando disperatamente di evitare l’incidente che la porterà alla morte. Ma riuscirà a uscire da quell’incubo solo quando capirà che non è per salvare se stessa che continua a tornare...
RECENSIONE - La trama rende davvero poco la bellezza di questo libro però serve a stuzzicare il lettore, a invitarlo. L'ho iniziato in ritardo - periodo confuso e psicologicamente caotico=rallentamento letture - ma non ne sono dispiaciuta, sapete? In verità, ho come l'impressione che l'attesa abbia contribuito a riscattarne lo straordinario potere che ne è custodito. Appena ho sfogliato le prime pagine mi son detta che sarebbe stata la solita storia della ragazzina che muore la cui anima rimane eternamentre intrappolata nel limbo della realtà fino a quando non avrà espiato qualche errore passato. Sentivo quasi l'avanzare della delusione addosso. Così presto?, vi domanderete. Bé, sì, immagino che possa capitare. Invece... invece è stato diverso. Oddio, ammetto che le prime cento pagine hanno faticato a trascinarmi nel cuore della storia perché c'era qualcosa che impediva loro di prendermi. Probabilmente, la personalità della protagonista, Samantha Kingston, adolescente in carriera con il fisico perfetto e la battuta sempre sulla punta della lingua. Non ci sono entrata subito in sintonia; insomma, carattere spigoloso, ribelle, troppo audace, superficiale. Il mondo patinato descritto attraverso i suoi occhi appesantiti dal mascara mi dava l'idea di essere insipido, privo di sfumature, come una di quelle fotografie bellissime che si trovano sulle riviste dei Giardini incantati: come ricreare un angolo di paradiso a casa tua oppure Vacanza da sogno. L'immagine è impeccabile, esternamente, ma pure a volerci scavare con le unghie, pure a voler grattare sulla carta... dentro non ci troverai mai nulla di reale. Ecco, è esattamente questa la sensazione che ho provato e mi sono fabbricata una barriera immaginaria per porre dei confini tra me e Samantha. Mossa pregiudiziale, so anche questo, ma che ci volete fare? Ho dato retta a quella cosa che la genta chiama "primo impatto". Samantha ha delle amiche che sembrano uscite fuori da un giornalino di Barbie. Carine, plastificate, popolari. A scuola marinano le lezioni, collezionano ragazzi come trofei, ricevono complimenti a non finire e sono temute dalle matricole (che sparlano alle loro spalle ma loro non lo sanno perché sono troppo impegnate a ritoccarsi il rossetto sbavato). Samantha ha anche una sorellina di nome Izzy - una sorellina fantastica, aggiungerei, che trasforma tutte le "s" in "f" e cerca di attirare l'attenzione della sorella maggiore solo per farle capire che le vuole bene ma senza ottenere risultati - e due genitori che non se la sentono di interferire nei suoi problemi di teenager ma che vorrebbero fare di più. Samantha ha poco interesse per quello che non riguarda direttamente la sua vita, il suo nome, le sue giornate. Persino per la famiglia. A lei piace passare il tempo in maniera diversa, magari pomiciando con il suo fidanzato e prendendo in giro le "sfigate" della scuola. Non si preoccupa di niente perché è convinta che il suo modo di agire sia giusto e immacolato. Però di fronte alla morte non c'è rimedio, né tentativo di fuga. Quella ti viene addosso e ti sventola una clessidra mezza vuota davanti agli occhi. "Time out: tempo scaduto, dolcezza" ti dice e ti afferra un polso con le sue mani ossute per teletrasportarti... dove? Può la morte concederti un'opportunità? Non di ritornare in vita, quello mai, ma di risolvere alcune questioni in sospeso. In un solo giorno. La risposta è: forse. Forse per Samantha ha voluto fare un'eccezione. Lei muore di ritorno a una festa di un ragazzo, Kent, che non aveva mia preso in considerazione e che invece le sta sempre intorno, in macchina, con le sue amiche. Un lampo di luce forte, un grido, il rumore delle gomme che stridono sull'asfalto e... buio. Samantha muore troppo velocemente. Forse è per questo motivo che riapre gli occhi e si ritrova a rivivere il suo ultimo giorno. Dall'inizio alla fine, per ben sette volte. Ma perchè? Quale il suo ruolo? E cosa c'entra Juliet Sykes, il bersaglio preferito del gruppo? Quella da ridicolizzare e da schiacciare sotto i piedi come una formica? Ci sarà mai veramente una... fine?
Arrivata a un certo punto non riuscivo più a fermarmi, ero partita in quarta e giravo le pagine con avidità e le parole si tramutavano in qualcos'altro, tipo in figure di inchiostro, e la scena prendeva vita sul serio. Arrivata a un certo punto ho cominciato ad avvertire una sorta di buco nello stomaco, una fitta nel petto, e ho avuto la certezza che presto sarei giunta a toccare la pagina conclusiva. Poi, non ne avrei più trovate. Ammetto di aver trattenuto il respiro e di aver alzato parecchie volte gli occhi al cielo per costringermi a ricacciare le lacrime in gola. Ma sono scese ugualmente. E quando ho chiuso il libro me lo sono stretto al petto, mentre la mia cagnolina dormiva acciambelata sulle mie gambe e le mie lacrime le bagnavano il pelo. Potete credermi o no, ma è così che è andata. Non voglio soffermarmi su niente, nessuna scheda tecnica, nessun particolare. Comprate questo libro, leggetelo e poi non sprecate neanche un istante della vostra vita. Perché Samantha vi ha avvertiti: ci potrebbero essere mille domani oppure... soltanto oggi.
Voto: 5/5
6 commenti:
davanti a questo fiume di sensazioni ogni commento sarebbe come un grido nel silenzio...quindi prendo atto di questo e inserisco il libro nella mia wishlist.
Un abbraccio
Giuliana!
Perdonami e... aspettami. ;)
va bene...ti attendo :P
Volevo già comprare questo libro,la tua recensione mi ha convinto ancora di più.
Sembra davvero un gran bel libro :) Ammetto che, sebbene sembrasse interessante, pensavo anche io che fosse un libro col solito clichè dell'anima "bloccata"... chissà, magari gli darò una chance!
anita anche io ho pianto tantissimo alla fine del libro avevo un peso sul cuore che me lo sono portata avanti per tutta la giornata ma è bellissimo e penso che sia un libro anche che per lo meno a me un pò mi ha fatto riflettere... bello bello bello!! ^.^
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