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venerdì 8 dicembre 2017

E M'innamorerai.

Una canzone nuda, disse Gino Paoli per presentare questo pezzo bellissimo – forse uno dei suoi più belli – che nell'occasione di quell'esibizione televisiva cantava in duetto con Giorgia.
Allora, ecco, un'Immacolata all'insegna dell'amore.

Ma poi, l'amore, che cos'è?

Ho finito Ogni storia è una storia d'amore di Alessandro D'Avenia, sua ultima fatica pubblicata per Mondadori, e ancora non ho voglia di parlarne in video. Di parlarne sì, però. A parole scritte.

Mi è piaciuto? Non come alcuni suoi lavori precedenti purtroppo. È da leggere? Ma certo.

Negli anni trenta, Wystan Hugh Auden, poeta e narratore inglese, scrisse una delle poesie più sublimi ed esaustive per tentare di rispondere al sommo interrogativo: ma l'amore, che roba è?
La verità, tuttavia, forse sta in un'altra domanda: cosa possiamo saperne, noi, dell'amore?
È un bene che resti un mistero. L'arcano degli arcani, l'enigma più inestricabile a cui è impossibile resistere. Perché dobbiamo metterci a violarlo per leggerne le interiora? Amore è carne, ossa, spirito e mondo. Amore è ogni cosa vivente e non. È dramma e commedia, gentilezza e ingiuria. Che ci basti questo. Amore è tempesta, rapsodia, terrifica illusione o struggente magia. Perdizione e salvezza. Prende a schiaffi l'amore, ti riduce in poltiglia, ti spolpa e ti squarta, ti restituisce al rovescio, ma pure ti espande, è dilatazione organica, propulsione sensoriale. E potrei continuare, ma sarebbe l'infinito e l'infinito non si può contenere in niente che sia materia né che abbia limite.

Ogni storia è una storia d'amore è stata una lettura di contrasti e forze avverse.
La partenza è stata fulgida e appassionante, vi ho ritrovato la voce affabile e profondamente armonica dell'autore, ma poi… Poi dov'è che sono caduta?
Il gomitolo rosso che regge le fila e “i fili” dell'impegnata conversazione a un certo punto si ingarbuglia troppo per poterne recuperare la direzione.
E vi ho fiutato come un'indecisione, una paura gravida, una tormentata regressione. Ho visto le parole flettersi e le ho udite scricchiolare.
Magnifiche le citazioni, gli spunti letterari e la guida bibliografica, ma più procedevo e più insisteva una sensazione rapace e predatoria che non voleva andar via. Che si sia intromessa la Musa anche durante la mia lettura? Ma la colpa è sua davvero?

Devo riflettere, su molte cose, e prendermi tempo.
Non un brutto libro, sia chiaro. La prosa è sempre vincente, intrisa di un lirismo che riesce a incatenarmi – anche se in alcuni racconti un tantino forzato – e di una bellezza che irradia luce. Però, un libro confuso.

Magari avrò bisogno di rileggerlo per assistere a schiarite.
Di sicuro mi ha insegnato a vivere l'amore nudo, proprio come diceva il grande cantautore italiano.
 

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