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sabato 8 marzo 2014

RECENSIONE: "Shadowhunters — Le Origini. L'angelo" e "Shadowhunters — Le Origini. Il principe" di Cassandra Clare (Atto I)

Riuscirò a pubblicarla prima della mezzanotte? Non ci riuscirò? La pubblicherà domani? Non lo so. Spero solo che non venga fuori un pasticcio di riassunti sconclusionati di lunghezza biblica. 
Dunque, prima fatemi tirare un sospirone. Settimane lunghe, queste, e intense di scrittura. Forse voi non lo sapete (mi ritiro nello sgabuzzino della memoria per verificare se siete o no al corrente di un certo fatto. No, non lo siete) ma son cambiate un po' di cose nella mia vulnerabile vita professionale e alcune di queste riguardano la scrittura. Ho preso diverse nuove decisioni e non me ne pento. So di averle valutate con prudenza e oculatezza e sono certa che mi porteranno là dove vorrei arrivare. Mi dispiace solo di averle prese ora e non prima. D'altronde, come recita il proverbio, tempo al tempo. 
Veniamo al vero contenuto di questo post. Le recensioni. Sì, femminile plurale. Sono due. È meglio che siano consequenziali perché sono il primo e il secondo volume di una serie. Sono un po' agitata, a essere sincera. È raro che esprima il mio parere su una lettura in forma scritta. È capitato, sì, ma il 90% delle volte è in video che ve ne parlo. 
Il fatto è che in questo periodo non ho neanche un misero quarto d'ora per accendere le telecamera e raccontarvi di questo o di quell'altro libro appena terminato (la qual cosa è piuttosto grave) e quindi ho pensato bene di rimediare con un'alternativa in egual modo incisiva ma meno macchinosa. 
Di quali romanzi discorreremo appassionatamente? Di questi qui.
 

Madamigelle, contenetevi, vi prego. Posso sentire i vostri strepitii accalorati.
Per prima cosa sarà bene presentarli formalmente. Shadowhunters: le origini. L'Angelo e Il Principe sono i primi due capitoli della serie The Infernal Devices, della arcinota Cassandra Clare (adorabile, disponibile, simpaticissima, autoironica, intelligente, carismatica e incredibilmente creativa), che si colloca davanti alla The Mortal Instruments Saga; a essi segue La Principessa, uscito di recente. 
Di cosa raccontano? Andiamo con ordine e iniziamo da L'Angelo.

Tessa Gray, orfana sedicenne, lascia New York dopo la morte della zia con cui viveva e raggiunge il fratello ventenne Nate, a Londra. Unico ricordo della vita precedente, una catenina con un piccolo angelo dotato di meccanismo a molla, appartenuto alla madre. Quando il fratello maggiore scompare all'improvviso, le ricerche portano la ragazza nel pericoloso mondo sovrannaturale della Londra vittoriana. Sarà rapita, ingannata, sfruttata per la sua straordinaria capacità di trasformarsi e assumere l'aspetto di altre persone. La salveranno due Shadowhunters, Will e Jem, destinati a combattere i demoni, nonché a mantenere l'equilibrio tra i Nascosti e fra questi e gli umani. Tessa sarà costretta a fidarsi. Si unirà a loro nella lotta contro i demoni per poter imparare a controllare i propri poteri e riuscire finalmente a trovare Nate. Ma tutto ciò la porterà al cuore di un arcano complotto che minaccia di distruggere gli Shadowhunters, e le farà scoprire che l'amore può essere la magia più pericolosa di tutte.

La prima impressione che ho avuto quando ho fatto la conoscenza con la timida e impaurita Tessa è stata di tenerezza. Fanciulla graziosa, di animo semplice e modi cortesi, lettrice vorace e sapiente, si presenta in tutto il suo umano, abbagliante splendore scalando facilmente la vetta della classifica dei personaggi preferiti. Non che abbia sorprese in serbo, sia chiaro. Tessa Gray è una ragazza ostile alle mode e alle frivolezze del suo tempo e in lei si intravede l'aura dell'eroina perfetta e anticonformista che sfrutterà acume e scaltrezza per affrontare le insidie della vita. E gliene piomba addosso una dal primo ingresso in scena, quando il suo battello avrà fatto approdo in una fumosa e plumbea Londra e un calesse con tanto di valletto a cassetta e fiancata in oro zecchino (o quasi) non la inviterà a salire, prendere posto e godersi il viaggio che l'avrebbe portata dal suo amato fratello. 
Oh, sì. Nate. Non ho mai avuto buone sensazioni sul suo conto. Da quando Tessa lo cita per la prima volta a quando lo incontra, dopo un bel po' di vicissitudini e sconvolgenti scoperte. Si capisce subito che tipo è. Superbo, narcisista, vizioso, bugiardo... La lista potrebbe continuare all'infinito. 
Comunque, dicevamo. 
Tessa in realtà non viene scortata alla residenza di suo fratello bensì in un edificio decadente dimora (o forse faremmo meglio a dire "nascondiglio") delle Sorelle Oscure, due lugubri signore arcigne dai propositi non proprio onorevoli che getteranno la sventurata ragazza in un incubo terrificante. Non è chiaro il motivo per cui inizieranno a torturarla costringendola e fare cose orribili come... 
Oops. Niente spoilers, quasi me ne dimenticavo. 
Non è chiaro il motivo per cui inizieranno a torturarla ma è chiaro invece come la fanciulla rivesta il
ruolo di "chiave risolutrice" nei piani delle malvagie carceriere. Magari nasconde qualcosa. Forse ha dei poteri latenti che devono essere sbloccati e portati in superficie. Terrò la bocca chiusa, tranquilli, ma voi non ditemi che non vi avevo avvisati. Tessa Gray è molto più dell'educata e ossequiosa Tessa Gray. E infatti sarà in un enorme pericolo dal quale la trarranno in salvo due audaci Cacciatori. Will e Jem. Okay, a essere sincera è Will a tirarla fuori dai guai, ma Jem lo farà in seguito, e più volte. 


Queste incantevoli cards sono realizzate dall'artista Cassandra Jean e hanno reso ancora più vivida la mia personale iconografia dei diversi personaggi, specialmente dei protagonisti. Me ne servirò per le pause tra un paragrafo e l'altro o tra una scena e l'altra. 
Eravamo rimasti all'operazione di salvataggio della povera Tessa. Ferita, confusa e più spaventata di prima, viene condotta all'Istituto, un edificio imponente dall'aspetto austero gestito da una coppia di giovani coniugi che presteranno a Tessa tutto l'aiuto necessario e la proteggeranno finché non si sarà scoperto qualcosa sulle intenzioni delle Sorelle Oscure e sulla persona per la quale lavorano, un tipo oscuro che chiamano Magister. E qui comincia il bello. Il soggiorno di Tessa all'Istituto mette un po' a repentaglio la tranquillità dei membri che vi facevano parte da tempo. I Nephilim, per l'appunto. Il lungo percorso di addestramento fisico e culturale che Tessa intraprenderà per entrare a far parte del misterioso e complesso mondo dei suoi nuovi amici e per indagare sulle sue altrettanto singolari doti non sarà indolore. Perché quel ragazzo dall'aria ombrosa che le ha risparmiato una terribile sorte non è un ragazzo qualunque, ma un Cacciatore. Per vivere, insomma, uccide demoni. E come lui lo sono anche tutti gli altri, lì all'Istituto, servitù esclusa. 
Tessa è evidentemente impreparata e crederà di essere ammattita (forse le troppe fantasticherie lette nei libri?). Sarà tentata spesso dal desiderio di fuggire per ritrovare suo fratello (che a quanto sembra è scomparso o, peggio, in grave difficoltà) e ricongiungersi a esso ma non sarà mai così sconsiderata da farlo. Ho apprezzato tantissimo gli sforzi di Tessa per accettare idee assurde su universi paralleli, mostri con denti affilati e spunzoni nella coda, maledizioni, bizzarri congegni luminosi e quant'altro. Non è facile smantellare certe solide convinzioni. Per questo, ne capisco anche il lato eccitante. 
Apriamo una piccola ma doverosa parentesi sulla controporte maschile di questa storia, di modo che non vi sarà estraneo il mio giudizio. 
Will Herondale, il moretto, ha un passato parecchio travagliato alle spalle. Allontanatosi dai cari per via di un terrificante anatema scagliatogli addosso da un demone molto arrabbiato, ha trovato riparo all'Istituto e ha sviluppato una personalità introversa, riottosa e scostumata. Oh, e smaliziata anche. I suoi passatempi preferiti sono bighellonare per le vie della città, in orari non proprio decorosi per un giovanotto con un certo pedigree, trastullarsi col vino e con fanciulle dagli abiti un po' scollacciati. 
Charlotte e Henry, i coniugi a capo dell'Istituto nonché suoi tutori, non condividono le sue baldorie e sperano che un giorno possa espiare i suoi peccati e convertirsi a un'esistenza più morigerata; fino ad allora, però, cercano di non ficcare troppo il naso nelle sue faccende e intervengono con discrezione.
Will ha il tipico, irresistibile fascino del bello e dannato. Con molta probabilità ve ne innamorerete. 
Per quanto concerne il suo rapporto con Tessa, be', che dire... I due inaugureranno una guerra di odio e amore che vedrà un susseguirsi di tensioni, emozioni, illusioni e disillusioni, oltre che a un numero spropositato di scaramucce davvero puerili, ulteriore confessione dell'ardente sentimento che li lega. Ma Will ha un problemino da risolvere prima di potersi concedere all'amore, pertanto sarà obbligato a porre una barriera tra lui e la ragazza, fino a persuaderla che non potrà mai nascere nulla di serioso e duraturo tra loro e che farebbe meglio a cercarsi un altro partito. 
Com'è che diceva Calvino? Ah, sì. Se alzi un muro, pensa a cosa lasci fuori. Capito, no?
Passiamo a Jem Carstairs. L'anima fragile e perduta. Anche la sua è una storia delicata. Forse ancora di più rispetto a quella di Will, il suo fedele parabatai. Ecco, prima di analizzare la sua psicologia vi spiego questa cosa qui. Will è il parabatai di Jem. Che significa? Significa che lo protegge, fino alla morte anche, e provvede alla sua salute, interiore ed esteriore. Immaginatelo come uno scudo umano pronto a buttarsi in avanti per difendere il suo condottiero. È un particolare importante.
Bene, torniamo a noi. Come riassumervi la personalità di Jem? Compito assai periglioso, perché con lui ci avventuriamo in territori un po' rischiosi per la mia favella, come dire, sfrenata. Potrebbe venir fuori qualche informazione di troppo. Azzardiamo? Ma sì, dai. Comincio col dichiarare la mia stima per questo ragazzo dalla tempra salda e coraggiosa, amabile, raffinato e squisitamente dolce. Jem mi ha conquistato all'istante, dalla prima volta in cui Tessa lo vede, ritto al centro della sua camera, con un violino poggiato sulla spalla e le palpebre chiuse, cullate dalla musica che vibrava sulle corde. Si tratta di un personaggio contrapposto a Will, la sua perfetta antitesi e quindi il suo completamento. 
Anche Tessa arriverà alla stessa conclusione e a quel punto per lei le cose si metteranno molto male. Avrà un cuore diviso a metà, affezionato profondamente a entrambi ma incapace di scegliere. 
Non acceleriamo le cose, però, e proseguiamo con la trama. 
Tessa è all'Istituto, quindi, e sgobba sul Codice per studiare ogni aspetto del mondo dei Cacciatori. Il suo pensiero, tuttavia, è costantemente rivolto al fratello scomparso. Poi si viene a sapere che forse è proprio il famigerato Magister ad avere in pugno Nate e inizieranno le ricerche serrate per trovarlo e liberarlo. 
Il parapiglia più totale. Faranno la loro comparsa i vampiri, si parlerà degli accordi con i Nascosti (e Tessa ne fa parte, ma non posso dirvi perché) e si farà la piacevole conoscenza con uno stregone che avremo l'onore di incontrare anche nella saga successiva e il cui nome è Magnus Bane (enigmatico e tenebroso come sempre). Scoprirete tante cosucce interessanti sulla sua vecchia vita. 


Insomma, ci sarà un bel po' di movimento. 
Non solo. In mezzo a tutto questo, finalmente l'entrata in scena più attesa: il Magister. Non temete, è un tipo senza alcun attributo mostruoso, se non per la sua anima corrotta e crudele. Si è procurato un po' di seguaci, ha messo su una strategia d'attacco che prevede l'utilizzo di automi (si avverte sentore di steampunk; vi manderà in brodo di giuggiole, ne sono sicura) e attende assetato la sua vendetta. 
Peggio per lui, farà i conti con l'astuzia e l'ingegno dei suoi valorosi avversari. Non che questo renda i Nephilim immuni alle ferite da combattimento o alla morte, ma io non vi ho detto niente (mi piace stuzzicarvi, sì sì). 
E alla fine?
Alla fine tutto è bene quel che finisce bene o e vissero per sempre felici e contenti, come preferite. 
Scherzo. Come ogni primo libro di una serie che si rispetti, la conclusione è aperta e lascia il lettore con un turbinio di interrogativi in testa. Perché si chiude proprio sul più bello, quando siete certi che stia per accadere qualcosa di nuovo ed elettrizzante ma non trovate più parole da leggere. La pagina è vuota. Bianca come il nulla e l'ignoto. Allora farete come me. Infilerete in fretta e furia il cappotto e salirete in macchina per correre alla libreria più vicina del vostro paese e comprare il seguito. 
Oh, sì, andranno esattamente così le cose. Pensate, pur di continuare a leggere, mi feci andar bene la versione best-seller. Pignola come sono per le edizioni delle serie che amo, fu un evento eclatante. 
Tirando le somme, Shadowhunters. Le Origini — L'Angelo è un romanzo dal ritmo sostenuto e dalle sfumature nere come la notte più oscura, dove coesistono bene e male, luce e tenebre, e dove lottano i cuori dannati per rivendicare le proprie potenti passioni. 
Azione ed emozioni, quindi, dentro una storia che scorre come lava incandescente in un letto di buio mistero, ambigue verità e amori infernali. 

Vado a prepararmi un buon tè. Alla Patrick Jane. 
Au revoir, miei cari lettori!

3 commenti:

Francesca ha detto...

Un bellissimo blog, complimenti ^^
Vi lascio l'indirizzo del mio, se siete appassionate di cultura: http://arghiroculture.blogspot.fr/ a presto!

Anonimo ha detto...

Bellissima recensione!!
Io stessa ho letto e divorato l'intera trilogia la settimana scorsa e mi sono ridotta in lacrime. La principessa è decisamente troppo, ha preso il suo posto tra i miei libri preferiti di sempre! Un finale meraviglioso per la scrittrice meravigliosa che è la Clare!

AnitaBook ha detto...

Grazie mille Francesca, verrò a visitare volentieri il tuo! Frannie, non dirmi così, ti prego, altrimenti impazzisco dalla voglia di comprarlo e in questo momento sono a corto di finanze! T.T