“Anestetizzo piloti di linea, dirigenti di azienda, presidi di liceo, giudici e portinai, alpinisti e musicisti. Gente che ha passeggiato, lottato e respirato su questo pianeta per venti, trenta o settant’anni. Tutti avvinghiati all’esistenza grazie a una molecola: l’ossigeno”.
Ossigeno, di Cassella Carol, è arrivato in libreria il 16 Marzo, grazie alla casa editrice Giunti che ne ha acquistato i diritti per la traduzione. Il romanzo, che si presenta in una veste grafica delicata e vagamente struggente, è stato eletto uno dei migliori romanzi dell'anno da Library Journal ed è diventato subito un bestseller. La rassegna stampa sul sito ufficiale dell'autrice (clicca qui) vanta innumerevoli elogi dalle più illustri testate giornalistiche, che sono andate a sottolineare la maestria che ella ha saputo dimostrare nell'annodare il realismo crudo della storia, legato alla professione medica della protagonista, alla solennità dei sentimenti e a ciò che può derivarne di positivo e nobile. Eccone la trama: Marie Heaton, una giovane e stimata anestesista in una delle cliniche più importanti di Seattle, è ancora single e vive della grande passione per il suo lavoro. Ma un giorno, durante un banale intervento, una piccola paziente di nome Jolene muore per un inspiegabile arresto cardiaco. Disperata, lamadre della bimba decide di far causa all’anestesista per negligenza. Da quelmomento la vita di Marie viene sconvolta: la compassione,mista al sospetto dei colleghi,mina la sua autostima, lo sguardo dellamadre di Jolene la ossessiona, le pressioni sempre crescenti dei superiori la spingono ad allontanarsi dal lavoro. Solo l’ex fidanzato Joe cerca di consolarla. Ma Marie non si dà pace e poco a poco inizia una sua privatissima indagine: che cosa ha realmente provocato lamorte di Jolene quel giorno? È possibile che abbia commesso un errore tanto grave? La storia mi ricorda Come un uragano di Nicholas Sparks. Solo per via di alcuni riferimenti, sia ben chiaro, perché poi la narrazione prende strade individuali. Che ve ne pare?
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