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venerdì 13 dicembre 2013

LIBRI AL CINEMA: Hunger Games — La Ragazza di Fuoco

Ad un certo punto, devi smettere di correre, girarti e affrontare chi ti vuole morto. La cosa più difficile è trovare il coraggio per farlo. 

Parole sante, Katniss Everdeen. 
Ci ho pensato un po' prima di mettermi a scrivere questo post. Ci ho pensato perché ero incerta se scegliere la forma del semplice post o quella del più caratteristico vlog. Ma poi mi sono detta che se avessi registrato un video avrei cominciato a sproloquiare senza riuscire a tenere un filo logico, così ho deciso per la prima opzione. Non che in questo modo non possa perdere comunque l'ordine delle cose, ma perlomeno potrò intervenire in tempi opportuni per correggere e tagliare perché il discorso fili in maniera coerente (e soprattutto il meno tediosa possibile). 
Dunque, parliamo di cinema. Anzi, di libri al cinema. In inverno è il luogo ideale per trascorrere dei week-end con i propri amici o con il proprio partner, ancor meglio se con una coppa misura XXL di pop-corn saltati nel burro e ricoperti di cioccolato e caramello croccante (una vera droga, fidatevi). 
Due settimane fa siamo andati a vedere HUNGER GAMES: LA RAGAZZA DI FUOCO, pellicola tratta dall'omonimo romanzo della portentosa (e genialoide) Suzanne Collins, secondo della trilogia e capitolo chiave per il destino dei due giovani e sventurati protagonisti. Ma procediamo con ordine e andiamo a dare un'occhiata a ciò che era accaduto nell'episodio precedente. 


Dodici distretti, un sistema assolutistico e capitalista, una legge spietata che ogni anno apre le porte agli Hunger Games (i giochi della fame) per ricordare la rivolta del Distretto 13 contro il potere e il massacro che ne seguì, dimostrazione e avvertimento di come qualsiasi tentativo di sovversione sia del tutto nocivo e fatale per la stessa gente di Panem. Questa è Capitol City, il fulcro del benessere e della vita viziosa, dimora del presidente Snow e dei suoi ministri corrotti. 
Katniss Everdeen è un'adolescente del Distretto 12 ligia al dovere di figlia premurosa e solerte. Nel giorno della mietitura, giorno in cui vengono sorteggiati i tributi per i giochi, si offre volontaria al posto della sua sorellina Primrose per evitarle morte certa, e insieme al tributo maschio Peeta Mellark vengono addestrati e preparati da una equipe di tutor dai costumi assai controversi per essere poi buttati nell'arena in compagnia degli altri 22 tributi selezionati. La scopo è quello di uccidersi a vicenda, poiché la vittoria è per un solo superstite, ma grazie all'astuzia e al sangue freddo di Katniss, i due riusciranno a cambiare le carte in tavola e a beffarsi di tutta Capitol City e del suo deprecabile presidente. 
Senza prevedere, però, il prezzo di tale coraggio.

L'inizio degli Hunger Games, la Cornupia e il primo bagno di sangue dei tributi.
Una delle scene più tragiche e crude, a mio parere.

Il mio personale rapporto con l'autrice e i suoi romanzi è stato piuttosto travagliato. Diciamo che è partito col piede sbagliato. La prima edizione Mondadori di The Hunger Games si presentava con una cover che a giudicarla adesso la si definirebbe un po' artificiosa ma che all'epoca stregò la mia attenzione spingendomi ad acquistare il libro. Molti di voi conosceranno già la storia perché trita e ritrita. Iniziai a leggerlo ma lo trovai tremendamente ridondante, contorto e pieno di descrizioni noiose e ripetitive. Andai avanti per inerzia, saltando qua e là una ventina di pagine alla volta. Col passare del tempo, però, e sentendone parlare sempre più, ritornai a pensarci spesso, chiedendomi se non fosse il caso di concedergli una seconda chance. Fu una mia cara amica a convincermi. Lo lessi per la seconda volta, immedesimandomi nelle vicende e nelle personalità così ben definite dei personaggi in modo nuovo e più sereno, e lo amai profondamente. Lo amai talmente tanto da trasformarmi in una fan sfegatata, di quelle un po' ossessive anche, a tal punto che non appena la Mondadori fece uscire l'edizione best-seller della saga con le copertine rinnovate e di gran lunga più belle e significative non esitai a ordinarla, pur avendo già i volumi con copertina rigida. 
È per questo che grande è stata la mia gioia nel vedere che per l'adattamento cinematografico della serie i registi si sono dimostrati rispettosi nei confronti della trama, ammorbidendo il giusto, senza alterare troppo l'alto grado di tensione emotiva e visiva di alcune scene, specialmente di quelle più emblematiche, e senza manomettere l'essenza dell'intera ossatura narrativa. 
Ciò è successo sia per il primo film che per La Ragazza di Fuoco


La Ragazza di Fuoco, per l'appunto. Eccoci giunti al cuore di questo post. Prima di condividere il mio punto di vista e di farne un'analisi approfondita, però, vediamo di elaborare una sintesi degli eventi che si susseguono in questo secondo e rappresentativo capitolo, in modo da non fare troppa confusione. Tranquilli, starò attentissima al "pericolo spoilers". 

LA RAGAZZA DI FUOCO — Trama
Non puoi rifiutarti di partecipare agli Hunger Games. Una volta scelto, il tuo destino è scritto. Dovrai lottare fino all'ultimo, persino uccidere per farcela. Katniss ha vinto. Ma è davvero salva? Dopo la settantaquattresima edizione degli Hunger Games, l'implacabile reality show che si svolge a Panem ogni anno, lei e Peeta sono, miracolosamente, ancora vivi. Katniss dovrebbe sentirsi sollevata, perfino felice. Dopotutto, è riuscita a tornare dalla sua famiglia e dall'amico di sempre, Gale. Invece nulla va come Katniss vorrebbe. Gale è freddo e la tiene a distanza. Peeta le volta le spalle. E in giro si mormora di una rivolta contro Capitol City, che Katniss e Peeta potrebbero avere contribuito a fomentare. La ragazza di fuoco è sconvolta: ha acceso una sommossa. Ora ha paura di non riuscire a spegnerla. E forse non vuole neppure farlo. Mentre si avvicina il momento in cui lei e Peeta dovranno passare da un distretto all'altro per il crudele Tour della Vittoria, la posta in gioco si fa sempre più alta. Se non riusciranno a dimostrare di essere perdutamente innamorati l'uno dell'altra, Katniss e Peeta rischiano di pagare con la vita...

Per una questione di sicurezza ho deciso di riportare la trama del libro, in modo da non incappare nella fastidiosa trappola delle anticipazioni indesiderate. 
Cominciamo col porci una domanda: cos'è cambiato dall'Hunger Games dell'anno scorso? Katniss e Peeta sono stati trasferiti nel Villaggio dei Vincitori, innanzitutto, e possono godere di provviste in abbondanza, di una dimora calda dotata di ogni comfort e di abiti sempre nuovi e puliti. La vita dei due giovani sopravvissuti non è più la stessa, eppure Katniss riesce ancora a ritagliarsi un paio d'ore al giorno da dedicare alle sue vecchie abitudini, come quella di varcare il recinto per andare nei boschi a caccia di selvaggina. E non lo fa da sola. C'è Gale al suo fianco, complice e amico dal cuore spezzato, che deve accontentarsi di quegli sporadici momenti condivisi per godere della compagnia della ragazza che da tempo rappresenta l'oggetto del suo amore ma che purtroppo deve dividere con Peeta, anch'egli affezionato a lei e alla recita sentimentale messa in scena per ingraziarsi il favore e la benevolenza del Presidente Snow. Nonostante questa rivalità accesa, Gale si mostrerà sempre fedele all'amicizia che lo tiene legato a Katniss, a tal punto da schierarsi con il suo avversario in difesa di quell'ideale di libertà nel quale tutti gli altri distretti e la stessa Katniss credono ancora. Ma non sarà affatto facile gestire le rivolte popolari che dilagano nelle piazze e si adotteranno nuovi metodi di repressione per sgominare gli insorti (e a questo proposito il consiglio è quello di tenere a portata di mano fazzoletti in gran quantità perché ce ne sarà bisogno). Di certo i pacificatori (nome assegnato al corpo delle forze armate di Panem) non riusciranno a strappare il sogno di rinascita sempre più radicato nei vari distretti e simboleggiato dalla Ghiandaia Imitatrice che Katniss aveva sfoggiato sotto forma di spilla durante la precedente edizione dei giochi.


La Katniss che abbiamo conosciuto nella precedente pellicola e che già lasciava filtrare tutto il suo carisma e quella freddezza di spirito che le sarebbe tornata utile nell'arena, è cresciuta, maturando un ulteriore pragmatismo, servendosi delle sue fragilità interiori per convertirle in punti di forza e acquisire così una fermezza tale da essere addirittura identificata come archetipo della rivolta. 


Anche nella scelta estetica dello stile d'abbigliamento e del trucco si denota un distacco netto. Nel primo film ci troviamo dinnanzi a una Katniss più ragazzina mentre nella seconda pellicola quasi stentiamo a riconoscerla, con le sue capigliature elaborate, il trucco marcato (mai volgare) e quell'aria in un certo senso regale, messianica come. 


Anche quando il Presidente Snow annuncerà la settantacinquesima edizione degli Hunger Games, la tanto attesa Edizione della Memoria, e i nomi di Katniss e Peeta saranno inseriti nella lista dei possibili tributi un'altra volta, Katniss serberà una maggiore consapevolezza per il suo pubblico di spettatori e malgrado la disperazione più straziante, si ricorderà delle parole di Haymitch, mentore dei due ragazzi già nei giochi precedenti, che come ultima raccomandazione le dirà di tenere bene a mente l'identità del vero nemico, per sapere come e quando agire ma soprattutto per sapere come restare viva.


Sono andata letteralmente in brodo di giuggiole alla vista della scena dell'intervista fatta a Katniss da Cesar e del momento in cui le viene richiesta la celebre piroetta dell'abito, quando la gonna del suo sontuoso vestito da sposa prende fuoco trasformandolo in una spettacolare simulazione di una Ghiandaia Imitatrice (con tanto di ali!). Proprio come la immaginavo! Non ci sono mai stati cali di attenzione durante la visione del film e ho trovato ben azzeccata anche la scelta degli altri tributi. 





Stavolta l'addestramento è più duro per Katniss e Peeta, in quanto per l'Edizione della Memoria sono stati chiamati in campo tutti i vincitori dei precedenti Hunger Games. I due ragazzi, quindi, dovranno fronteggiare assassini esperti e scegliere tra essi i loro alleati. La struttura dell'arena risponde a un'architettura completamente nuova, con stratagemmi e tecniche di tortura ancora più ingegnose e crudeli della versione dell'anno passato. Fumi tossici, una foresta invasa da scimmie ibride, pioggia di sangue, onde anomale e tempeste magnetiche, queste le sfide a cui saranno sottoposti i tributi. Ciò che sorprenderà Katniss sarà la ciclicità di ogni prova, come se alla base ci fosse un meccanismo a catena scandito da tempi precisi, proprio come avviene per gli ingranaggi di un orologio. Non saranno i soliti Hunger Games e persino tra i tributi stessi si stabilirà un diverso tipo di rapporto, di rivalità ma anche di una segreta complicità che solo alla fine troverà la sua risposta.


Insomma, se vi è piaciuto Hunger Games, La Ragazza di Fuoco vi lascerà senza fiato (mi riferisco a chi ancora non è riuscito a vederlo e anche a chi ha voglia di rivederlo). Effetti speciali ben dosati, colori bilanciati a seconda dei passaggi di ambientazione (cupi e ferruginosi nelle scene al Distretto 12, vivaci ed eccentrici per le scene a Capitol City), dialoghi coerenti alle situazioni e alle personalità dei protagonisti. In questo film non c'è nulla fuori posto e l'impatto emotivo è di quelli forti. Ciliegina sulla torta, la splendida interpretazione di Christina Aguilera che ha prestato la sua voce per We Remain, colonna sonora della pellicola.

5 commenti:

Unknown ha detto...

Bellissimo post, è un peccato che ancora non abbia avuto la possibilità di fare un salto al cinema e vedere il film!
PS: ti ho nominata nel mio blog per il Versatile Award, spero ti faccia piacere :) http://millenovecento94.blogspot.it/2013/12/the-versatile-blogger-award.html

Unknown ha detto...

Sono molto critica con i film e con i libri, ma mi spingo a dire che grazie anche all'interpretazione della protagonista e di una ottima trama il film abbia addirittura battuto il libro. Io non ho amato quest'ultimo, proprio come te quando lo leggesti la prima volta. Non amo lo stile e soprattutto alcune descrizioni inutili a discapito di altre più salienti. Nel film questo non esiste. Tutto è bilanciato, tutto è perfetto. Luci e ombre. Anche il cattivo è perfetto, magistrale. Tutto rintocca come una campana di paese, implacabile, ma esatta.
Aspetto con ansia la fine. Con i fazzoletti, ma anche con l'aspettativa che al cinema ci capiti più spesso di dire: soldi finalmente ben spesi.

Chiara Baule d'inchiostro ha detto...

L'ho adorato alla follia!!!
Secondo me è perfetto, Francis Lawrence ha fatto davvero un ottimo lavoro :)

Lorenzo Ciotti Books ha detto...

Sono in procinto di comperare i libri, e non vedo l'ora di vedere questo secondo capitolo al cinema!!!!

Ely - Il Regno dei Libri ha detto...

Ciao anita! Ancora nn sn riuscita a vedere il secondo film ma spero d recuperare presto! Seguendo vari blog fra cui quello d glinda (che adoro cm il tuo!) ho visto l'iniziativa #odiolestorieinterrotte ma m chiedevo se tu avessi partecipato e se avessi news dirette sulla saga d moirin d jaqueline carey e schegge di me d teheran mafi! Uno smack e graziee