Buon pomeriggio amici booklovers e buon giovedì.
Sebbene più tardi troverete un nuovo video sul canale – condiviso poi anche qui – ho pensato di postarvi comunque due parole e qualche news.
Ho comprato. Sì, ancora. Però solo un acquisto è stato davvero un acquisto – nel senso che ho dovuto tirare fuori il portafoglio e pagare in contanti – perché gli altri due hanno beneficiato del buono di Fabio, che adesso è definitivamente consumato – ho pianto, credetemi, perché posso ufficialmente affermare di essere una donna rovinata, spacciata, morta. Però sono felice e beata lo stesso. E come non esserlo, dopotutto, quando si può tornare a casa con un bottino sostanzioso e convincente già solo per le sue copertine curate e persuasive? Impossibile.
Tuttavia queste new entries voglio mostrarvele in video, di seguito invece vi racconterò una specie di W,W,W Wednesday posticipato e un po’ più riassunto. Tanto per aggiornarvi.
Questa è una delle letture in corso d'opera. Ghermito per caso; anzi no, più per una controversa ma ineluttabile logica del destino. Ammaliata dall'arancio posterizzato e da quel glicine ultravioletto, il sorriso riparato tra le fessure delle labbra della giovane ragazza in copertina pare invitare a una smazzata di pagine veloce, una sfogliata e via, giusto per testarne il terreno verbale. E se per un verso questo rituale può essere considerato quasi mistico e spirituale, dall'altra è il peggior errore che si possa commettere ai danni del povero lettore malcapitato. La ragione è semplice e anche ovvia: non si riesce più a riporlo.
Però per questo titolo ne valgono tutti i 19,00€ spesi. La scrittura della Cline è cinetica, un movimento perpetuo di assonanze e dissonanze, perversioni linguistiche e aspri assiomi dell'emozione umana che si riversano dalla carta al cuore senza preferire vie traverse o tragitti più estenuanti. Accidenti se è divina! L'autrice ha solo 24 anni ma è la dimostrazione di come l'età non sia altro che una blanda questione di numeri progressivi utili a segnare lo scandire del tempo. Nulla di più profondo o determinante.