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mercoledì 30 marzo 2011

Ecco perché leggere

Visito spesso il sito 10righedailibri perché mi piace navigare tra le pagine dei romanzi che mettono a disposizione, novità editoriali e capolavori del passato. Oggi ho scoperto un libro che mi ha fatto brillare gli occhi e che, quando le risorse economiche me lo permetteranno, comprerò. La Biblioteca delle Donne, di Erin Blackmore (Orme).


testoLi abbiamo amati e conservati nella nostra biblioteca per molto tempo. Grazie a loro abbiamo scoperto e sognato mondi possibili, eroine e modelli che hanno formato la nostra personalità e il nostro modo di relazionarci con gli altri. Durante l'infanzia e l'adolescenza li abbiamo custoditi avidamente fino al nostro ingresso nel mondo degli adulti: sono i libri che ci hanno segnato la vita. E arrivato il momento di riprenderli in mano e scoprire che c'è molto ancora da rileggere. Erin Blake-more invita le lettrici a intraprendere un fantastico viaggio nella letteratura per riscoprire i ritratti delle grandi eroine che ci hanno fatto sognare, emozionare, ridere o piangere: Lizzy Bennet di Orgoglio e pregiudizio, Jo March di Piccole donne, Rossella O'Hara di Via col vento, la Claudine di Colette, Jane Eyre e molte altre ancora. Personaggi che hanno affrontato difficoltà, pericoli, solitudini, matrimoni sbagliati; donne sempre attuali, i cui desideri continuano indiscutibilmente a essere i nostri. La Blakemore analizza queste figure letterarie mettendone in luce l'essenza, le doti, il successo, e soprattutto descrive la profonda unione che le lega alle loro autrici, scrittrici ben consapevoli delle difficoltà che, come donne, hanno affrontato per affermarsi in una società fortemente maschilista (come testimonia il fatto che molte di loro sono state costrette a pubblicare i loro capolavori sotto pseudonimo o con nomi maschili). 

Si potevano leggere i primi capitoli e io ho approfittato. Beh, vorrei proporvi il paragrafo iniziale, che funge da introduzione, perché possiate ritrovare le vostre identità di lettori spasmodici, gelosi e fedeli. E magari sorridere. L'autrice si rivolge espressamente al mondo della narrativa al femminile, ma non è importante. A noi serve raccogliere nella bacinella del nostro cuore il succo del pensiero, la logica schiacciante - niente fantasia - del discorso: si legge come ci si nutre o come si ha bisogno di respirare. Per rispondere a un'esigenza dettata dagli stimoli della vita, positivi e/o negativi. Si legge per avere amici di tutte le epoche e di tutte le età, per ascoltare la loro e la nostra storia. Si legge per tante altre ragioni, ognuno ha le proprie, che valgono sempre la pena. Per questo è importante gridarlo al mondo

Nei momenti difficili ci sono ottimi motivi per smettere di leggere e continuare a respirare. 

Non avete niente di meglio da fare? Leggere, per non dire rileggere, è roba da pappemolle e zitelle depresse. Quando si sta attraversando un periodo negativo, il solo gesto di aprire un libro puzza di fuga dalla realtà e di vigliaccheria. Chi si mette a leggere se ha del lavoro da sbrigare? 

Chiamatemi pure vigliacca se volete, ma quando il confine fra dovere e paranoia si assottiglia di solito mi rannicchio con un vecchio libro in mano, come se la mia salute mentale dipendesse da quella lettura. Ed è vero: nei libri che amo trovo nutrimento, sollievo, evasione e speranza. Trovo anche qualcos’altro: eroine e autrici a centinaia, donne che nella loro vita reale e immaginaria hanno seguito un percorso sulle cui orme mi muoverò anch’io. 

Oh sì, ho avuto bisogno delle mie eroine nella vita! 

Per esempio quando avevo undici anni e i miei genitori erano diventati per me degli estranei, il mio corpo era impazzito e gli amici si erano trasformati in cattivissimi alieni-compagni di scuola. O quando sono arrivata al college completamente disorientata e non sapevo che fare in una città che non conoscevo, piena di idee nuove. E anche oggi, che mi trovo di fronte a importanti decisioni riguardo alla famiglia, alla carriera, e a cosa mangiare a colazione. 

Fortunatamente le mie eroine sono tutte allineate su uno scaffale della mia biblioteca, in paziente attesa, e aspettano che mi metta a leggere e che riscopra le loro storie. Sono sempre state lì, a lavorare sodo: Jo March cuciva, Sara Crewe trasportava secchi di carbone e c’era chi, come Laura Ingalls, in una situazione disperata spalava cumuli di neve dai viottoli. Alcune sono state concepite duecento anni fa, ma le orme che hanno lasciato sulla strada sono ancora sorprendentemente fresche. Sono rimaste lì per me, pronte ad aiutarmi quando affrontavo i problemi dell’adolescenza e dell’età matura. E sono lì anche per voi, se vi andrà di conoscerle. 

Non sono l’unica che, arrivata alla maturità, ama tuffarsi nella (cosiddetta) “semplice letteratura per ragazzi”. Nell’inverno del 2008, mentre pensavo a come le mie eroine avrebbero affrontato i sacrifici economici imposti da una recessione schiacciante, ho iniziato a parlare di libri con le amiche, anche con quelle che da tempo preferiscono lo schermo alla pagina scritta e il BlackBerry a una chiacchierata a tu per tu. 

Leggere sembrava contagioso. 

All’improvviso ci siamo ritrovate tutte a sfogliare febbrilmente libri che avevamo abbandonato da anni. Bloccate dalla neve, nervose, costrette in casa da tosse e raffreddore e dalla frugalità, ci siamo rivolte ai tanti capolavori che avevamo già letto. E le donne ben note che abbiamo trovato sotto le copertine – Anna Shirley, Jane Eyre, Scout Finch – avevano tante altre cose da aggiungere alle storie che conoscevamo a memoria, e lezioni da darci che forse ci erano sfuggite quando le avevamo lette anni addietro. Leggendo e rileggendo abbiamo iniziato a fissare delle pietre miliari affettive, un “voi siete qui” cui riferirsi per viaggiare sui sentieri tracciati dalle nostre eroine. 

[...] “Un momento!” direte voi. “In questo momento i bambini stanno piangendo, mi squilla il telefono e io sono stanca morta perché ho fatto un’ora di cyclette. Mia madre ha il cancro, e mi è venuto il mal di testa; e se fosse un tumore? Non ce la faccio a fare un’altra cosa, davvero. Io non ho sicuramente niente da dare a un libro. E un libro non può dare proprio niente a me”. 

Ed eccomi qui a sostenere che è in momenti come questo, di fatica immane e di stress, che abbiamo ancora più bisogno dei libri. La tregua che ci concediamo mettendoci a leggere ha un effetto calmante in sé e per sé. Un momento con un libro è il primo livello dell’amore per se stesse, un’arte che si tramanda ai figli, come si fa con una coperta di Linus o l’abitudine di andare in chiesa. 

È un paio di occhiali piazzati sul naso per una manciata di ore rubate, che colora il solito salotto e il minaccioso mondo esterno con le lenti dell’esperienza di un’altra donna. 

È un libro che hai letto mille volte, ritrovato, spolverato e aperto a caso fin quando ti ha riagganciato un’altra volta. Ti dice cose diverse nei diversi frangenti della tua vita, ma questo è il suo bello. 

Il viaggio nel tempo, il riscatto, la fuga e la presa di coscienza sono tutti argomenti perfettamente rilegati e cuciti sotto le umili copertine che passano di mano in mano, dalla biblioteca alla borsa, da madre a figlia, in cui le lezioni delle eroine vivono molto più a lungo della permanenza in catalogo del titolo o della distruzione del volume per troppo amore o per usura.


Ecco perché leggere!


4 commenti:

Girasonia76 ha detto...

Anch'io vago spesso tra 10righedailibri e ultimamente ho iniziato anche a mandarle, le 10 righe, perchè è un modo per appuntarmi momenti belli di un bel libro...
la biblioteca delle donne attira molto anche me!

Debora ha detto...

magnificoo *.* appena posso anche io lo prenderò...

Wastername ha detto...

Ma.. ma.. è bellissimo!! *~*
Non conoscevo il sito e neppure il libro, che finisce a capofitto nella lista dei miei prossimi acquisti! E' appena uscito, quindi non dovrebbe essere di difficile reperibilità- Doppiamente grazie, Anita! :D
A proposito dell'argomento "perchè vale la pena leggere" sarebbe carino organizzare una specie di contest/post speciale dove ogni visitatore del blog, qualora volesse, potesse stilare una lista con i 10 motivi per cui, secondo lui, è importante ed è bello leggere! Su modello delle liste di "Vieni via con me"... :)
W.

Anonimo ha detto...

Davvero interessante questo libro. Grazie per averlo segnalato.

Conosco 10righelibri, ma confesso di non navigarci spesso. Forse dovrei dare un'occhiata al sito più spesso.

Ludo.