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domenica 26 maggio 2019

I libri. Ne vale ancora la pena?

Sono tanti gli elementi che stridono con l'immaginario classico legato al mestiere del libraio e, facendo due calcoli, salta fuori un bel groviglio di riflessioni.
Ma cosa ti aspettavi?, direte voi. Siamo nel 2019, abbiamo colonizzato la rete, godiamo di un intrattenimento h24 libero e variegato — e spesso destrutturante — e la formula magica che apre la cave of wonder sembra essere connessione, condivisione, commercializzazione.
Eppure, com'è possibile che l'ordine naturale degli interessi e delle prospettive sia cambiato all'improvviso? È per forza così che deve andare?



Questo libro non è per te.
Una provocazione lanciata nell'aria che diveniva scintilla di curiosità — e anche un po’ bramosia. Succedeva solo una decina di anni fa e il lettore non poteva saperlo, ma era già in trappola e finiva per cedere alla tentazione di inoltrarsi tra le pagine, un po’ per dimostrare il suo coraggio e un po’ per sperimentare il fascino del pericolo che poteva nascondersi tra una riga d'inchiostro e l'altra.
Si lasciava sedurre, era pronto ad affidarsi all'autore e all'avventura che gli prometteva, sapendo, inoltre, che la sua fiducia sarebbe stata generosamente ricompensata.
Andava a incastrarsi, insomma, nell'intersezione esatta tra realtà e finzione e si abbandonava alla meraviglia.

L'incipit de La Storia Infinita, romanzo long-seller del tedesco Michael Ende, è uno dei più ripercorsi e amati, e questo perché l'incontro tra Bastiano e l'ambiguo bibliotecario traduce sapientemente il senso profondo e indistruttibile dell'eredità del libro, custode del tempo e dello spazio, di epoche ed esistenze. Un senso e un dono di arricchimento e di crescita, che oggi, ahimè, non trova più terreno fertile e attecchisce con estrema fatica nei cuori di pochi sopravvissuti.

Sottrarsi alla malia del progresso tecnologico, certo, non è affatto semplice, complice soprattutto il flusso ininterrotto di informazioni che bombarda la nostra quotidianità e che non ci consente di separare i dati buoni da quelli tossici, né tantomeno di guarire il livello di stress e di agitazione emozionale.
Il risultato, tuttavia, è che questa frenesia di attività e pensieri ha trasformato la vita in un diversivo, alimentando la convinzione che non valga la pena godersela da dentro quanto piuttosto da fuori, schermando ogni sorta di autenticità, indipendenza e identità.

Allora perché perseverare nella lotta alla strenua difesa del libro?
Trovo che la storia raccontata dallo scrittore per bambini e ragazzi Mac Barnett racchiuda in sé la risposta più bella e più potente. La sola, a mio avviso, che incoraggi a resistere e a tenere alto il vessillo. 

Sei d'accordo anche tu?

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Ciao Anita Book.
I libri hanno un valore intrinseco e soprattutto infinito.
Non verranno mai soppiantato né dalla tecnologia né da altre forme di trasmissione del sapere. Anche se da più parti il messaggio è quello, il libro di carta possiede un valore grandissimo.
La tecnologia esercita un grande potere, ma non sconfiggera'mai le potenzialità infinite del libro.
Un caro saluto,
WaterDream

Justme_Anita ha detto...

Ciao WaterDream!
Grazie di cuore per aver lasciato un commento così saporito di magia. Grazie per aver supportato il mio pensiero, per averne condiviso la causa e per avere alimentato la fiducia e la speranza.
Devi essere un grande/una grande sognatore/sognatrice — come dopotutto fa presagire il meraviglioso nickname scelto —, di quelli, però, che non si limitano a produrre immaginazioni bensì anche a trasferirle nella realtà.
Spero di leggerti ancora.

Un abbraccio grande,
Anita

Anonimo ha detto...

Ciao Anita.
Grazie mille della tua risposta!!!
Sei molto gentile!
Sono dell'idea che cercare di realizzare i sogni sia un compito alla portata di tutti. A volte non ci riusciamo perché ci facciamo paralizzare dalla paure o dalle paranoie... Ma dobbiamo ritentare e non scoraggiarsi mai. Pensiamo che sia troppo tardi, ma, dal mio punto di vista, non è così. I sogni hanno sempre tempo per noi, anzi si collocano in un orizzonte a-temporale (anche se noi li possiamo realizzare solo nella temporalita'). La questione è: noi abbiamo tempo per i nostri sogni?
La magia è dentro di noi anche quando non ce ne accorgiamo! Andiamo incontro al nostro sogno che ci aspetta!

Sicuramente ci teniamo in contatto!
Ti ringrazio ancora!
Vai avanti così che sei troppo brava!!!!!
Un abbraccio forte,
By WaterDream