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mercoledì 19 ottobre 2011

Una chiacchierata con... Paolo Barbieri

L'avreste mai immaginato? Nemmeno a me sembra reale quello che sto per fare, eppure è successo. Paolo Barbieri ha accolto l'invito ed è oggi ospite nel nostro blog! Che emozione, che momento! Era da troppo tempo che covavo questo desiderio e adesso posso dire di averlo realizzato. Partiamo da ieri, però. Ieri è stata una data importantissima per Paolo, perché ha segnato il suo debutto in libreria non solo nelle vesti di illustratore ma anche e soprattutto di autore. Date un po' un'occhiata a quanto segue. 




Favole degli Dei
Paolo Barbieri
Mondadori
Pagine 132
Prezzo 22,00 €


All'ombra delle gesta più celebrate degli antichi eroi scorrono storie che nessuno ha mai raccontato e che svelano sfumature sorprendenti e scorci invisibili. Queste storie vengono ora alla luce grazie ai disegni e alle parole di uno dei più importanti illustratori italiani, in una reinterpretazione vibrante e personale delle creature che popolano il pantheon delle leggende greche. Dei, Titani, ninfe, mostri, ma anche uomini coinvolti per il volere del fato nelle vicende degli immortali vengono raccontati e disegnati attraverso un nuovo immaginario che fonde testo e illustrazione, dark fantasy e poesia, modernità e mito. Le antiche leggende diventano così favole oniriche e sensuali: Poseidone, Zeus, Medusa, Atena, Afrodite, Pegaso, il Minotauro e tanti altri sono ritratti come mai prima d'ora.



Paolo Barbieri
Dopo aver regalato alle storie di Licia Troisi le copertine più belle e amate, dopo collaborazioni su collaborazioni con diversi marchi editoriali di alto prestigio, dopo anni di praticantato e fiducia in se stesso, oggi Paolo può ritenersi pronto per il lancio. Sul palcoscenico non vi sono altri attori, né comparse. I riflettori sono puntati tutti addosso a lui, protagonista indiscusso. Favole degli Dei è un'opera che vuole restituire al mito — specialmente classico — la sua gloria, arricchendo e reinventando cromatismi, fisionomie e interpretazioni.
Torna l'Olimpo, tornano le origini del pantheon divino, tornano i figli di Zeus e le leggende che, più della loro stessa discendenza sovrumana, li hanno resi immortali. I tratti non risparmiano l'austerità dei volti, le seducenti curve delle dee tentatrici, le atmosfere e il valore epico dei conflitti. Non vedo l'ora di poterlo toccare con mano e sfogliarlo nella tranquillità, magari di casa (questo significa che molto probabilmente farò uno strappo alla regola e lo comprerò). Adesso, però, facciamoci raccontare dalla mente creatrice com'è iniziata l'avventura e dove, secondo i desideri del cuore, andrà a finire. Godetevi questa appetitosa intervista con Paolo Barbieri! 



INTERVISTA



Boggart 
1. Ciao Paolo! Che onore averti ospite qui. Benvenuto e grazie per aver accettato il nostro invito. Prego, accomodati pure. Ho dato una spolverata a questo divanetto, così possiamo ricreare la giusta atmosfera per la nostra intervista. Devi scusarmi, ma non mi piace avere polvere di fata sparsa ovunque, e si da il caso che il salotto sia uno dei loro posti preferiti. Esserini abitudinari, le fate. Allora, cosa posso offrirti, vediamo... Oh, cielo! Ho preparato dei tortini al cioccolato. Spero ti piacciano. Dovrebbe rimanere un segreto ma...sì, dai, con te sarà in buone mani. In cucina ho un paio di boggart servizievoli che mi aiutano. Sono dei veri portenti! Il loro pasticcio di funghi è la fine del mondo! Ah... 
Comunque, mentre mi allontano per andare a prendere i tortini, perché non ci racconti qualcosa di te? I nostri lettori avranno il prurito, ci scommetto, per la troppa curiosità di sapere chi è Paolo Barbieri. Dove inizia la tua magica avventura? 

Michael Whelan 
R— Ciao e grazie dell'accoglienza in questa magione surreale! 
I Boggart mi stanno già simpatici: il loro pasticcio di funghi mi tenta ben più dei tortini al cioccolato, che tuttavia  non rifiuterò. La mia avventura inizia fin dove arrivano i miei ricordi: sono cresciuto con la matita in mano, e ho sempre adorato disegnare. Anche se ho frequentato scuole dove ho potuto migliorare la mia tecnica (Istituto d'arte e un biennio di accademia grafica a Milano), sono soprattutto un autodidatta. Ho studiato e osservato le opere dei più grandi artisti/illustratori mondiali (Michael Whelan, Rodney Matthews, Boris Vallejo, Frazetta, John Howe, Keith Parkinson, Giger, Alan Lee, Chris Foss, e tanti altri). Inoltre ho cercato di apprendere più tecniche pittoriche, come l'aerografo, l'acrilico, l'acquerello, l'olio e i gessetti. Dopo aver mostrato il mio portfolio a vari studi milanesi, ho lavorato alle mie prime copertine: anche se all'inizio eseguivo disegni per libri d'avventura, gialli, e narrativa varia, poco alla volta ho potuto illustrare copertine con tematiche fantascientifiche e fantasy, realizzando quel desiderio che per diversi anni avevo tenuto “nel cassetto”. Tra un disegno e l'altro, è arrivata la richiesta per le illustrazioni dei primi libri di Licia Troisi, e da li è iniziata un bellissima avventura popolata da elfi, guerrieri, creature e reami immaginari.


2. Dopo aver detto quello che sto per dire, mi scaverò una tomba e andrò a seppellirmi, però è la pura verità. Arte era la mia materia preferita a scuola, eppure non mi sentivo mai all'altezza. Ci trovavo racchiuso il mondo visibile e invisibile, anche se la maggior parte delle volte riferire le mie impressioni a voce alta mi faceva sembrare una con le rotelle fuori posto. Ammiravo la leggiadria della mano del mio insegnante, la sua fluidità sulla superficie, gli ingorghi di linee che s'abbracciavano fino a creare un'armonia, fino a rivelare il senso di così misteriosa danza. Tecnica. Lui ci ripeteva sempre che bisognava partire da una tecnica di base e che poi si poteva proseguire per la propria strada, inventandone di nuove e originali. È stato così anche per te, immagino. Oppure no? E, se ti chiedessi di descrivere la tua tecnica di disegno? I suoi punti chiave? Si ispira a qualche maestro? 


R— Si, la tecnica è molto importante: spesso, chi ama disegnare comincia come me fin da bambino, per cui quello che da piccolo era divertimento, si è rivelato tra le migliori delle scuole. Sicuramente uno dei passaggi chiave è imparare l'anatomia: una volta compresi i “segreti” del corpo umano e dei suoi movimenti, tutto il resto risulta più semplice, in special modo disegnare animali e mostri in genere (anatomia comparata, ovvero lo studio di quanto uomo e animali hanno in comune a livello strutturale e muscolare). Durante il continuo esercizio, si forma una delle peculiarità più importanti per un disegnatore, ovvero lo stile. La mia tecnica attuale comprende la realizzazione di uno o più schizzi su carta o in digitale, dopo aver letto la richiesta della casa editrice (supportata spesso da riassunti del libro o descrizione dei personaggi). Quando mi viene dato l'ok, passo alla colorazione definitiva col computer, utilizzando una tavoletta Intuos 4 e Cs4 + Painter.


3. Navighiamo in acque tranquille, ora. Posso chiederti qual è stato il primo soggetto che hai disegnato? Quanto sei cambiato da allora? C'è un'opera in particolare a cui super-affezionato? Perché riesco quasi a vedere il tuo sopracciglio sollevato e la tua voce sospettosa che protesta "ehi, questo è giocare sporco! Abbiamo già superato le cinque domande!"? Sarà solo un'impressione. (Anita ridacchia)

R— Aspetto sempre il pasticcio di funghi. Da allora mi sono evoluto tecnicamente, ho sperimentato molto, ho realizzato alcuni libri illustrati (Creature del Mondo Emerso, Guerre del Mondo Emerso-guerrieri e Creature, Il richiamo della foresta), ho lavorato come scenografo per alcuni cartoni animati, e ho fatto molti draghi. Comunque la prima copertina pubblicata con un mio disegno, è stata “ Come in una gabbia”, romanzo di Torey Hayden (edizioni Tea). Dagli acrilici sono passato alla pittura digitale, e ho finalmente realizzato un libro completamente mio: Favole degli Dei. Parlando di opere a cui sono particolarmente legato, citerei Nihal della terra del vento, Asmodeo, L'urlo, Alice nel paese della vaporità, Lullaby, La setta degli assassini, Cronache del Mondo Emerso-trilogia completa.



4. Hai un sogno nel sogno? Immagino che diventare un illustratore di questi livelli rappresentasse un tuo grande desiderio, allora mi chiedo se c'è ancora qualcosa che vorresti realizzare. Una commissione a cui aspiri nel profondo del tuo cuore. Un personaggio-mito che vorresti fortemente interpretare...


R— Ho diversi sogni nel cassetto, ma per ora rimangono top secret! Un personaggio mito da realizzare? Mi piacerebbe cimentarmi con i racconti di Lovercraft e Asimov.


5. Ultima domanda. Il tuo nome si è visto spesso abbinato a quello di una delle autrici più amate della letteratura fantastica italiana: Licia Troisi. Ora, però, il tuo vero e proprio debutto in libreria. Come ci si sente? Raccontaci di questa esperienza con "Favole degli Dei", il nuovo libro illustrato che sarà disponibile a partire dal 18 Ottobre e che presenterai ufficialmente in occasione del Lucca Comics & Games. In quali fascinose avventure s'imbatteranno tutti i tuoi sostenitori?

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R— Reinterpretare la mitologia greca è sempre stato un mio desiderio, fin da quando vidi per la prima volta “Scontro di Titani” (regia di Desmond Davis, 1981), ultima fatica cinematografica di Ray Harryhausen, il mago della stop motion. Questo progetto è nato un po' per caso: stavo semplicemente disegnando un guerriero, cercando di evolvere un certo stile visivo inaugurato con alcune copertine; l'illustrazione mi piaceva, e ben presto decisi che quel personaggio sarebbe stato Ares, il dio della guerra, o meglio, mi sembrava che quella interpretazione incorniciasse perfettamente quello che avevo creato. Successivamente disegnai Afrodite e Medusa. Ultimate le illustrazioni, mi resi conto che cimentarmi finalmente con il pantheon delle creature leggendarie greche, sarebbe stata una sfida fantastica. Così proposi l'idea a Mondadori, corredando le immagini con testi che avrebbero reso gli Dei eroici ma allo stesso tempo più “umani” e fragili. Il progetto venne accettato con entusiasmo, e dopo un anno e mezzo, ho terminato il libro. Per questi disegni ho fatto inizialmente un elenco di Dei, Titani, Ninfe, Creature e mostri che avrei voluto disegnare, per poi scartare tutte quelle figure che non mi suscitavano particolari emozioni. Durante questo periodo di lavoro, ho più volte cambiato idea su alcuni personaggi da rappresentare, volendo in un certo senso sfruttare le sensazioni più forti che quelle leggende mi comunicavano. Il progetto è stato in effetti in continua evoluzione: un disegno appena realizzato mi dava nuove idee, anche per modificare immagini create mesi prima, esattamente come è successo per i testi, in cui l'ultimo nato influenzava una storia scritta molto prima. Quando da piccolo vedevo film come Scontro di Titani  (sopra citato), La storia infinita, Labirynth e Guerre Stellari restavo meravigliato: spero di essere riuscito a trasmettere questo senso di stupore attraverso le immagini e i testi di Favole degli Dei.



6. Paolo, io ti ringrazio di nuovo per la pazienza, la cortesia e la disponibilità. Torna a trovarci quando vuoi, la porta sarà sempre aperta. Noi ti auguriamo di poter conquistare tutte le vette dei tuoi sogni e di poter vivere tutte le gioie che ti meriti. Un saluto affettuoso! Ciao, ciao!


R— Grazie mille a voi! (e la prossima volta, niente tortini al cioccolato)

Se volete saperne di più, visitate:


1. Il sito ufficiale di Paolo Barbieri
2. Il suo profilo Facebook ufficiale
3. La sua fanpage di Facebook


Noi, invece, ci vediamo alla prossima chiacchierata! 


3 commenti:

Camilla P. ha detto...

Che meraviglia! Non vedo l'ora di poter sfogliare il libro *___*

Michela ha detto...

Ho una voglia matta di comprare questo libro, ma il prezzo è un pokino alto :) Vedo se riesco a fare uno strappo alla regola!

Laura Bf ha detto...

Barbieri che scrive e disegna un libro... un sogno che si realizza, direi. Almeno per quanto riguarda me. ^_^ Sono curiosa di leggere quest'opera. Davvero, davvero curiosa!