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Visualizzazione post con etichetta Chiacchiere. Mostra tutti i post
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mercoledì 14 luglio 2021

⛵️#DiarioDiBordo | Aggiornamenti, vittorie e storie in corso.

L'ultimo post risale al 21 maggio. Nel frattempo sono morta? A tratti, come nelle conversazioni in alfabeto Morse. Mi spiace davvero non pubblicare con regolarità, ma è un periodo di grossi sconvolgimenti e mi ritrovo immersa più nella vita quotidiana che in quella digitale. Ricorda, però, che quando non mi leggi qui puoi recuperarmi sui social. Non è difficile che, trattandosi di piattaforme di condivisione più istantanee, riesca a garantirti apparizioni più consistenti. 

Sono successe anche un sacco di cose bellerrime. Ho aperto un nuovo GDL, su Telegram, e a giugno abbiamo letto La Chimera di Praga della Taylor, nella sfavillante ristampa per il decennale a opera della Fazi (tra poco sarà lo stesso per Il Circo della Notte della Morgenstern; 17 luglio, se non sbaglio). Avevamo fissato una live di discussione finale ma è saltata come un mortaretto. Vediamo di riuscire a organizzarci entro il mese. Ad agosto ci avventureremo tra le pagine di un'altra storia. Se sei curioso di scoprire quale e vuoi dare il tuo contributo votando il titolo che ti piacerebbe "vincesse", fai ancora in tempo. Unisciti alla ciurma; l'unico requisito richiesto dal regolamento di bordo è portarti dietro un paio di bottiglie di rum. 

Qualche settimana fa ho ricevuto una mail dallo staff del Master in Editoria e Booktelling dell'Università Cattolica del Sacro Cuore che mi invitava a partecipare al primo Forum Nazionale dei BookInfluencer, un evento dedicato al futuro della divulgazione letteraria nel digitale.
Bello nella forma (la location scelta è stata la prestigiosa Villa Mazzotti a Chiari) e ricco nei contenuti. Tanti gli spunti di riflessione, tanti gli ospiti coinvolti ad argomentarli: "Matteo Biagi (insegnante e curatore del sito Qualcunoconcuicorrere.org, animato da ragazzi tra i 12 e 23 anni), David Frati (direttore di Mangialibri.com), Giovanna Burzio, (curatrice di Bookinfluencer. Chi parla di libri e dove trovarli, La Corte editore), Giulia Fossati (digital PR di GEMS Gruppo Editoriale Mauri Spagnol) e Stefania Soma, nota in rete come “Petunia Ollister”."

lunedì 1 marzo 2021

A domande, risposte. Che fine farà L'Ora del Libro.

Inutile girarci intorno. Quando ci si ostina a non accettare il cambiamento, le cose che abbiamo sempre creduto immutabili continuano ad andare peggio e gli stati di malessere, indisposizione emotiva e crisi psicologica a sghignazzarci in faccia costringendoci in una situazione debilitante di insofferenza e sconforto. Confrontiamo i nostri risultati con quelli di chi opera nello stesso settore ma riesce meglio, collezionando seguaci, feed d'attenzione positivi, stimoli, proposte e notorietà.
Succede anche con gli ospiti, come recita il vecchio adagio: dopo un paio di giorni, puzzano.

venerdì 8 marzo 2019

Vita, Libri & Co!

Scommetto che per un momento lo avete creduto possibile: Anita ci ha abbandonato, stavolta sul serio. 
Invece no, non riuscirete mai a liberarvi di me (per sfortuna, eheheh). 
Non scrivo da più di un mese su questo blog, lo so, ma solo perché il lavoro ha scombussolato i miei ritmi biologici e perché quando rientro a casa vorrei fare milioni di cose e poi crollo, morta di sonno. 
Però mica posso mollare gli ormeggi e partire alla volta di nuova isole?! È questo il mio porto sicuro ed è qui che voglio restare. Se insieme a voi, ancora meglio. 
In questa nuova puntata — registrata nel mezzo di un paio d'ore libere prima di ritornare in libreria — vi racconto un po’ di cose, vi lancio due consigli di lettura come boomerang e vi mostro alcuni doni ricevuti da amici speciali. Insomma, in questa nuova puntata il nostro salotto di chiacchiere e sorrisi, sogni e ispirazioni, condivisione e contagio. 
Ci vediamo alla prossima? 

martedì 24 aprile 2018

✨ Mirabilia 24.04.2018 // Notizie dal bibliouniverso.

Il quarto numero del nostro magazine giunge in netto ritardo, ma giunge. È stato un po’ più faticoso reperire le informazioni su qualche nuovo diritto acquisito dalle nostre amate CE, eppure, armata di pazienza e fiducia, sono riuscita a stanare notizie preziose. Buona lettura!


mercoledì 4 aprile 2018

✨ Mirabilia 27.03.2018 // Notizie dal bibliouniverso.

'Sera, miei splendidi biblioamici.
In estremo ritardo, ma arriva. Il terzo numero di Mirabilia, il nostro magazine semplice e spiccio sul gossip letterario in circolazione. Adocchiate per caso qualcosa di interessante?


martedì 27 marzo 2018

✨ Mirabilia 27.03.2018 // Notizie dal bibliouniverso.

Strano a dirsi ma siamo già al terzo appuntamento con Mirabilia. La creazione di questo monofoglio ripieno di news letterarie mi entusiasma sempre un sacco. Certo, la ricerca delle notizie, delle prossime uscite, di qualche anteprima pescata sottobanco porta via del tempo -- e non poche energie, considerando che mi capita di trascorrere anche mezza giornata a setacciare il web -- ma la soddisfazione per il risultato finale è grandissima e impagabile, talmente grande da cancellare in un colpo qualsiasi fatica. Perciò, ecco, gustatevi il terzo numero di questa strampalata e amatoriale rivista del biblio-gossip.
Con amore, Anita. 

P.S. Quasi dimenticavo: avete visto il nuovo trailer italiano di Tuo, Simon? Se non lo avete ancora fatto, tranquilli e cliccate qui


martedì 20 marzo 2018

✨ Mirabilia 20.03.2018 // Notizie dal bibliouniverso.

Una settimana è passata e il secondo appuntamento con Mirabilia è arrivato. Oggi pare che sia anche la giornata mondiale della felicità – o qualcosa di simile – ma, ditemi, abbiamo forse bisogno di istituire una giornata commemorativa per ricordare l'importanza che può assumere la felicità se applicata con alacre regolarità alla nostra routine quotidiana – e senza necessariamente che vi sia una ragione per farlo? A voi le considerazioni e, nel frattempo, buona lettura.






martedì 13 marzo 2018

✨ Mirabilia 12.03.2018 // Notizie dal bibliouniverso.

Udite, udite miei prodi biblioamici
Qui è la stazione radio L'Ora del Libro che vi parla e questa è Mirabilia, una rubrica settimanale interamente dedicata alle chiacchiere, agli scoop, alle novità, agli agi e ai fasti del vorticoso universo letterario. Una pagina disseminata di ritrovamenti, segnalazioni e luminose ispirazioni librose che potrete consultare ogni lunedì qui sul blog. Pronti? Via con il Numero 0.



venerdì 27 ottobre 2017

I DOLORI DEL GIOVANE BOOKTUBER | PRO e CONTRO della rete.

Che poi, chi è questo “booktuber”? Che razza di nome è? Non si potrebbe più semplicemente chiamarlo "lettore" e farla finita? E no, perché fa il lettore, sì, ma sul tubo, e quindi da qui la combinazione galeotta. Vai a capire… 
Comunque, altri colleghi hanno dato il via al mio prurito e risposto alla pesantissima questione, così ho deciso di elargirvi pure la mia visione delle cose. Non mi resta che aspettare le vostre.

martedì 24 ottobre 2017

🍁Vento dell'est, aria di novità (con qualche digressione sparsa)🍁

“Si sta come / d’autunno / sugli alberi / le foglie”

Ungaretti. Molto, troppo spesso associato a un'idea di malinconica decadenza, e se invece dentro queste foglie che si staccano e volteggiano esistesse la luce di un'esistenza che cambia pelle per nascere di nuovo, che si dona e si trasforma? Al di là della dedica agli anni del poeta passati in trincea, al di là delle riflessioni a immagini della sostanza precaria di cui può essere impastata la vita, c'è sempre più di un significato nelle cose. Ed ecco perché, quando accadono (o cadono), dovrebbero essere osservate al microscopio del cuore, che sa come toccarle, come non impaurirle per farle restare. Si scoprirebbero diamanti sfaccettati all'infinito. 

Qui non ho scritto da un po’, ma sul canale sono stati caricati diversi video. Tempo mancato? Spiacenti, semplice e aberrante negligenza che mi distoglie dall'attenzione ai doveri. 
Oh, dove andrò a finire, dove… *faccina contrita e disperata*

sabato 14 ottobre 2017

😱 Letture sanguinose, cinema degli eccessi, anteprime.😱


Buongiorno amici lettori. Un titolo, per questo post, che vuole dire tutto e niente ma che adesso capirete meglio.
Voglio raccontarvi la giornata allucinante di ieri. Sapete quanto ami il carattere nuovo delle esperienze, il gusto dell'esplorazione, i territori ignoti e il desiderio irrinunciabile di testare le resistenze. Quindi potete immaginare la mia reazione conclusiva quando ieri decido di confrontarmi con la pellicola più ammorbante ma anche maestosa e piena di allegorie di Pier Paolo Pasolini: Salò o le 120 giornate di Sodoma. Ma perché lo hai fatto?, mi chiederete. La risposta tra origine da un bisogno semplicissimo che porta il nome di curiosità. Quel prurito insistente che se non soddisfatto rischia di trasformarsi in angosciante tormento. Poi metteteci pure che dietro l'opera cinematografica esiste un padrino letterario costretto in manicomio per i suoi piaceri insani e le sue idee convulse e allora diventa proprio insostenibile sottrarsi alla tentazione. Che arriva pure al momento giusto – ti convinci scioccamente – perché sei adulta e hai smesso di tremare per lo scricchiolio improvviso di una porta o il fragore stridente di un'imposta che sbatte (ma chi vogliamo prendere in giro?). Eppure finisci con l'accorgerti di non essere mai veramente preparato, di non aver visto che una porzione marginale del tutto. Non ne ricaverete un'analisi istologica ma solo epidermica, di superficie, perché tanto so delle inclinazioni di Pasolini e di questo suo cult scomodissimo
Coprofagia, amplessi multipli, sevizie, umiliazioni fisiche e psicologiche in questo sottoterra di pulsioni e punizioni che si assimila così all'impalcatura infernale dantesca (con tanto di gironi), dove l'uomo si svilisce a creatura infima e facilmente accomodante, rapace nell'appagamento dei propri interessi, crudelissimo e perverso nelle manie. I dialoghi si intridono di volgare e disturbante lussuria, sfociano in delirio, ed è preclusa la fuga a chiunque si riscopra debole e riluttante. 
Un prodotto, sicuramente, che dietro e dentro cela molti sotto-testi, di natura storica come di natura politica, che costarono al regista contestazioni brutali e un destino segnato. 
Lo rivedrò dopo averne smaltito gli effetti devastanti per poterlo commentare meglio.

martedì 10 ottobre 2017

☕ SALOTTO LETTERARIO | Letture, acquisti, consigli, unboxing (e un sacco di risate)

In questo video succedono cose strane ed esilaranti. 
Non le ho tagliate perché mi sono divertita troppo a inciamparvi e perché anche questi dettagli fanno realistica e spontanea la situazione. Comunque, un video misto di buone novelle. Libri letti, acquistati, ricevuti, gadget fandom che hanno il potere di palesare la mia parte più bambina e film bellissimi da suggerirvi. Insomma le mie chiacchiere (e quanto lunghe!). Lo so, il mio è un caso irreversibile ma nessuno vi obbligherà a restare per tutta la durata del video. Se doveste ritenerlo noioso, sentitevi liberi di lasciarlo o andare avanti. 
Con una promessa solenne, però: fatemi sapere come procedono le vostre letture e, per esempio, di cosa vorreste che parlassi nella prossima puntata
Un abbraccio di carta e inchiostro a voi tutti!

venerdì 6 ottobre 2017

♥ POESIE RECITATE | Le mie preferite.♥

Giornata di pulizie oggi, ergo giornata di croce e delizia.
L'oggetto del rassetto: la libreria. O meglio, le librerie, perché oramai non si contano più. Mi circondano ovunque, sono riuscita a ricavare spazi e vuoti anche dove non era possibile immaginarseli. 
Rincorsa dai rimbrotti della mamma e dagli spergiuri della sorella per via dei troppi soldi spesi e dei troppi libri ancora vergini, mai sfiorati, mai nemmeno guardati, ho resistito, sebbene il cuore si facesse mano a mano sempre più contratto. Per ogni volume riposto, un pianto muto di incredulo dispiacere. Il disagio insiste, anche quando sono convinta di essermene liberata. Acquisto senza controllo e trascuro il tesoro che già possiedo, come se in realtà mi mancasse ancora qualcosa.
Non è mai abbastanza. Mai. Di niente. Così prometto: non si compra finché non si saranno smaltiti un bel po’ di titoli. Seriamente.E come per sigillare il patto, mi servo e mi asservisco alle poesie recitate ad alta voce che più amo.
Di quelle che viaggiano nel vento, intessute della più soave eternità.

sabato 29 luglio 2017

Parlano di me, dicono di te. Quando il silenzio è amore.

Ascoltavo Giorgia e la sua Oronero combattente. Guardavo un video bellissimo sulla professionalità e l'umanità del cuore intelligente di Patrizio Paolettiun uomo che dovreste proprio concedervi la possibilità di conosceree mi frullavano domande. Mi rullava il cervello, come la grancassa di un tamburo, il timpano di una campana suonata a miglia e miglia di distanza, eppure così intima e personale.
Domande sul mondo, domande su di noi, su di voi, domande su di te.
Domande su di me.
C'è parecchio rumore là fuori, ogni tanto me ne resto a sentire. Differenzio le voci nel chiasso del lunedì mattina, raffino la melodia dell'aria e la accordo alle sintonie del cuore, che vibrano a un'altitudine potente e intonano la sinfonia creatrice della vita.
Dicono parecchie cose là fuori, ogni tanto me ne resto a sentire. Le parole riempiono tutti gli spazi, rimbalzano, tuonano, volteggiano, inchiodano. Nascono, passano e muoiono come code di comete. Cadono come stelle finite, complete di esperienze, o rimangono appigliate al cielo delle labbra. Ed è difficile disfarsene, per qualcuno persino impossibile. Ma a cosa serviranno poi, tutte queste parole? Qual è il loro peso, la loro unità di misura? Leggerezza o consapevolezza?
C'è da rannicchiarsi nella conchiglia del silenzio per rispondersi e tornare, così, all'amore originario e originale. Alla versione inedita, più vera e migliore di sé. 

Un post senza libri ma con una storia dentro. Per condividere la vita e parteciparla
Buon sabato pomeriggio amici miei.

martedì 18 luglio 2017

🍕 NAPOLI | Pizza, amore e un bel BOOK HAUL!

Buon pomeriggio amici lettori! 
Ieri sono rientrata dalla mia veloce trasferta napoletana ed eccomi qui, ansiosa di raccontarvi come sia andata e cosa mi sia portata dietro. Vi va di scoprirlo?

mercoledì 7 giugno 2017

Microstorie di alcune giornate letterarie (perché video proprio no).

Proprio un mercoledì da leoni. Caldo caldissimo tutto all'improvviso e quindi poca voglia di fare altro se non spalmarsi sul divano, sul letto o su qualsiasi altra superficie che possa accogliere il vostro corpo infiacchito in un fresco abbraccio. Le uniche attività alternative a questa, per me, restano la lettura e la scrittura – e ogni tanto pure i buoni film e le buone serie-TV.

• A proposito di film, lo avete visto il trailer di Assassinio sull'Orient Express? Se sì, bene, cosa ve ne pare? Se no, provate a dargli un'occhiata e poi tornate a riferirmi le impressioni ricevute. Ve lo lascio qui.


Personalmente, trovo il cast bene assortito e l'onnipresente Deep iconografico persino in una pellicola dove i personaggi coinvolti si dimenticano in fretta, in fin dei conti, a eccezione del protagonista. Non ho letto l'opera madre da cui trae ispirazione, dell'intramontabile genio creativo della First Lady del romanzo giallo, Agatha Christie, ma recupererò a breve. I delitti misteriosi sono un ottimo argomento da spiaggia. Anzi, quello ideale.

venerdì 26 maggio 2017

Letture che si affacciano alla vita e riempiono mancanze.

Buongiorno amici lettori. In questi giorni sono in vena di comunicazioni brevi, allora eccomi ad aggiornarvi delle mie letture in corso. Ieri ho iniziato un romanzo che mi si è scaraventato addosso rimproverando il mio passo stanco, il mio umore lento, il cuore troppo affaccendato. Si è introdotto neanche tanto furtivamente attraccando al porto di quella tristezza crepuscolare che scandisce i battiti, i fiati, gli impulsi dei pensieri e non va via. Lascia orme permanenti come per sigillare un accordo di pacifica alleanza, di reciproca resistenza alle cose. Mi sta bene, purché non sia una trappola e non cominci a dilagare nel verso inesorabile che prendono gli eventi quando si fanno ostinati. Spero comunque in una convivenza di rispetto. 
Il libro in questione ha per titolo il verso (il primo, a essere precisi) di un componimento. Se mi tornassi questa sera accanto, scritto da Carmen Pellegrino. Ti suona nelle orecchie che stanno inabissate dentro, riverbera come un'annunciazione, un'epifania a scatola chiusa, sovrana di tutto il silenzio e di tutto il rumore. Ti fidi e ti affidi al suo significato brado, quello primitivo che non richiede il dispendio di congetture ed esegesi cliniche, e ne apri il principio. Lo schiudi, come il guscio di una creatura maturata abbastanza per fissare la luce del mondo. E funziona come uno splendido imprevisto, come un incontro improbabile e risolutore. Scopri la frangibilità della bellezza, persino di quella che credevi più pura, e impari a riconoscerne e ad adularne le forme autentiche, che periscono nella materialità della loro estetica ma che hanno il potere di reincarnarsi all'infinito nell'immaterialità dell'aria, dei ricordi, degli orizzonti celesti. Scopri, insomma, che la bellezza vera predilige i luoghi imbattuti, nascosti, che vanno scavati. 
La storia è semplice eppure divina. Si snoda lungo i bordi di una famiglia dagli affetti in decadenza, dove ciascuno lotta e ciascuno soffre, ciascuno soccombe e ciascuno si oppone. La memoria di Giosuè, padre devoto all'ideale di una società dell'ignoto immune alle convenzioni e agli abusi espressivi, scorre attraverso le acque del fiumeterra, così lo chiama, e si abbandona ai moti incessanti dei sentimenti con una frequentazione assidua, cadenzata, puntualissima. Perché quando la vita toglie il terreno sotto i piedi ci si appiglia dove si può per colmare le assenze e ricucire gli strappi, prostrandosi dinnanzi alle colpe senza imboccare più scorciatoie, supplicando la liberazione da ogni male, convincendosi ancora di una salvezza meritata nonostante tutto. E il canto viene fuori impetuoso, selvaggio, imbevuto d'amore. Ma anche sommesso e languido, sul punto di incrinarsi. Antico come le cose perdute. 
Se ne leggono pochi di libri così attenti e così intensi. Assumono quasi le sembianze di un mausoleo della speranza, un tempio dove le preghiere si elevano alle parole e al loro senso intimo. Anche se poi tutto finisce. 

giovedì 25 maggio 2017

Brindo a te, Anna Shirley Cuthbert.

La locandina della serie-Tv
ispirata al personaggio di Anna.
Questo è un post desueto, di quelli che arrivano alla sera, sul fare delle emozioni notturne. È un post, insomma, della chiacchiera vagante, dei pensieri allo sbaraglio, delle ispirazioni a lamponi di genio, come direbbe il mio amico GGG
Ho una nuova amica. Il suo nome è Anna Shirley Cuthbert ed è la ragazzina più sveglia, intelligente e creativa che mi sia mai capitato di incontrare.
Sua madre, Lucy Maud Montgomery, pubblicò per la prima volta la sua storia nel 1908 e io – che sciocca! – ne avevo conosciuto soltanto la celebre e angosciosa versione anime. D'altra parte è vero anche che le scoperte non giungono mai rispettando una tabella di marcia bensì quando è il cuore – o l'istinto – a dettarne la necessità. Quindi sono felice che tu ti sia presentata proprio adesso, Anna, perché, nemmeno a farlo di proposito, mi serviva qualcuno che mi raddrizzasse la rotta. Recupererò tutte le sue avventure, promesso, e proverò a perdermi un po’ di più anch'io negli spazi dell'immaginazione, ovunque possa essercene possibilità.
Sarò feconda di parole, ne avrò cura e istruirò la mente all'arguzia e all'indipendenza di pensiero, perché, vedi Anna, mi stai riportando a un insegnamento fondamentale e forse sepolto chissà dove: Ridete dei vostri errori ma imparate da essi, scherzate sui vostri problemi ma traetene forza, fatevi beffe delle difficoltà ma superatele.
Levo il calice della vita assai in alto, allora. E brindo. Brindo a te e al nostro splendido inizio.

mercoledì 24 maggio 2017

SalTo2017 | Il racconto delle emozioni ❤

Da certe partenze non si vorrebbe mai tornare. Fanno così bene che si vorrebbe dilatarne la durata fino ad annullarne le scadenze temporali. In poche parole, si vorrebbe viverle in loop. 
Torino è stata una di quelle. Anche quest'anno il Salone Internazionale del Libro ha soddisfatto pienamente tutte le mie aspettative e mi ha rimpicciolito come una bambina davanti al paese dei balocchi della piccola, media e grande editoria. Ho speso perché non avrei potuto fare altrimenti ma si è trattato di acquisti mirati. Dei libri che non ho potuto permettermi, invece, ho scattato un'istantanea e degli autori che non ho potuto incontrare ho segnato nomi e opere per poterli leggere altrove, nella tranquillità dell'ambiente domestico. Un successo, ecco, ma non di quelli che bramano le luci della ribalta quanto piuttosto di quelli che si accontentano del sapore semplice dell'eternità. 
So bene che i giorni appena trascorsi non sono stati affatto felici ma, al contrario, segnati dall'ennesimo scempio di vite innocenti, dai ricordi travagliati di un passato per il quale ancora si pagano i debiti, dalle idee balorde di chi trasforma la creatività in uno strumento di violenza, sintomo di un'umanità che langue in un dolore incolmabile, in una inadeguatezza disperata, in un fatalismo atomico. Non voglio dilungarmi a parlarne perché non ne sarei capace e mi ripeterei nelle stesse, impertinenti convinzioni. Ecco perché ritaglierò il mio spazio sereno dove promuovere il bene dei libri e proverò, con voce sommessa, a donare il mio personale contributo di salvezza.

martedì 9 maggio 2017

Quei titoli che ti ronzano nelle orecchie. Le novità più luminose.

Lo avete letto?
In questi giorni mi è tornato alla mente il titolo di un celebre romanzo divenuto anche film. Un giorno questo dolore ti sarà utile, di Peter Cameron. Mi è tornato alla mente come fanno alcune mosche in estate, ronzandomi attorno senza darmi tregua, fiutando, forse, il sangue dolce-amaro della mia vita. Sebbene l'insistenza molesta, però, ho deciso di tenerlo. Anzi, di trattenerlo, nella speranza di cavare il senso della sua visita inattesa. Non si può parlare di ospiti indesiderati perché queste intuizioni hanno sempre un qualcosa di fascinoso dentro e si finisce per amarle; tuttavia, quell'arrovellarsi impaziente prosciuga nel silenzio e ci svuota del nostro riempimento. Sembra di uscirne sconfitti e invece si rimane con una sola risposta addosso, quella che conta. Quella che risolve l'enigma dei fatti. Un giorno questo dolore ti sarà utile. È così che risuona il mantra di una nuova fede, il ritornello di una promessa di felicità, la formula di un agognato lieto fine. O di un lieto inizio.

Allora non abbiate paura, amici lettori. Incassiamolo per intero questo dolore e cantiamolo a voce alta, a voce rotta, a voce timida, tremula, festosa. Più forte ancora. Con tutto il fiato che ci alita in gola. Perché è di questo che profuma la libertà. 

Poi, vabbe’, le nostre anime sognanti ricevono un addestramento speciale, quello dei nostri fedeli e sempiterni libri, e dunque di cosa preoccuparsi? 

Prendiamoci un respiro, assentiamoci per pochi, riparatori attimi dalla realtà assediante. Viaggiamo nell'universo delle novità letterarie che hanno abbellito e abbelliranno gli scaffali delle nostre librerie ed esultiamo.