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lunedì 28 marzo 2011

Cose viste in giro e acchiappate al volo


La settimana ricomincia, miei cari amici lettori, e con essa anche i nostri post di aggiornamento. Il titolo vi suonerà bizzarro ma rende l'idea - almeno un pochino - di quello che vi mostrerò di seguito. Sapete che il blog Le Mele del Silenzio, gestito dall'intraprendente Vocedelsilenzio, è in pieno festeggiamento per il suo compleanno? Se vi eravate persi la news, don't worry, fate ancora in tempo a partecipare agli appetitosi giveaways indetti per l'occasione (sono tantissimi!). Dunque, ho scoperto, spulciando in mezzo ai suoi ultimi articoli, tre romanzi che hanno calamitato l'occhio - causa copertine d'impatto - e l'attenzione - causa trama interessante. Ho pensato subito di parlarne anche qui perché, potete immaginare, sono curiosissima di conoscere le vostre impressioni/reazioni. Ecco i titoli!



testoL'Umanità di Emiliano Gucci (Elliott).
Da otto anni non guida più. Cammina, prende il treno, passeggia nell'unico parco cittadino, nuota nella piscina comunale, spia la vita degli altri dal balcone di un anonimo condominio di periferia, dove non smette mai di piovere. Dorme poco e quando ci riesce riceve visite spettrali. Gioca a dama su Internet. È tornato a lavorare in fabbrica, che si è abbrutita e gonfiata di droga. Una volta ogni due mesi, di domenica, incontra una donna un tempo bella che adesso vive da reclusa, passando le giornate a tradurre e dormire: a lei è legato da una dipendenza tanto feroce da cancellare quasi tutto il resto. Intorno, ogni cosa appare sporcata da sangue e sopraffazione, come se la violenza fosse l'unica lingua con cui gli umani riescono a comunicare. Soltanto una ragazza che accompagna una donna in carrozzella, al parco, e un ragazzo sfrontato che insiste a cercarlo con strategie piuttosto bizzarre, sapranno sconvolgere la sua monotonia e spingerlo di nuovo verso il mondo. "L'umanità" racconta di un'anima smarrita che cerca di uscire dalla grande bocca nera che lo ha inghiottito tanto tempo fa, carambolando tra esistenze in apparenza insignificanti, marginali, minime.



testoLa Febbre di Francesca Genti (Castelvecchi).
Mentre animali mutanti e famelici si aggirano tra le macerie di una città semidistrutta, tre amici vagano allo sbando, senza meta. Il piccolo gruppo è composto dal poeta Andrej Babilonia, da un body artist e da un astrologo, tra i pochi esseri umani sopravvissuti in una città sotto assedio, completamente in mano a squadre di poliziotti aiutati da ferocissimi cani-babbuino.
I tre amici non hanno più niente da perdere: è questione di ore e saranno certamente catturati, torturati e uccisi. Proprio per questo motivo, in una situazione prossima all’Apocalisse, trascorrono le loro ultime ore di vita in preda a una frenetica euforia, all’insegna di un totale nichilismo. Sfidando ogni pericolo, passano le loro giornate a fare il bagno nel mare di catrame che avanza sempre di più, lambendo la periferia Nord-est della città, compiono rapine e atti vandalici all’interno di un mastodontico centro commerciale, banchettano con le velenosissime verdure transgeniche rubate in orti irrigati da ruscelli giallo-cromo e officiano strani rituali con le carcasse di animali disseminate per la città. Ma soprattutto, in un estremo sussulto di vitalità, cercano altri esseri umani di sesso femminile per accoppiarsi e preservare la specie, ormai quasi estinta.
Profetico, lirico e visionario, La febbre di Francesca Genti è la storia di una follia collettiva che porta alle estreme conseguenze gli eccessi del contemporaneo e che, grazie a una scrittura animata da un ritmo incessante, dà un volto e una voce ai demoni del nostro vivere quotidiano.

UN ESTRATTO - «Non è più tempo di guardare il cielo notturno, cercare stelle cadenti, esprimere desideri. Questo per due ragioni. La prima è che da un bel pezzo non esiste più la notte. Il cielo un giorno si è ribellato. Il sole si è incastrato rimanendo appena sopra la linea dell’orizzonte. Sono anni che viviamo in un perenne tramonto. La seconda è che, al pari del cielo stellato, anche il futuro non esiste più. O meglio: è drasticamente diminuito, abbiamo quasi esaurito la nostra razione di futuro. Siamo rimasti in pochi qui in città e tutti con le ore contate. Esprimere un desiderio? L’unico sensato sarebbe quello di essere catturati, torturati e uccisi il prima possibile. Ma non possiamo farlo perché non vogliamo morire.»


testoL'AUTRICE - Nata a Torino nel 1975, vive e lavora tra Genova e Milano. Come poetessa, oltre ad aver scritto con Francesco Bianconi una canzone per i Baustelle, è stata tradotta in inglese e in arabo e ha pubblicato, tra l’altro, i volumi Il vero amore non ha le nocciole (Meridiano Zero, 2004) e Poesie d’amore per ragazze kamikaze (Purple Press, 2009) mentre, in veste di narratrice, ha partecipato a diverse antologie e scritto per “Velvet” e “Nuovi Argomenti”. La febbre è il suo primo romanzo.




testoLibri di Sangue di Clive Barker (Castelvecchi)
«Ho visto il futuro dell’horror, il suo nome è Clive Barker», scriveva quasi quarant’anni fa Stephen King. Gli anni sono passati e Clive Barker di strada ne ha fatta tanta, da scrittore a regista, da pittore a produttore di successo. Autore di celebri icone del cinema quali Pinhead, il demone per eccellenza di Hellraiser, o del killer sanguinario Candyman, Barker ha esordito con una serie di racconti - scelta indubbiamente atipica - che hanno rivoluzionato un genere e portato “sangue fresco” a tutti gli amanti della buona letteratura. In questo volume, il primo della serie Libri di sangue, premiato con i prestigiosi British e World Fantasy Award e portato sul grande schermo dal regista John Harrison, faremo la conoscenza con la dottoressa Mary Florescu, il cui esperimento parascientifico, condotto assieme al giovane medium Simon McNeal, darà il via a una ghiandola infernale che coinvolge i vivi e i morti e ci farà scoprire come mai possiamo dirci tutti «libri di sangue».


testoL'AUTORE - Nato a Liverpool nel 1952, è considerato uno dei massimi esponenti del new horror, nonché uno dei pochi autori in grado di trascinare il genere fuori dalla sua nicchia di appassionati. Dopo la serie dei Libri di sangue, Barker ha scritto numerosi altri romanzi- tra i suoi tanti titoli di successo: Schiavi dell’inferno (1986), Cabal (1988), Sacrament (1996), Galilee (1998), il canyon delle ombre (2001), Abarat (2002)- e saggi, scritto, diretto e prodotto film- indimenticabile Hellraiser. Non ci sono limiti (1987)- e videogiochi. Attualmente vive a Los Angeles, assieme al compagno e alla figlia di lui. Il suo sito internet è www.clivebaker.info




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