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mercoledì 6 agosto 2014

Vi racconto un viaggio. Anita Book incontra Simone Riccioni sul set di "Eccomi", corto ispirato al suo omonimo romanzo. L'ANTEPRIMA.


Viaggiare non è mai a senso unico. Al contrario, prevede una scoperta, la nascita di un nuovo interesse, un coinvolgimento emotivo radicale e radicato, l'inizio di qualcosa. 
Talvolta di un nuovo vivere.

E così è stato per me, di ritorno da un'esperienza che mi ha segnata e cambiata nel profondo, che ha sortito una specie di catarsi professionale, facendo più chiari e marcati i confini dei miei sogni.
Non ci sono andata da sola. La magia di quest'avventura l'ho condivisa con il mio Principe, Fabio, che mi accompagna e mi supporta ovunque e che ne ha ricevuto a sua volta i benefici. Abbiamo riso, ci siamo sorpresi delle trame che il destino intesse per noi, siamo scampati a un nubifragio, abbiamo gustato dei piatti di mare da leccarsi i baffi, abbiamo passeggiato sul bagnasciuga di una spiaggia bagnata dall'oro vellutato delle stelle, e poi ovviamente abbiamo incontrato loro.

Il primo, Samuele Mazza, giovanissimo attore con l'agenda già stracolma di appuntamenti, l'abbiamo conosciuto in treno, durante il viaggio d'andata. Capello riccioluto, selvaggio, visetto paffuto e tanto simpatico, sorriso al sapore d'amore e d'allegria, una luce negli occhi da rimanerne abbagliati. Samuele non ostenta la sua carriera d'attore. È un ragazzino con le passioni, i capricci e l'aria giocosa di tutti gli altri ragazzini della sua età. Al suo fianco, una mamma scrupolosa, dolce e solare, Stefania Baldassarre, che ci racconta le sue giornate super indaffarate da stylitst e consulente di moda per i più grandi volti del mondo dello spettacolo (vi basti sapere che lavora alla corte del ricercatissimo Diego Dalla Palma). Una mamma e un figlio, insomma, che già s'intendono.

Ma tutto il meglio di questa missione avviene sul set. È lì, a contatto stretto con la troupe di professionisti interessati alla realizzazione del corto, che la mia vista ammira l'incanto di un universo che ha forma e colori propri, regolato da leggi e meccanismi a me ignoti ma che nel loro mistero si rivelano oltremodo affascinanti. È lì che mi innamoro.
C'è caos. Un disordine di macchinari, di gente che corre da una parte all'altra, di chiacchiericcio a vario volume, di truccatori intenti a sistemare l'elaborata capigliatura degli attori, di piatti di pasta da cucinare per inscenare un pranzo di famiglia, di nonni da educare alla finzione di un film, in cui si deve essere veri spegnendo per un attimo l'interruttore della propria vita, crucci inclusi.
E questo treno in corsa mi travolge. Anzi, ci travolge. Io e Fabio veniamo presentati alle figure di spicco della produzione e poi «vi conviene mettervi da parte, perché stiamo per girare e adesso è proprio un casino» ci dicono, con un sorriso di scuse. Ma in fondo era questo che cercavamo. Così iniziamo a documentare le prime cose. Dettagli, frammenti, un puzzle di scene e situazioni.
In un momento di pausa, parliamo con l'attore protagonista, mente di tutto il progetto. Simone Riccioni. Non te lo aspetteresti proprio un ragazzo così. Classe '88, anche lui chioma leonina, un velo di barba sul viso baciato dalla fortuna ma anche dal sacrificio, dalla pazienza e dalla volontà, occhi spavaldi ma forse un po' timidi, in fondo in fondo, e una favella niente male. Idee, sogni, aspirazioni... La sua vita è fatta di occasioni mai perse, di opportunità colte al balzo e contesti creati come soluzione su misura ai propri desideri. Un vulcano, per intenderci.
Eccomi è una di quelle idee forti, che scalza le macchinose leggi del successo commerciale e punta ancora più in alto. Un cortometraggio abbinato all'uscita di un libro. Un lancio atipico, innovativo, geniale. Libro, oltretutto, scritto dallo stesso Riccioni, che decide di affidare a una storia di inchiostro e carta bianca tutto quanto il suo esistere. Una storia in cui si spoglia della notorietà ottenuta e ripercorre il cammino impervio del passato. Una storia su cui vale la pena scommettere. E se ad affermarlo è l'illustre regista Alessandro Valori, alla regia del corto, allora possiamo credergli ciecamente.
Ma è inutile dilungarsi ora, perché questo post è solo lo start di uno speciale che vi terrà compagnia a lungo, qui, in esclusiva su L'Ora del Libro, e che ha in programma tappe ricche di contenuti inediti e materiale multimediale sul film, come interviste, fotografie e backstage. Il calendario definitivo degli appuntamenti sarà reso pubblico a breve. Voi nel frattempo, godetevi questo teaser-antipasto e monitorate blog, canale YouTube e pagina facebook.

Per concludere, un ringraziamento vivissimo a Ramon Addazi della Best Marketing Agency che ha creduto nella nostra energia, mia e di Fabio, e a Simone Pieroni, attore di classe, prestigio e commuovente umanità, di cui parleremo abbondantemente nella puntata a lui dedicata e che ha sprimacciato le nostre ali, ricordandoci il valore fondamentale della fiducia nei propri ideali e in se stessi. Una delle amicizie - mi permetto umilmente di chiamarla così - più belle strette sul set.

A prestissimo, miei amati booklovers!

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