Vi starete domandando che fine abbia fatto. Avrete immaginato di tutto, in due giorni di assenza può accadere qualsiasi cosa: la vostra Anita Book rapita da un alieno idrocefalo con la lingua biforcuta; sequestrata dal brigante del villaggio e rinchiusa in una torre a pettinare orsacchiotti di peluche; scivolata in un budino al lampone di dimensioni spropositate; catapultata nel Giurassico e intenta a sfidare, in una memorabile partita a scacchi, uno stegosauro acculturato. Sì, be', la fantasia porta lontano ed è un gioco divertente. Potrebbe anche, come per magia, diventare realtà e allora sarebbe un vero spasso!
Tuttavia, non è il mio caso. La vostra Anita Book è semplicemente presa da queste giornate di veglia pasquale. Continuo a leggere e ad aggiornarmi -- infatti devo mostrarvi alcune cose -- però, allo stesso tempo, vivo intensamente, dentro e fuori di me, i vari momenti preliminari al grande giorno d'esultanza, la Pasqua appunto. Sapete della mia fede e, probabilmente, è giusto che ciascuno affronti questo periodo particolare dell'anno con le proprie intenzioni -- spirituali o, più semplicemente, di vita -- e il proprio cuore.
Domani giungiamo al penultimo giorno, preparatorio alla domenica di festa. Domani troverete una recensione -- un'anteprima sulla quale esprimerò pareri che, chissà, potrebbero sorprendervi -- e una prossima uscita, di un'autrice, oltretutto, che abbiamo anche avuto il piacere di ospitare qui. Domani.
Oggi, invece, vi lascio solo questo breve post e una canzone.
Un brano dolce, che possa comunicarmi a voi e danzare leggerissimo sui vostri cuori.
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