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mercoledì 28 novembre 2018

✨ NOVEMBRE IN FANTASY ► Ep. 8: Cinque luoghi fantasy.



















Buon pomeriggio, miei prodi biblioamici.
Si continua a viaggiare nei reami del fantastico – vi siete rifocillati per bene in questi giorni d'attesa? – esplorando, stavolta, proprio quei luoghi di cui abbiamo imparato le coordinate a memoria e che ci hanno restituito la libertà di essere noi stessi elevandoci all'esponente dell'infinito.
Luoghi immaginifici, d'invenzione o di bizzarra rivisitazione, il cui nome è diventato talmente familiare da regalarci la certezza che possa essere raggiungibile per davvero, come qualunque altro itinerario della vita. D'altronde, non fu rassettando i cervelletti dei suoi figlioli che la signora Darling s'imbatté per la prima volta l'Isola Che Non C'è?
P.S. Non troverete una descrizione completa del mondo, bensì una mappa rappresentativa che vi sarà possibile consultare e studiare con la massima – e necessaria – tranquillità. 
Ricordate: il piacere della ricerca è sempre riservato a voi. 

1. Terramare di Ursula K. Le Guin

Nel mondo incantato di Terramare, fatto di arcipelaghi e di acque sconfinate, un ragazzo si mette in viaggio verso l'isola di Roke e la sua Scuola di maghi, dove apprenderà le parole per sconfiggere creature favolose, guarire i malati, governare gli elementi, piegare gli uomini e la natura al proprio volere. "Sparviere" è il soprannome con cui lo conoscono al villaggio, Ged il nome segreto da rivelare solo agli amici fidati. E di amici Ged ne avrà certo bisogno, per superare indenne il lungo, avventuroso apprendistato che lo condurrà all'estremo limite del mondo, ai margini dell'Oceano Aperto, dove dovrà misurarsi con l'Ombra e con la parte più oscura della propria anima. Solo quando Ged sarà diventato un potente mago, Signore del Draghi, potrà affrontare le forze dell'oscurità che minacciano di sopraffare Terramare e riportare la magia in una terra che ne ha disperato bisogno.
Non si può cambiare niente dall'esterno. Stando al di fuori, guardando dall'alto, con un colpo d'occhio generale puoi scorgere le linee del disegno. Vedi cosa è sbagliato, cosa manca. Vorresti aggiustarlo. Ma non puoi annodare i fili. Devi esserci dentro, tesserli. Tu stesso devi esser parte del tessuto.
2. Narnia di C.S. Lewis


Viaggi fino alla fine del mondo, creature fantastiche, epiche battaglie tra il bene e il male: cosa avrebbe potuto aspettarsi di più un lettore? Scritto nel 1949 da C.S. Lewis, "Il leone, la strega e l'armadio" inaugurò la serie dei sette volumi che sarebbero divenuti celebri come "Le Cronache di Narnia". Un capolavoro che trascende il genere fantasy, ormai riconosciuto tra i classici della letteratura inglese del Novecento. C.S. Lewis lo scrisse con la dichiarata intenzione di rivolgersi ai bambini, ma non solo a loro. Era convinto, infatti, che "un libro non merita di essere letto a dieci anni se non merita di essere letto anche a cinquanta". Un'incredibile girandola di personaggi (fauni, ninfe, streghe, animali parlanti, eroici guerrieri), per il ritmo incalzante dell'avventura, ma anche per l'insolito spessore che tradisce l'immensa cultura di un autentico scrittore, noto medievalista dell'Università di Oxford, capace di attingere dalla vasta letteratura inglese quanto dalle allegorie dantesche. La presente edizione offre al pubblico italiano il testo integrale delle "Cronache di Narnia" in un unico volume, con un breve saggio in appendice in cui Lewis stesso spiega cosa significhi per lui "scrivere per i bambini".

Vi fu un tempo in cui facevi domande perché cercavi risposte, ed eri felice quando le ottenevi. Torna bambino: chiedi ancora.
3. La Terra di Mezzo di J. R. R. Tolkien 


''Il Signore degli Anelli'' è un romanzo d'eccezione, al di fuori del tempo: chiarissimo ed enigmatico, semplice e sublime. Esso dona alla felicità del lettore avventure in luoghi remoti e terribili, episodi d'inesauribile allegria, segreti paurosi che si svelano a poco a poco, draghi crudeli e alberi che camminano, città d'argento e di diamante poco lontane da necropoli tenebrose in cui dimorano esseri che spaventano solo al nominarli, urti giganteschi di eserciti luminosi e oscuri; e tutto questo in un mondo immaginario ma ricostruito con cura meticolosa, e in effetti assolutamente verosimile, perché dietro i suoi simboli si nasconde una realtà che dura oltre e malgrado la storia: la lotta, senza tregua, tra il bene e il male. Leggenda e fiaba, tragedia e poema cavalleresco, il romanzo di Tolkien è in realtà un'allegoria della condizione umana che ripropone in chiave moderna i miti antichi. L'edizione integrale del ''Signore degli Anelli'', riveduta in collaborazione con la Società Tolkieniana Italiana.

Se fossero più numerosi tra noi coloro che preferiscono il mangiare, il ridere e il cantare all’accumulare oro, questo mondo sarebbe più lieto.
4. Oz di Frank L. Baum 


Nelle grigie praterie del Kansas un potente tornado trascina via la casa di Dorothy e la lascia cadere nel misterioso Paese di Oz, un mondo fantastico popolato da strane creature: Biascichini, Scimmie Alate, Ammicchetti, Quadrotti... Attraverso il tema simbolico del viaggio, metafora della vita, Baum crea un'opera stupefacente. Dorothy, accompagnata dal Boscaiolo di Latta, dallo Spaventapasseri e dal Leone Codardo, parte alla ricerca del mago che potrà aiutare ognuno di loro. I quattro visiteranno luoghi incredibili, compiendo svariate esperienze in un Paese unico, pieno di colori, di atmosfere suggestive e di magia. Alla fine, dopo aver affrontato mille peripezie e avventure, ognuno dei protagonisti troverà quello che cerca. "Il meraviglioso mago di Oz" è una fiaba moderna che ci trasporta insieme a Dorothy in un luogo da sogno dove anche noi, camminando lungo la strada di mattoni gialli, partecipiamo a un viaggio indimenticabile.

Queste storie non sono vere; non potrebbero essere vere e insieme così meravigliose. Non ci si aspetta che qualcuno vi creda; sono state scritte per suscitare il riso e per rallegrare i cuori. Forse qualcuno di quelle grandi persone adulte ci prenderà in giro, prenderà in giro voi perché le leggete e me per averle scritte. Non fa niente. Molti dei grandi sono ancora bambini, proprio come voi e me. Non possiamo misurare un bambino con il metro della dimensione e della età. I grandi che sono bambini sono nostri amici; gli altri non dobbiamo proprio prenderli in considerazione perché si sono autoesiliati dal nostro mondo.
5. Dreamlands di H.P. Lovecraft 


Il "Ciclo del sogno" è una delle colonne portanti dell'opera di Lovecraft e si erge come la più multiforme, inventiva e spesso spiazzante esplorazione mai concepita nei regni dell'immaginario e del fantastico. Nella visione di Lovecraft la dimensione onirica è l'esatto opposto di un luogo contraddittorio, insensato o caotico e i "regni del sogno" formano un vero e proprio universo a sé stante, connesso al nostro da arcani portali, dotato di una complessa struttura tridimensionale, animato da contrasti, conflitti, battaglie. Eppure, perfino negli antri sotterranei più sinistri e minacciosi, è sempre invariabilmente pervaso da un alone di profonda e seducente magia.

Un tempo sognavo, e per me il mondo del sogno era più reale dell'esistenza che gli stupidi chiamano realtà, e più prezioso della mia stessa vita.

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