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giovedì 30 settembre 2010

Anteprima: Nemesis di Francesco Falconi



Ieri, 29 Settembre, per i tipi della Castelvecchi, è uscito il nuovo romanzo dell'inarrestabile Francesco Falconi: Nemesis - L'Ordine dell'Apocalisse. Nel panorama del fantasy italiano è sicuramente uno degli autori più rappresentativi, insieme a Licia Troisi e D'Andrea G.L (che non sono nemmeno sicura di poter inserire nel genere, perché autore assai particolare). Già il titolo è tutto un programma. Provocante, paradossale, potenzialmente pericoloso. Una tentazione troppo forte per resistere, una curiosità troppo alta per riuscire a sedarla. Inutile dirvi che finisce nella Lista Infinita. Ma adesso vediamo di scoprirne copertina e trama. Seguitemi!





Titolo: Nemesis - L'Ordine dell'Apocalisse
Autore: Francesco Falconi
Editore: Castelvecchi (Ultra Lit)
Prezzo: 16,00 €
Pagine: 320




Trama:

Nascosti tra di loro, invisibili ai comuni mortali, gli Angeli Ombra e i Demoni Emersi operano affinché il delicato Patto d’Equilibrio non venga mai infranto. Queste creature, pur essendo capaci di provare sentimenti umani, sono costrette ad attenersi alle regole del Consiglio dei Cerchi e delle Spirali che ne stabilisce i compiti e punisce ogni trasgressione. Così come non tutti i Demoni provano piacere a seminare follia e dolore, esistono anche degli Angeli accecati da una dedizione che è solo finalizzata alla scalata delle varie gerarchie celesti. Solo una volta ogni otto anni, durante il Tetrastile, i due ordini si riuniscono per tirare il bilancio sull’Equilibrio e processare in modo esemplare i trasgressori.

È il 30 febbraio: un crepuscolo di ventiquattro ore in cui gli uomini perdono coscienza e il soprannaturale si manifesta. L’Equilibro, intanto, corre il più grave pericolo mai affrontato dal Consiglio: Nemesis, la reincarnazione dell’Angelo dell’Apocalisse, sta assoldando Discepoli per sovvertire il Patto, generare il caos e distruggere l’umanità. Ellen Lynch non sapeva nulla di tutto ciò. Eppure da quando si è vista spuntare un paio di ali nere al tramonto, questa è diventata la sua nuova realtà: appartenere alla dinastia dei Demoni Emersi. Una condizione che la costringerà a riscrivere il suo passato e a lottare affinché il suo amore per un Angelo, Kevin, possa avere un futuro.

Un romanzo sorprendente e ricco di colpi di scena, che conferma Francesco Falconi nel panorama dell’urban fantasy italiano.


Un dolore violento e improvviso, come una stilettata tra le scapole. Quando cercai di capire cosa mi avesse colpito, rimasi senza fiato. C’era qualcosa dietro di me, avvinghiato al mio corpo. Girai la testa lentamente, scossa da singulti di pianto.

E le vidi.

Immense.

Nere.

Lucide come l’ossidiana.

Erano due ali.


Da notare - e da contemplare per bene - la meravigliosa copertina realizzata dalla mano, ormai riconoscibile, del mitico Paolo Barbieri. Mi piace tantissimo! Inoltre, i lettori del blog di Francesco Falconi potranno partecipare a un concorso, organizzato dall'autore stesso, che avrà inizio questa sera, con la possibilità di vincere una copia di Nemesis - L'Ordine dell'Apocalisse. Cosa aspettate? Partecipate numerosi!

Anoressia: parliamone

In occasione dell'uscita di Wintergirls, romanzo di Laurie Halse Anderson pubblicato dalla Giunti Y (di cui ho fatto una videorecensione qui), ecco che ho pensato di raccogliere il parere di alcune ragazze in merito al tema portante di questa storia: l'anoressia. Un dramma che dilaga tutt'oggi e che interessa non solo la popolaizone femminile ma anche quella maschile. Ho realizzato un video e un'intervista scritta. Vi posto entrambe le cose.









Stefania Auci, scrittrice:
Posso dirti che l'anoressia è il frutto di una serie di disagi che si covano dentro per tempo. Nulla che tu non sappia: i rapporti con la madre, specie se essa fornisce un modello genitoriale forte, i rapporti con il padre, la tentazione di fermare la crescita annullando il proprio corpo attraverso il rifiuto del cibo e così via. Si parla poco del legame amicale che hanno le anoressiche tra loro: spesso, chi ha un problema alimentare, tende ad associarsi a persone che condividono i suoi "ideali." La moda ha un suo peso, ma a mio avviso, non così forte come si pensa. Spesso, il rifiuto del cibo è un rifiuto del sé e dunque una volontà di morte. Solo chi è perfetto merita di vivere, e così via...


Giuliana Popolizio, blogger e appassionata lettrice:
L'anoressia è..tante cose tutte insieme. E' un tarlo invisibile che ti logora dentro piano piano e si prende tutto di te. Persino l'anima.Soprattutto l'anima. E la conseguenza più evidente è il deperimento fisico. Chi sceglie consciamente o no, di farsi così male, è una persona che non si ama forse perchè in primis non si sente amata.Quindi il primo passo per andare incontro a queste persone è proprio un passo d'amore. Questo è quello che penso pur non avendo delle esperienze dirette.


Elisabetta Bricca, scrittrice:
Ciao Anita,
problema spinoso questo dell'anoressia.
Il mito della perfezione si lega indissolubilmente a quello dell'apparenza che tanto plasma gli anni e la società in cui viviamo. Non conta "essere", ma, appunto, apparire. I media, la moda, hanno certo il loro peso, ma lo ha anche la mancanza di valori per una generazione che non si rapporta più agli altri attraverso il legame di sangue che caratterizzava la comunità in tempi passati, ma tramite l'immagine del sé. Oggi, basta essere belli, sfrontati, egoncentrici e senza scupoli per essere considerati dei vincenti.
Il binomio bellezza (quella veicolata dalle riviste patinate)= accettazione da parte di chi ci circonda non sempre corrisponde a ciò che siamo veramente. Da qui, il rifiuto del cibo e la ribellione verso la vita che ci ha dato un corpo che non corrisponde ai canoni socialmente imposti.


Camilla De Iesu, blogger:
Secondo me è tutta questione di insicurezza. Sì i media e tutto, però alla fine credo che tutto sia riconducibile al carattere di una persona.
E penso anche che non sia questione di generazione, be', in ogni generazione ci sono persone insicure che devono trovare delle conferme in qualche modo, e persone che riescono a "rassegnarsi" (lo so che è brutto da dire, ma è il termine più adatto!) ed accettarsi. Magari sono solo diversi i modi di dimostrare questo disagio. Be', l'anoressia è la forma più estrema per confermare di appartenere alla prima categoria!
Questo è quello che penso... non aggiunge nulla a quello che dicono tutti, ma ci tenevo a sottolineare che secondo me non è una questione generazionale.



Carlotta De Melas, scrittrice:
Le parole a volte non bastano. Soffocano le realtà, le stringono fra lacci invisibili, ma altre volte donano soffio, attenzione, consueta libertà. Quando si parla di anoressia accadono entrambe le cose.
L'anoressia è un male dell'anima, della testa, della fame di amore e di attenzione, il perseguire un'ideale di perfezione che si scontra con la realtà.
Briciole di persone ridotte in frantumi e che talvolta non si rendono conto dell'immagine, di sofferenza, che lo specchio riflette. Uno specchio che è un nemico perchè negli occhi delle persone che soffrono di anoressia non vi è la capacità di vedersi. Il cibo diventa un'arma, l'assenza e la privazone di cibo un nascondiglio. Il cibo permettere di controllare se stessi, anche se il controllo è delirante...anche se spinto verso la sofferenza estrema di anima, di intelligenza, di corpo.



Anna Battaglia, scrittrice:
Anoressia è: una tragedia al femminile.
Molto spesso si finisce per dare la colpa ai media che sicuramente contribuiscono a far credere alle donne (visto la maggior parte degli uomini bada davvero poco alla “magrezza” delle compagne) che la forma fisica perfetta sia quella pelle ed ossa. Sicuramente una percentuale deve i propri problemi alimentari alla cultura sociale in cui ci troviamo ma, sono convinta che una percentuale decisamente più alta veda dipendere questa malattia, perché è in tutto e per tutto una malattia, a qualcosa che è già dentro di sé.
Non parlo di un gene dell’anoressia o di una predisposizione ma di una frattura dell’anima.
Un disagio o una sofferenza (le cause possono essere così disparate che è impossibile a volte anche a livello medico individuarle) esterna, causata da una relazione con gli altri che finisce per affliggere l'aspetto più intimo della persona. Un conflitto con sé stessa, la donna si odia perché si vede grassa e dall’altro lato si ama perché, smettendo di mangiare, i vestiti cominciano a starle larghi. La ragazza finisce per sentirsi sola, in balia solamente dell’ossessione per lo specchio e la bilancia, in un certo senso è una conseguenza logica che vada a cercare qualcuno con cui condividere la sua situazione, qualcuno che, come lei, prova le stesse cose, lo stesso senso di debolezza verso il mondo, la medesima vulnerabilità.
Nella mia vita la mia esperienza con l’anoressia è stata, fortunatamente, indiretta attraverso una persona a me vicina ma, quel poco che ho potuto vedere sono ragazze che si perdono, che spariscono come la loro carne si consuma. Le loro mani che sono armi da rinfoderare perché troppo pericolose visto che possono maneggiare il cibo. A guardare queste ragazze così magre si prova la paura di poterle spezzare solamente con lo sguardo, la sensazione di abbracciare una costruzione di carta velina troppo fragile.
Una mia modesta opinione è quella che l’aiuto medico sia fondamentale ma l’amore di una famiglia o persone vicine siano una cura insostituibile. Ogni ragazza, donna o persona anoressica potrebbe riuscire a trovare una propria ancora di sicurezza a quel circolo vizioso in qualcosa che solo per lei può avere l'effetto della salvezza.

Dilhani Heemba, blogger e scrittrice:
Io non me ne intendo molto, ma vorrei sottolineare che, ad oggi, sta diventando anche un problema maschile.

mercoledì 29 settembre 2010

Anteprima: Hourglass di Claudia Gray



La Mondadori ha reso nota questa immagine da pochissimo.
Bellissima sorpresa e bellissima notizia.
Approfondiremo.


Hourglass

Deeper di Maggie Stiefvater



Arriva finalmente Deeper, l'attesissimo seguito di Shiver, il romanzo che ha fatto da concorrenza alla saga della Meyer, di Maggie Stiefvater.



deeper_maggie_stiefvater_rizzoli

Titolo: Deeper
Autore: Maggie Stiefvater
Editore: Rizzoli romanzo
Prezzo: 17,00 €
Pagine: 400, brossura




Lo pubblica la Rizzoli, in una copertina dove a cambiare è solo il colore, passando da un grigio/bluastro a un fucsia acceso. Il pubblico degli appassionati fremeva per l'uscita di questo libro, contava i giorni e quasi non resisteva più. Ma il tempo, nonostante continui a viaggiare per conto proprio, oramai è giunto. Non avendo letto Shiver - lo so, ancora non l'ho fatto - non posso esprimere giudizi, né fare considerazioni personali. Però lo comprerò ugualmente.
Vediamo di scoprirne la trama:

L’arrivo dell’inverno non fa più paura a Grace e Sam: Grace ha trovato l’antidoto che impedisce a Sam di trasformarsi in lupo e lui può restare umano. Dopo tanti anni passati a guardarsi da lontano, lui nel bosco insieme al branco e lei ossessionata dai lupi, i due ragazzi sono finalmente liberi di vivere il loro amore. Ora tutto dovrebbe essere più semplice, ma le cose a Mercy Falls prendono una strana piega. Nel branco, nuovi arrivati si scontrano con i membri più anziani e Sam è costretto, suo malgrado, ad affrontare i vecchi compagni. Intanto Grace sente risvegliarsi il suo animo di lupo. E questa volta, pur di non vederla morire, sarà Sam a prendere una decisione dolorosa e necessaria, che finirà per allontanarlo dal suo grande amore.


L'autrice, inoltre, è giovane e simpatica. Sempre molto disponibile a lasciarsi fotografare in compagnia dei suoi fedeli lettori, sorridente e senza troppi grilli per la testa. Sul suo sito ufficiale (clicca qui) è anche possibile scriverle tramite indirizzo email. Ovviamente, armatevi di pazienza, perché avrà la casella di posta intasata. Il terzo romanzo, che chiude la trilogia, si intitolerà Forever ed è previsto per Luglio 2011 (in America). Questa la sua copertina, che segue lo stile delle originali.


Forever


Di Shiver, è disponibile anche uno splendido booktrailer. Semplice ma appropriato, realizzato dall'autrice stessa mediante l'uso della tecnica Stop Motion, con il solo ausilio di milioni di pezzettini di carta. A me è piaciuto davvero tanto.




Ecco, poi, alcuni brani delle colonne sonore che l'autrice ha scelto per le sue storie.


The Ocean - The Bravery (tema principale di Shiver)





Wake Up, Open the Door and Escape to the Sea - Blaqk Audio (canzone finale di Shiver)




Wash Away - Matt Costa (canzone di apertura Linger/Deeper)




A Message - Coldplay (canzone finale Deeper)


My Bookshelf Tour (2)

Untitled from Anita Book on Vimeo.


Scusate il ritardo, un giorno vi racconterò di tutto quello che accade nel backstage.

Ecco la seconda puntata di My Bookshelf Tour.


Anita


p.s. ho caricato quella giusta!

lunedì 27 settembre 2010

Anteprima banner Speciale J.R.Ward



In attesa di scegliere data e struttura dello Speciale J.R.Ward, vi mostro il banner che ho creato in tono con lo stile dell'autrice. Spero vi piaccia.







Anteprima: Limit di Frank Schatzing





Di prossima uscita (Novembre), Limit è il quinto romanzo di Frank Schatzing, scrittore tedesco oramai collezionista di bestseller. I suoi libri raggiungono subito i primi posti delle classifiche e decretano sempre l'inizio di un nuovo successo. Anche io ho avuto il piacere di scoprire questo genio della narrativa fantascientifica leggendo Il Mondo d'Acqua, interessantissimo e affascinante saggio sulla vita evolutiva marittima, rimanendone assai colpita e incantata. Ho acquistato anche Il Quinto Giorno, ma è in lista d'attesa. Ritorniamo, però, alla notizia principale: di cosa parla Limit?

Isla de las Estrellas (Oceano Pacifico”, 19 maggio 2025. Il multimiliardario Julian Orley ha radunato alcuni tra gli individui più ricchi e influenti del pianeta, selezionati per un’esperienza unica: essere i primi a raggiungere il lussuoso hotel che lo stesso Orley ha costruito sulla Luna. Ma l’intento di Orley non è semplicemente propagandistico; l’imprenditore è infatti alla ricerca di finanziamenti per un’impresa ancora più audace: estrarre dalla polvere lunare l’elio-3, una fonte di energia pulita e illimitata, e portarla sulla Terra. Un’impresa che cambierebbe per sempre gli equilibri di potere mondiali. Un’impresa che, per qualcuno, deve fallire… Shenzen, Cina meridionale, 20 maggio 2025. Ormai da tre giorni Chen Honbing non ha notizie di sua figlia Yoyo, e teme il peggio, dato che la ragazza non ha mai fatto mistero della sua attività di dissidente. Così si rivolge ad un amico, il detective Owen Jericho, chiedendogli di indagare, seppure con la massima discrezione. Ma quella che sembra una “semplice” scomparsa si rivela ben presto la prima tessera di un mosaico che si estende dall’Estremo Oriente agli Stati Uniti, passando per l’Africa. Un mosaico che, se completato, disegnerebbe la fine della civiltà occidentale e il trionfo di quella cinese. E non soltanto sulla Terra…


A portarlo in Italia è la Nord, che ha già pubblicato le precedenti opere dell'autore. In questa storia si aprono nuove frontiere fantascientifiche, nuovi orizzonti per il futuro che l'uomo ha immaginato in mille rappresentazioni, più o meno catastrofiche, e che continua ad essere un grande punto interrogativo. Una tomba non proprio chiusa, dove ombre e luci fanno capolino. In Limit, l'autore cerca di conferire concretezza al domani, alla venuta di un'era piena di cambiamenti e trasformazioni, senza abbandonarla come mera utopia, miraggio lontanissimo. Io sono molto fiduciosa e aspetto con ansia di poter aggiungere questo romanzo alla mia collezione personale. E voi? Ve la sentite di oltrepassare il limite?



domenica 26 settembre 2010

La Domenica

Dal Vangelo secondo Luca


In quel tempo, Gesù disse ai farisei: “C'era un uomo ricco, che vestiva di porpora e di bisso e tutti i giorni banchettava lautamente. Un mendicante, di nome Lazzaro, giaceva alla sua porta, coperto di piaghe, bramoso di sfamarsi di quello che cadeva dalla mensa del ricco. Perfino i cani venivano a leccare le sue piaghe.
Un giorno il povero morì e fu portato dagli angeli nel seno di Abramo. Morì anche il ricco e fu sepolto. Stando nell'inferno tra i tormenti, levò gli occhi e vide di lontano Abramo e Lazzaro accanto a lui. Allora gridando disse: Padre Abramo, abbi pietà di me e manda Lazzaro a intingere nell'acqua la punta del dito e bagnarmi la lingua, perché questa fiamma mi tortura.
Ma Abramo rispose: Figlio, ricordati che hai ricevuto i tuoi beni durante la vita e Lazzaro parimenti i suoi mali; ora invece lui è consolato e tu sei in mezzo ai tormenti. Per di più, tra noi e voi è stabilito un grande abisso: coloro che di qui vogliono passare da voi non possono, né di costì si può attraversare fino a noi.
E quegli replicò: Allora, padre, ti prego di mandarlo a casa di mio padre, perché ho cinque fratelli. Li ammonisca, perché non vengano anch'essi in questo luogo di tormento. Ma Abramo rispose: Hanno Mosè e i Profeti; ascoltino loro. E lui: No, padre Abramo, ma se qualcuno dai morti andrà da loro, si ravvederanno. Abramo rispose: Se non ascoltano Mosè e i Profeti, neanche se uno risuscitasse dai morti sarebbero persuasi”.






Buona Domenica a tutti, amici!

sabato 25 settembre 2010

In My Mailbox (9)


Amici, anche questa settimana ritorna l'appuntamento con la rubrica In My Mailbox. Mi dispiace per il ritardo, ma ho acquistato microfono e webcam nuovi e ho speso tempo per installarli e testarli. Spero, comunque, di riuscire ad incuriosirvi. Buona visione e alla prossima!

Anita

venerdì 24 settembre 2010

Anteprima: Dark Pleasure di Kresley Cole + Estratto

Tenetevi pronti, perché il 30 Settembre arriva il secondo capitolo dell'acclamata saga Gli Immortali, di Kresley Cole. La Leggereditore ha portato questa portentosa autrice, sempre ai primi posti delle classifiche internazionali, in Italia e noi lettori siamo rimasti stregati dal suo estro e inevitabile talento narrativo. Dark Love, il titolo del primo volume, Dark Pleasure, il titolo dell'imminente secondo. Ma vediamo di conoscere meglio questo ciclo dai poteri paranormali.


Gli Immortali: in America

Playing Easy to GetA Hunger Like No OtherNo Rest for the WickedWicked Deeds on a Winter's NightDark Needs at Night's EdgeDark Desires After DuskKiss of the Demon KingDeep Kiss of WinterPleasure of a Dark PrinceDemon from the DarkDreams of a Dark Warrior



In Italia:







Titolo: Dark Pleasure
Autore: Kresley Cole
Editore: Leggereditore
Prezzo: 16,00 €
Pagine: 384


Trama: “Dark Pleasure” è la storia di un pericoloso vampiro che vive tra le ombre e della splendida valchiria incaricata di ucciderlo prima che possa far del male agli innocenti. Secoli fa, Sebastian Wroth è stato trasformato in un vampiro, contro la sua volontà. Da allora, vive come in un incubo: oppresso dall'odio e dalla solitudine, sente di non avere alcun motivo per vivere. Un giorno si presenta a lui una creatura bizzarra e al tempo stesso bellissima: è Kaderin Cuore di Ghiaccio. Da quando ha perso le sue due sorelle, uccise per mano di un vampiro, non è più stata capace di provare sentimenti. Il compito di eliminare Sebastian dovrebbe essere per lei una semplice formalità, ma quando i due si trovano faccia a faccia succede qualcosa di inaspettato, che cambierà per sempre le vite di entrambi. E quando si ritroveranno coinvolti in una leggendaria caccia, nella quale saranno rivali, dovranno scegliere tra i loro sentimenti e un destino che sembra ineluttabile...


Per gentilissima concessione della casa editrice, un estratto del romanzo. Così, per aumentare desiderio e curiosità.


Prologo

Settembre 1709

Maniero Blachmount, Estonia

Due dei miei fratelli sono morti, pensò Sebastian Wroth, sollevando lo sguardo dal pavimento, agonizzante. O sono morti per metà. L’unica cosa che sapeva era che entrambi erano ritornati dal campo di battaglia... diversi. Tutti i soldati reduci dalla guerra si trascinavano dietro gli orrori – perfino lui –, i suoi fratelli però erano alterati. Nikolai, il maggiore, e Murdoch, il secondo più grande, avevano finalmente lasciato il confine tra l’Estonia e la Russia per tornare a casa. Nonostante l’incredulità di Sebastian, i due si erano lasciati alle spalle la guerra che non dava tregua alle due nazioni. Una tempesta furiosa si abbatteva dal vicino mar Baltico verso l’interno, e i due uomini, sotto una pioggia battente, si affrettarono verso il maniero Blachmount. Avevano mantelli e cappelli fradici. Entrarono e lasciarono la porta aperta. I due erano immobili, storditi. Davanti a loro, sparpagliato in tutta la sala, c’era quello che rimaneva della loro famiglia. La peste stava consumando quattro sorelle e il loro padre. Sebastian e Conrad, il fratello minore, giacevano feriti tra di loro. Il primo era cosciente, tutti gli altri no, per loro fortuna. Nemmeno Conrad, che sibilava dal dolore. Settimane prima, Nikolai aveva inviato Sebastian e Conrad a casa per proteggere tutti. Non era servito a nulla. La dimora ancestrale dei Wroth, il maniero Blachmount, aveva

suscitato l’interesse di svariati plotoni di soldati russi. La notte prima, questi ultimi avevano sferrato un attacco, alla ricerca delle ricchezze di cui avevano sentito parlare, così come del cibo. Sebastian e Conrad avevano difeso Blachmount contro dozzine di nemici, ma poi si erano dovuti arrendere alle ferite, che per loro fortuna non erano state fatali. I due avevano respinto gli aggressori fin quando avevano capito che la casa era stata colpita dalla peste. Gli invasori erano scappati, lasciando le spade proprio dove le avevano conficcate... Quando Nikolai si avvicinò a Sebastian, sgocciolò dal suo lungo cappotto l’acqua che andò a mischiarsi al sangue del fratello sul pavimento. Nikolai gli lanciò uno sguardo così cupo che per un attimo Sebastian interpretò quell’espressione come il forte disgusto di suo fratello nei confronti suoi e di Conrad per il loro fallimento; disgusto che lo stesso Sebastian provava. Nikolai però non ne capiva il motivo. Sebastian sì, tuttavia, lui sapeva che Nikolai si sarebbe fatto carico di quel fardello come aveva già fatto in precedenza. Sebastian aveva sempre avuto un rapporto molto stretto con suo fratello maggiore e poteva quasi percepire i pensieri di Nikolai, quasi fossero i suoi: Come posso pretendere di difendere una nazione, se non riesco nemmeno a proteggere il sangue del mio sangue? Sfortunatamente, la loro patria, l’Estonia, non se la passava meglio dei membri di quella famiglia. I soldati russi avevano saccheggiato i raccolti durante la primavera, e poi salato e inaridito la terra. Il suolo non aveva prodotto nulla e la nazione ne aveva patito le conseguenze. Quando la peste si diffuse, la gente morì alla svelta a causa della debolezza e della fame. Dopo essersi ripresi dallo spavento, Nikolai e Murdoch si allontanarono e conferirono tra di loro a bassa voce, indicando le sorelle e il padre mentre dibattevano. Non sembravano discutere di Conrad, privo di sensi sul pavimento, o di Sebastian stesso. Che i destini dei fratelli più giovani fossero già segnati? Perfino nel proprio delirio, Sebastian capì che i due erano in qualche modo cambiati; cambiati in qualcosa che la sua mente agitata intuiva a malapena. I loro denti erano diversi, i canini erano più lunghi e, intimoriti e arrabbiati, li mettevano in mostra. I loro occhi invece, completamente neri, luccicavano nella sala oscura. Da ragazzo, Sebastian aveva ascoltato i racconti del nonno sui demoni dai denti aguzzi che vivevano nelle paludi vicine. Vampiir. Quelle creature potevano sparire e riapparire a piacimento, e viaggiare senza problemi. Sebastian lanciò un’occhiata alla porta ancora aperta e non vide nessun cavallo. Rapivano i bambini e bevevano il sangue degli umani, che reputavano alla stregua di animali. O peggio, trasformavano gli umani in loro simili. Sebastian si rese conto che i suoi fratelli erano diventati quei demoni maledetti e temette che fosse loro intenzione trasformare l’intera famiglia. «Non fatelo» mormorò Sebastian. Nikolai lo sentì dall’altro capo della stanza e gli andò incontro. Si inginocchiò accanto a lui e gli chiese: «Hai capito cosa siamo diventati?» Il fratello annuì debolmente in tutta risposta, fissando incredulo gli occhi neri di Nikolai. «E suppongo di sapere... cos’avete intenzione di fare» gli rispose con un respiro affannoso. «Trasformeremo te e la nostra famiglia, così com’è toccato a noi.» «Mi rifiuto» disse Sebastian. «Non voglio.» «Devi, fratello» mormorò Nikolai. I suoi occhi inquietanti stavano luccicando? «Altrimenti morirai stanotte.» «Bene» rispose Sebastian con voce stridula. «La vita mi ha stancato. E anche le ragazze stanno morendo...» «Tenteremo di trasformare anche loro.» «Non vi azzardate!» tuonò Sebastian. Murdoch guardò di traverso Nikolai, ma quest’ultimo scosse la testa. «Sollevalo.» Usò un tono deciso, come quando impartiva ordini all’esercito. «Lui berrà.» Sebastian si dimenò, imprecò, tuttavia Murdoch lo sollevò e lo mise a sedere. Dalla ferita allo stomaco si riversò di colpo un mare di sangue. Nikolai sussultò, ma si morse il polso. «Rispetta la mia volontà, Nikolai» disse Sebastian con voce irritante, le parole cariche di disperazione. Usò le sue ultime energie per afferrare il braccio di Nikolai e tenere lontano il polso. «Non potete costringerci. Vivere non è tutto.» Avevano spesso discusso su quella considerazione. Per Nikolai sopravvivere era tutto, Sebastian invece credeva fosse meglio morire piuttosto che vivere nel disonore. Nikolai era silenzioso, gli occhi neri che scrutavano il volto di Sebastian. E infine gli rispose: «Non posso... Non ti guarderò morire.» Il tono di voce era severo e sembrava che l’uomo tenesse a malapena a freno le proprie emozioni. «Lo fai solo per te» disse Sebastian, la voce sempre più flebile. «Non per noi. Ci maledici per avere la coscienza pulita.» Non poteva far sì che il sangue di Nikolai gli arrivasse alle labbra. «No... maledetto, no!» I due però gli aprirono la bocca per versarvi il sangue, e poi gli tennero la mascella chiusa finché non lo sentirono deglutire. Lo tennero fermo finché non esalò l’ultimo respiro e la sua vista si rabbuiò.

***

E nessuno sentirà bussare il postino

senza un sussulto del cuore.

Chi può sopportare di sentirsi dimenticato?

W.H. AUDEN

1



Ai giorni nostri

Castello Gornyi, Russia

Per la seconda volta nella sua vita, Kaderin Cuordighiaccio esitò prima di uccidere un vampiro. La sua lama silenziosa e mortale si era fermata a pochi centimetri dal collo della preda, un attimo prima che fosse troppo tardi. La donna lo aveva visto coprirsi la testa con le mani e aveva notato la tensione nel corpo del vampiro possente, che avrebbe potuto smaterializzarsi senza problemi e fuggire. E invece aveva sollevato il viso e l’aveva guardata con gli occhi grigio scuro, il colore di una tempesta che stava per scatenarsi. Erano limpidi, non rossi, il che significava che non aveva ucciso alcuna preda bevendo fino all’ultima goccia del suo sangue. Non ancora. Il suo era uno sguardo supplichevole. Kaderin si rese conto che non chiedeva altro che la morte. Il vampiro desiderava quel colpo di grazia che la donna avrebbe dovuto infliggergli dopo essersi spinta fino a quel castello diroccato. Lo aveva seguito senza fare il minimo rumore, pronta ad affrontare un feroce predatore. Lei e le altre valchirie si trovavano in Scozia quando furono informate della presenza di un vampiro che infestava un castello e terrorizzava un intero villaggio in Russia. Kaderin si era offerta volontaria, l’idea di poter far fuori una sanguisuga era troppo allettante. Lei era la migliore cacciatrice della congrega, e l’unico scopo della sua vita era quello di ripulire il mondo dai vampiri. In Scozia, prima di recarsi in Russia, ne aveva uccisi tre. Perché esitava allora? Perché stava allontanando la spada? Ne aveva già uccisi a migliaia, gli avrebbe staccato le zanne e le avrebbe aggiunte alla su collezione. L’ultima volta che aveva esitato, le conseguenze erano state tragiche, talmente tragiche da spezzarle il cuore per sempre. «Perché esiti?» le chiese con voce profonda e aspra il vampiro che sembrava scosso dal suono della propria voce. Non lo so. Sensazioni sconosciute la stavano tormentando. Una stretta allo stomaco. I suoi polmoni erano alla ricerca disperata di un po’ di ossigeno, come se una fascia si fosse stretta sul suo petto. Non capisco perché. Il vento soffiava là fuori, scivolava giù dalla montagna e sibilava fin dentro al rifugio oscuro del vampiro. Crepe invisibili nei muri lasciavano penetrare la gelida brezza mattutina. Quando il vampiro si alzò, stagliandosi imponente, la lama scintillante di Kaderin colse il bagliore di un gruppo di candele e lo rifletté su di lui. L’uomo aveva il volto scarno, dei lineamenti duri, e molte donne lo avrebbero considerato attraente. La camicia nera e logora sbottonata metteva in mostra gran parte del petto e del torace scolpito, i jeans consumati erano leggermente abbassati intorno alla vita stretta. Il vento gli muoveva i capelli neri e sottili, e agitava i lembi della camicia. Veramente bello, come la maggior parte dei vampiri che uccido. Lo sguardo dell’uomo si posò sulla punta della spada. Poi, distolse l’attenzione da quella minaccia e studiò il viso di lei, soffermandosi su ogni particolare. Quel modo sfacciato di osservarla la irritò, e d’istinto la donna strinse la presa sull’elsa, cosa che non aveva mai fatto prima. La lima di diamante le aveva affilato la spada alla perfezione. Quell’arma poteva passare da parte a parte muscoli e ossa con il minimo sforzo. La maneggiava alla perfezione, come fosse un’estensione del braccio. Proprio per quel motivo non aveva mai avuto bisogno di impugnarla così saldamente. Tagliagli la testa. Un vampiro in meno. La sua morte passerà inosservata. «Come ti chiami?» le chiese il vampiro, il tono aristocratico rivelava un accento familiare. Estone. Nonostante l’Estonia confinasse a ovest con la Russia e i suoi abitanti fossero considerati una razza nordica della Russia, la valchiria aveva percepito la differenza e si chiedeva cosa ci facesse quell’uomo lontano dalla propria patria. «Perché lo vuoi sapere?» gli rispose lei piegando la testa di lato. «Voglio conoscere il nome della donna che mi libererà da questo fardello.» Il vampiro desiderava morire. La sua specie aveva fatto soffrire Kaderin, e l’ultima cosa che la donna desiderava era fare un favore a quell’essere. «Dai per scontato che ti ucciderò?» «Non intendi farlo?» L’uomo increspò le labbra in un sorriso, un sorriso afflitto. La valchiria afferrò ancora più saldamente la spada. Lo avrebbe accontentato. Certo. Uccidere era l’unico scopo della sua vita. Alei non importava se gli occhi dell’uomo non erano rossi. Alla fine il vampiro avrebbe bevuto fino a uccidere e si sarebbe trasformato. La loro specie si comportava sempre così. L’uomo fece due passi intorno a un mucchio di libri che facevano parte di centinaia di testi che si trovavano in quella stanza – alcuni dai titoli in russo, altri in estone – e si appoggiò contro il muro fatiscente. Non avrebbe alzato un dito per difendersi da lei. «Prima che tu mi tolga la vita, ti prego, parla ancora. La tua voce è meravigliosa. Così come il tuo viso stupendo.» Kaderin deglutì, sorpresa dal fatto che stesse arrossendo. «Perché ti sei schierato con...?» Il suo tono si affievolì quando lo vide chiudere gli occhi per godersi la voce di lei. «Con gli obiettori?» Aquelle parole il vampiro riaprì gli occhi. Erano carichi di rab-bia. «Io non mi sono schierato con nessuno. Specialmente non con loro.» «Un tempo eri umano, dico bene?» Gli obiettori erano un esercito, o meglio, un ordine di umani trasformati. Si rifiutavano di nutrirsi dagli essere viventi perché ritenevano che fosse quell’azione a provocare la sete di sangue. Astenendosi speravano di non diventare come l’orda vampiresca. Le valchirie tuttavia erano scettiche riguardo le loro speranze. «Sì, ma quell’ordine non mi riguarda. E tu? Nemmeno tu sei umana, giusto?» Kaderin ignorò la domanda. «Perché ti ostini a rimanere in questo castello?» gli chiese. «Gli abitanti del villaggio vivono nel terrore per colpa tua.» «Questo posto mi appartiene, me lo sono guadagnato sul campo di battaglia, pertanto ci rimango. Comunque non ho mai fatto del male agli abitanti del villaggio.» L’uomo distolse lo sguardo e mormorò: «Non volevo spaventarli.» Kaderin avrebbe dovuto ucciderlo al più presto. Entro tre giorni avrebbe preso parte alla Caccia al talismano, una competizione mortale. Era quello il suo unico scopo nella vita, oltre a uccidere vampiri, e doveva confermare i biglietti per gli spostamenti e raccogliere le provviste. Eppure continuò la conversazione senza rendersene conto. «Mi hanno detto che vivi qui da solo.» Il vampiro la guardò e annuì gravemente. Kaderin si accorse dell’imbarazzo dell’uomo, del fatto che sentisse la mancanza della propria famiglia. «Da quanto?» Il vampiro sollevò le ampie spalle, fingendo indifferenza. «Da qualche secolo.» Aveva trascorso tutto quel tempo da solo? «Sono stata chiamata dalla gente che sta a valle» esclamò Kaderin, come se sentisse il bisogno di giustificarsi. Gli abitanti di quel villaggio sperduto appartenevano al Lore, una popolazione di creature immortali e ‘mitologiche’ di cui gli umani ignoravano l’esistenza. Molti di loro veneravano le valchirie e offrivano loro tributi, ma non era quello il motivo che aveva spinto Kaderin a dirigersi in quel posto isolato. La vera ragione era la possibilità di uccidere un vampiro. «Mi hanno implorato di ucciderti.» «Fai quel che devi allora.» «Perché non ti sei tolto la vita, se è ciò che desideri?» gli chiese. «Perché è... complicato. Tuttavia mi hai salvato da quella fine. So che sei un’abile guerriera...» «Come fai a saperlo?» «Un tempo lo ero anche io» esordì, indicandole la spada con un cenno «e la tua bellissima arma ne è la prova.» Quella spada era per Kaderin l’unico motivo d’orgoglio, l’unica cosa che aveva tenuto e che non avrebbe mai potuto sopportare di perdere. E lui ne aveva notato la perfezione. Il vampiro le si avvicinò e parlò a bassa voce. «Dammi il colpo di grazia, creatura. Sappi che uccidere uno come me non sarà motivo di sventura. Non c’è ragione di attendere.» Come se si fosse trattato di un problema di coscienza. Non lo era. Non poteva esserlo. Lei non aveva una coscienza, né sentimenti, né emozioni. Aveva il cuore di ghiaccio. Dopo la catastrofe, Kaderin aveva pregato di non provare più dolore, colpa, di sprofondare nell’oblio. Una qualche entità misteriosa aveva risposto a quelle suppliche e aveva spazzato via il suo cuore. Kaderin non aveva più provato dolore, cupidigia, rabbia o gioia. Nulla si intrometteva tra lei e un’uccisione. Era un’assassina perfetta. Lo era stata per mille anni, per metà della sua interminabile vita. «L’hai sentito anche tu?» Gli occhi che le avevano implorato di morire si strinsero. «Sei venuta da sola?» La valchiria inarcò un sopracciglio. «Non mi serve l’aiuto di nessuno. Specialmente quando si tratta di uccidere un solo vampiro» aggiunse con tono assente. Stranamente, aveva di nuovo rivolto l’attenzione al fisico di lui, al torso, poi all’ombelico e infine alla striscia scura di peli che scendeva verso il basso. La don-na immaginò di far scorrere uno dei suoi artigli su di lui, facendo tremare l’uomo dal corpo possente con quel tocco. Quella fantasia la mise a disagio. Avrebbe voluto tirarsi su i capelli, farsi la coda e sentire l’aria fresca sul collo accaldato... Il vampiro si schiarì la voce. La valchiria alzò lo sguardo di scatto e incontrò il viso di lui. L’uomo inarcò le sopracciglia. Colta in flagrante! Che offesa! Ma che cos’ho che non va? Non aveva più pulsioni sessuali di quante potesse averne il vampiro che si ritrovava di fronte. Scosse la testa e si sforzò di ricordare cos’era successo l’ultima volta che aveva esitato. Tanto tempo prima, sul campo di battaglia, Kaderin aveva risparmiato la vita di un vampiro e lo aveva lasciato andar via. Un giovane vampiro che l’aveva supplicata di risparmiarlo. Quell’essere, tuttavia, aveva disprezzato la sua pietà e un attimo dopo si era avventato sulle sue due sorelle, che stavano combattendo nella pianura sotto di loro. Allarmata dal grido di un’altra valchiria, Kaderin era corsa a soccorrerle, imbattendosi in un cumulo di corpi, moribondi e cadaveri insieme. E quando infine le aveva raggiunte, aveva visto il vampiro assassinarle. Rika, la più giovane, era stata colta di sorpresa dall’arrivo di Kaderin, sconvolta. Il vampiro aveva sorriso quando Kaderin era caduta in ginocchio. Aveva ucciso le due donne con un’abilità che lei, da quel giorno, avrebbe imitato per sempre. Aveva tanto desiderato cominciare da lui, e invece aveva deciso di tenerlo in vita per qualche tempo. Perché ripetere lo stesso errore, dunque? Non lo avrebbe fatto. Non avrebbe ignorato la lezione che le era costata così cara. Prima metto fine alla sua vita e prima posso iniziare i preparativi per la Caccia. Raddrizzò le spalle e si fece forza. Sta tutto nell’esecuzione. Kaderin immaginò il movimento, l’angolazione necessaria a far restare la testa in equilibrio sul collo fin quando lui non fosse crollato a terra. Era il metodo più pulito per uccidere. Ed era importante che fosse così. Aveva portato poche cose in valigia.

giovedì 23 settembre 2010

E' morta Jennifer Rardin






Autrice di una saga che aveva conquistato i lettori di tutto il mondo e che, solo da poco, aveva fatto il suo approdo anche in Italia, Jennifer Rardin si spegne a 45 anni, lunedì. L'annuncio sul suo sito ufficiale e su diversi siti/blog in rete ha fatto commuovere e dispiacere non solo i suoi fans più accaniti, ma anche chi, semplicemente, apprezzava il suo talento narrativo e le sue storie. La ricordiamo così, sorridente e coraggiosa, instancabile e sempre piena di entusiasmo. Spero che la Newton & Compton decida, comunque, di portare avanti la pubblicazione della serie.
Goodbye, Jennifer!



Libri della saga Love Blood: in America

Once Bitten, Twice ShyAnother one Bites the DustBiting the BulletBitten to DeathBiting the BulletBite Marks



Libri della serie Love Blood: in Italia

Charlaine Harris - Un Tocco di Morte


Amici, la videorecensione del giorno è dedicata a un'autrice che io apprezzo tantissimo e che ho già avuto occasione di presentarvi un po' di tempo addietro. Sto parlando di Charlaine Harris, ideatrice della fortunatissima saga di Sookie Stackhouse, con la sua antologia di racconti, edita dalla Fazi, dal titolo Un Tocco di Morte. Una novità editoriale che suggerisco caldamente a tutti voi.

Anita

mercoledì 22 settembre 2010

Christopher Moore - Fool


Amici, la videorecensione del giorno arriva in anticipo (miracolo). Vi presento il romanzo più vizioso, dissoluto e svergognato che io abbia mai letto: Fool, di Christopher Moore. Il punto è che mi è piaciuto tantissimo! L'autore è uno degli scrittori più divertenti e burleschi della narrativa moderna, capace di reinterpretare classici della letteratura d'altri tempi, senza cadere nell'offensivo, conferendo ad essi una veste carnevalesca, colma di comicità. Sono curiosissima di leggere altri suoi lavori, quindi ritorneremo a parlare di lui. Spero di riuscire a intrigare anche voi. Buona visione e alla prossima!

Anita

Anteprima: Muori per me di Karen Rose

Leggereditore, la nuova collana al femminile della Fanucci, porta in libreria un thriller che promette di azione, suspance e passione. Si tratta di Muori per me, dell'autrice americana Karen Rose, che con questo romanzo ha dato avvio a una trilogia davvero ricca di sorprese e colpi di scena. Il romanzo sarà disponibile in tutte le librerie a partire dal 30 Settembre (manca poco, quindi). Intanto, vediamo di conoscerne copertina e trama.







Titolo: Muori per me
Autore: Karen Rose
Editore: Leggereditore
Prezzo: 10,00 €
Pagine: 550


Trama: Un assassino implacabile, un videogioco dove le vittime sono reali. Un detective e un’archeologa uniscono le loro forze per fermare un gioco crudele. Ma l’efferatezza dei crimini non riuscirà a smorzare la tensione sensuale che si scatena fra i due, inesorabile sin dal primo istante. Sedici fosse: alcune di esse sono ancora vuote, altre ospitano cadaveri disposti con una cura meticolosa. Le vittime sono state brutalmente torturate e le tecniche di cui si serve l’assassino provengono da una delle epoche più oscure dell’umanità: l’Inquisizione. È per questo che il detective Vito Ciccotelli decide di rivolgersi a Sophie Johansen, un’archeologa specializzata in storia medievale. Nonostante gli anni di esperienza i due si ritrovano ad affrontare la lama affilata del terrore. Il killer non ha ancora finito la sua opera, e chi cercherà di fermarlo rischia di trasformarsi nella nuova pedina del suo gioco di morte. Vito teme che il prossimo grido di orrore possa essere quello di Sophie, proprio ora che l‘ha trovata, ora che la passione è tornata a travolgerlo.


Questo, invece, è il booktrailer in lingua. Davvero accattivante e inquietante...



Qui, invece, le copertine originali della trilogia:

Die For MeScream For MeKill For Me


Anche Keira, la magnifica blogger de The Book-Lover, ne ha fatto un'impeccabile anteprima.

martedì 21 settembre 2010

My Bookshelf Tour (1)

Untitled from Anita Book on Vimeo.


Amici, come promessovi, ecco la prima puntata della nuova rubrica My Bookshelf Tour. Un'altra interessante iniziativa di origini statunitensi, che si propone come un divertente giro d'esplorazione virtuale nelle proprie librerie domestiche. Vediamo cosa ne viene fuori e spero possiate rimanere soddisfatti. Grazie a coloro che mi hanno prontamente suggerito l'idea.


Anita

lunedì 20 settembre 2010

Francesco Ruccella - Wingsworld


La videorecensione del giorno è dedicata al romanzo di un giovane esordiente italiano, che io ho avuto il piacere e la possibilità di leggere: Wingsworld, di Francesco Ruccella. Scriverò pochissimo, perché dico molto già in video, ci tenevo soltanto a evidenziare il fatto che le mie recensioni nascono da gusti e criteri di lettura personali. Mi piace sempre, lo sapete, essere onesta con voi e con me stessa. Bene, ora vi lascio alla visione del video. Di seguito, gli indirizzi della pagina ufficiale del romanzo e della pagina Facebook. Alla prossima!

Anita




The Books Seeker (2)



«Gli ultimi anni di Charles Dickens raccontati in modo impareggiabile da un narratore d’eccezione, Wilkie Collins, pagina dopo pagina più instabile e sinistro. Un capolavoro di suspense narrativa. Uno dei migliori romanzi dell'anno in assoluto»
Stephen King



Titolo: Drood
Autore: Dan Simmons
Editore: Elliot (Scatti)
Prezzo: 19,50 €
Pagine: 832



Il 9 giugno del 1865, durante un viaggio in treno in compagnia della sua giovane amante, Charles Dickens rimane coinvolto in un terribile incidente ferroviario, in seguito al quale incontra un misterioso e sinistro personaggio di nome Drood che cambierà per sempre la sua vita.

Il racconto degli sconvolgenti avvenimenti che seguirono è condotto dal suo migliore amico, ed eterno rivale, Wilkie Collins, autore de La donna in bianco, il quale viene coinvolto in una serie di indagini nell’underworld di Londra, attraverso sotterranei oscuri e misteriosi abitati da colonie umane di derelitti e delinquenti, fumerie d’oppio clandestine, pratiche di mesmerismo, rituali esoterici e antiche sette segrete.

Quando però le ricerche sembrano condurli finalmente all’enigmatico Drood, Collins viene messo da parte senza ricevere spiegazioni da Dickens, il quale dopo poco tempo comincia a mostrare segnali inquietanti di cambiamento. Come se non bastasse, Collins inizia ad avere visioni inspiegabili e allucinazioni, e a provare un senso costante di minaccia.

Tutto ciò si aggiunge ai terribili dolori provocati dalla gotta, per i quali lo scrittore assume quotidianamente dosi sempre più massicce di laudano. Provato fisicamente e mentalmente ma allo stesso tempo avvinto in questo gioco mortale, Collins si dibatte tra la follia e la paura che tutto ciò faccia invece parte di un diabolico piano dell’inafferrabile Drood…



L'autore è un tipo versatile, che adora cimentarsi in varie imprese narrative. L'idea di base è un ottimo biglietto da visita. Gustosa questa voglia di ritornare indietro nel passato, di ridestare la voce e le spoglie di un giovane scrittore autodidatta, amico/nemico del più celebrato Dickens, e di affidare a lui le sorti di questa storia intrisa di fumosa leggenda e triste realtà. Chi era Edwin Drood, il protagonista dell'ultimo lavoro di Dickens, rimasto incompiuto? Un personaggio affascinante ma anche pericoloso, un'ombra avvolta nel mistero, che ha accompagnato Dickens fino alla morte. Un romanzo forte, impulsivo e trasgressivo, dunque, che è stato inserito nel genere gothic/thriller. Io sono molto curiosa e credo proprio che mi toccherà aggiungerlo alla ormai interminabile lista. E poi, se il Re ha gradito...

Anteprima: Fashion Killers, di Scott Westerfeld


La Fazi pubblicherà ad Ottobre un'altra fatica dell'acclamato Scott Westerfeld, che io adoro e oserei definire sovrano moderno dello steampunk, inserito nella collana Lain. Si tratta di Fashion Killers (Titolo originale: So Yesterday). Come il titolo ci lascia intuire, in questo romanzo si parla di moda. Ebbene sì, anche se potrebbe suonare un tantino stonato. Kirkus Review, l'illustre rivista letteraria statunitense, ne ha parlato come di un romanzo intelligente e geniale, nel quale a decretare il successo di una stile o di una tendenza è un narratore spigliato, lucido e attento osservatore, pronto a regalarci una visione del mondo più unica che rara, effervescente e, per certi versi, incredibilmente capace di buttare a terra i pilastri del consumismo odierno. Devo ammettere, con molta franchezza, che Scott lo preferisco in altre vesti. Magari in quelle del cantastorie tenebroso e metropolitano, intento a cristallizzare i sogni dell'umana gente in schegge appuntite e, in un modo sinistro, seducenti. Però, non si può mai dire. Quindi vedremo cosa ne verrà fuori. Nel frattempo, vi inserisco la scheda del libro.




Titolo: Fashion Killers
Autore: Scott Westerfeld
Editore: Fazi (Lain)
Prezzo: 16,50
Pagine: 288


Trama: Vi siete mai chiesti chi è stato il primo ad attaccare una grossa catena a un portafogli, o a indossare pantaloni di due taglie più grandi? O chi è stato il primo a infilarsi un cappello da baseball al contrario? Ora lo sapete. Si chiamano gli “Innovatori” e sono il vertice, la cuspide della piramide della moda. Il diciassettenne Hunter Braque è un cool-hunter. Il suo lavoro? Trovare quanto di più smagliante e cool c’è sul mercato. Il suo modus operandi? Osservare, ma non intervenire mai. Un giorno, tuttavia, qualcosa accade. Hunter e Jen, la ragazza di cui è pazzamente innamorato, trovano il cellulare del boss del ragazzo abbandonato in un edificio: la donna, misteriosamente, sembra svanita nel nulla. In una folle corsa contro il tempo, i protagonisti si troveranno presto catturati in una ragnatela di intrighi: ma, se la cosa potrà consolarli, sarà una ragnatela di marca…



E voi, cosa ne pensate?