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lunedì 1 marzo 2021

A domande, risposte. Che fine farà L'Ora del Libro.

Inutile girarci intorno. Quando ci si ostina a non accettare il cambiamento, le cose che abbiamo sempre creduto immutabili continuano ad andare peggio e gli stati di malessere, indisposizione emotiva e crisi psicologica a sghignazzarci in faccia costringendoci in una situazione debilitante di insofferenza e sconforto. Confrontiamo i nostri risultati con quelli di chi opera nello stesso settore ma riesce meglio, collezionando seguaci, feed d'attenzione positivi, stimoli, proposte e notorietà.
Succede anche con gli ospiti, come recita il vecchio adagio: dopo un paio di giorni, puzzano.

Il nostro blog ha goduto del suo periodo di gloria, della sua ascesa in una dimensione cibernetica che conosceva poco il potenziale del web e i suoi stupefacenti strumenti di divulgazione. Nel 2008, chi raccontava di libri si contava sulle dita di una mano (manco due) e le video-recensioni erano una vera novità. Oggi i social si evolvono giornalmente e se non sei avvezzo agli algoritmi è difficile mantenere il passo (poi, neanche tutti condivisibili ma questa e un'altra storia, ed è comunque al sapore personale).

Per undici anni ho lavorato alla diffusione del virus della lettura accogliendo richieste  di autori, editori e start-up. Mi sono formata negli ambienti che ne celebravano il culto, ho potuto arricchirmi del legame con personalità di spessore e ho ricevuto persino risposte a domande sul futuro. La scoperta fondamentale, però, confermatami ancora di più in queste lunghe settimane di riposo e dibattito interiore, resta l'aver consolidato la consapevolezza del mio progetto di vita: perseguire il cammino della scrittura per raccontare di mondi e voci. È successo con Suzie Moore, tra i lavori più sentiti a cui abbia dato luce, e ha passato il testimone a Everlasting, che letto adesso farebbe accapponare la pelle (ha bisogno di una ristrutturazione completa, quel romanzo). 
Per dirti, troppo poco per un'anima che ha promesso di consacrarsi all'arte della prosa.

Non parlare di scrittura. Scrivi.

Lo professa Ray Bradbury, e aggiunge: devi essere talmente ubriaco di segni, parole e ispirazioni da annullare il potere della realtà di distruggerti. Non che la realtà sia preposta allo sterminio della specie umana ma spesso è limitante, offrendo solo uno scorcio delle mille risorse a disposizione. La vita stessa chiede che ci si alleni all’eventualità che niente di ciò che abbiamo costruito/conquistato duri in eterno o che ci assicuri un benessere indefettibile, perpetuo. Un’altra volta, non sto suggerendo una versione fatalistica dei fatti ma descrivendone un metodo di funzionamento. Non deve spaventarci perché invita, invece, alla presa di coscienza su quelli che effettivamente e concretamente desideriamo eleggere a nostri obiettivi portanti e su quali, dall’altra parte, sia preferibile "salutare".
Mi viene in soccorso Mark Manson, ambasciatore di un movimento di pensiero che potrebbe apparirti radicale ed egoistico, basato sulla logica della convenienza, ma che nutre una verità essenziale. 

Essere aperti alle tue insicurezze paradossalmente ti rende più sicuro di te e carismatico per le altre persone. Il dolore di un confronto onesto è ciò che genera fiducia e rispetto nelle relazioni. La sofferenza attraverso le tue paure e le tue ansie è ciò che ti permette di costruire coraggio e perseveranza. […] Quando ci interessiamo di troppe cose, quando decidiamo di curarci di tutto, ci sentiamo perpetuamente come se ci fosse dovuto di essere felici e confortevoli tutto il tempo, e quando ciò avviene, la vita ci fotte.

Avere dubbi, sperimentare il dolore, identificare il fallimento e chiamarlo per nome, senza la vergogna e/o la paura che sia venuto per punirci e che sia irreversibile, parlarne con la sincerità dei sentimenti (ricorda che l'area emotiva è sempre la prima a intervenire nelle questioni di bisogno della vita) permette e promette la realizzazione di un temperamento energico, tenace e innovativo, capace di ricrearsi in ogni momento, che sia di impedimento come di successo, e favorisce l'attuazione del piano che consente il raggiungimento della comprensione piena della propria persona. 

Il Destino non accade né si precostituisce, non nella mia visione del mondo, e per manifestarlo al livello massimo della forza occorre farsi esecutori responsabili e ascoltatori vigili dei suoi ideali e dei suoi talenti. Che sono i nostri veri recettori. 

Vabbè, ma questo malloppo di roba per arrivare a quale conclusione?
Sei sempre la solita parolaia da strapazzo, Ani.

La vostra replica unanime.

Non abbandonerò il nostro salotto di chiacchiera. Non è mai stata una soluzione contemplabile, persino in vista di criticità interiori ben più pesanti, nel passato. Ne modificherò le abitudini, però. Per quanto grata alle collaborazioni e alla stima di amici scrittori ed editori, non prenderò più in lettura titoli su loro richiesta; sarò sempre lieta di riceverne la segnalazione, affinché possa essere aggiornata sulle news più attese e prelibate, ma sceglierò io se, come e quando leggerle per condividerne le opinioni. Discuteremo di argomenti affini, attualità, ti racconterò del mio modo di approcciare, interpretare e vivere la scrittura.
Nel week-end, potrebbe saltar fuori qualche estratto sviscerato di un testo che mi ha particolarmente colpito e che ritengo possa allungare un fascio di luce sulle tue esitazioni. 

Guarda quello che è successo alla mia grande amica Martina. Ha cominciato con un tipico canale YouTube dedicato al biblioverso e, dopo numerosi tentativi più o meno soddisfacenti, ora è titolare di una casa editrice, Believe Edizioni, con un catalogo di pubblicazioni già all'attivo. Baciata dalla fortuna? No. Armata di coraggio, perseveranza, amore incrollabile, fiducia e pazienza. 

Terminerò di presentarti gli ultimi romanzi ricevuti che non ho ancora recensito e poi imboccherò il percorso di trasformazione. Se hai voglia di contattarmi, lo ripeto, per mettermi al corrente di un progetto letterario, un festival, l'uscita di un libro, come editore e/o autore, non frenarti. Rimarrà un immenso piacere, per me, e andrà ad aggiungersi al bagaglio informativo utile ad ampliare le sezioni del blog. Oh, quasi dimenticavo: naturalmente il discorso si estende anche alla routine del canale. Video e contenuti quando scalpiterò dalla voglia di suggerirti uno o più titoli imperdibili e in modalità che potrebbero sembrarti inedite. 

Porrò un accento sul mio profilo di autrice, piuttosto. Il Tempo è maturo perché ti introduca al mio prossimo lavoro narrativo, Ester, che mi auguro con il cuore tu possa conoscere a breve. 
Ecco, intanto, gli indizi apparsi in rete. Su Instagram, precisamente. 

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Ci congediamo con il trailer di Tenebre e Ossa, adattamento seriale dell'omonimo romanzo di Leigh Bardugo, capitolo inaugurale al Grishaverse, disponibile sul Netflix dal 23 aprile (sarà una delle gioie del mese).
Mi è dispiaciuto non filmare una reaction a caldo. Avresti dovuto vedere la mia faccia. Mi ha pervaso un gelo agghiacciante e benché resista l'avversione verso alcune scelte attoriali (Mal, per esempio), ne ho rivalutate altre (Kaz, l'Oscuro). Le aspettative sono alte. Tu cosa ne pensi?

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