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martedì 15 maggio 2018

Caro libro ti scrivo. Dialogo interiore sul futuro della lettura.


Sono un'anima romantica, e lo sapete già. Spesso e volentieri mi sento infestata da pensieri che osano dove la mente si paralizza o dove il cuore “si spaura” e che si arrischiano a navigare le acque limacciose di una malinconia atavica, originaria di chissà dove eppure così ben radicata.
Non è per rivangare il passato né per osteggiare il futuro, ma questo presente indigesto, a volte, mi trascina nel tormento e nell'angoscia di non poter più risalire, di rimanere intrappolata nei rigori di un sistema a circuito chiuso, senza via d'uscita né bocchettoni da cui prendere l'aria.
Che futuro ha il libro? Che futuro hanno i lettori?
Ieri si è conclusa la 31esima edizione del Salone del Libro di Torino che, come ogni anno, ha registrato un'affluenza da capogiro, tanto che nella giornata di sabato i tornelli sono rimasti blindati per un paio d'ore a causa del numero di visitatori che aveva raggiunto la capienza massima consentita dallo stabile. Uno scenario promettente, verrebbe da dire, specialmente perché i padiglioni erano gremiti di giovani, ma a conti fatti solo un evento circostanziato. Con tutta probabilità finirà che essere immortalati al Salone sarà considerata “tendenza” come il resto delle abitudini umane.
Non lo so amici, ma quelle che un tempo erano le mie incrollabili certezze iniziano a vacillare.

mercoledì 7 giugno 2017

Microstorie di alcune giornate letterarie (perché video proprio no).

Proprio un mercoledì da leoni. Caldo caldissimo tutto all'improvviso e quindi poca voglia di fare altro se non spalmarsi sul divano, sul letto o su qualsiasi altra superficie che possa accogliere il vostro corpo infiacchito in un fresco abbraccio. Le uniche attività alternative a questa, per me, restano la lettura e la scrittura – e ogni tanto pure i buoni film e le buone serie-TV.

• A proposito di film, lo avete visto il trailer di Assassinio sull'Orient Express? Se sì, bene, cosa ve ne pare? Se no, provate a dargli un'occhiata e poi tornate a riferirmi le impressioni ricevute. Ve lo lascio qui.


Personalmente, trovo il cast bene assortito e l'onnipresente Deep iconografico persino in una pellicola dove i personaggi coinvolti si dimenticano in fretta, in fin dei conti, a eccezione del protagonista. Non ho letto l'opera madre da cui trae ispirazione, dell'intramontabile genio creativo della First Lady del romanzo giallo, Agatha Christie, ma recupererò a breve. I delitti misteriosi sono un ottimo argomento da spiaggia. Anzi, quello ideale.